Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Giovedì 13
Gennaio 2011 (di Fabiana Pacella) |
Ancora un incidente in un cantiere:
vittima un operaio di Veglie
Crolla il solaio:
operaio schiacciato
VEGLIE -
Ancora una morte bianca nel Salento: un lavoratore che perde la vita
durante una giornata di lavoro. L' ultima vittima, in ordine di tempo è
Claudio Liaci, 49 anni di Veglie, sposato, dipendente della ditta
"Cosimo Savina" di Leverano specializzata in lavori edili.
L'uomo è rimasto schiacciato da una sorta
di pensilina in muratura: un solaio lungo all'incirca 10 metri che gli è
piombato addosso non lasciandogli scampo. Schiacciamento del torace:
questo il responso dei medici. La tragedia si è consumata pochi minuti
prima delle 9 ieri mattina all' interno dell'abitazione di una donna
originaria di Brindisi, attualmente residente a Napoli da dove sta
rientrando proprio per quanto accaduto. Lei la committente dei lavori di
demolizione parziale e ristrutturazione di quella casa ubicata in
località "Curti Russi", in una stradina internata di campagna cui si
arriva dalla Veglie-Porto Cesareo, svoltando a destra dopo un
agriturismo ed una masseria, in contrada "Ingegna", in agro di Nardò,
per quanto solo un incrocio divida la zona dalla marina jonica.
Lì Claudio Liaci si era recato di buon ora
insieme a due colleghi che hanno assistito attoniti al cedimento del
solaio e alla morte del 49enne e non hanno potuto far altro che attivare
la macchina dei soccorsi. Immediatamente sul posto i sanitari 118 della
"ViviBene" di Salice Salentino che hanno fatto di tutto per rianimare il
poveretto, invano.
A liberarlo dalle macerie i vigili del
fuoco del distaccamento di Veglie, i colleghi di Lecce invece attraverso
una grossa gru hanno spostato i massi in pietra. Terribile ciò che
rimarrà negli occhi dei presenti, difficile capire come tutto sia potuto
accadere. La dinamica è al vaglio dei carabinieri della stazione di
Porto Cesareo diretti dal maresciallo Caliandro, i sanitari dello Spesal
invece cercheranno di capire se tutte le norme in materia di sicurezza
sul lavoro siano state rispettate anche in quel cantiere. Agli uomini
dell' agenzia "San Giovanni" di Lecce il triste compito di recuperare la
salma poi condotta presso la camera mortuaria dell' ospedale Vito Fazzi
di Lecce.
Claudio Liaci era amato e conosciuto in
paese come una persona semplice, onesto lavoratore dedito alla famiglia.
Alla moglie, subito avvisata dell' accaduto, il triste doloroso compito
di riconoscere la salma dell' uomo che aveva salutato qualche ora prima.
I funerali si svolgeranno nelle prossime ore e saranno celebrati dal
parroco di Veglie, don Amelio De Filippis.
Fabiana Pacella
Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 13 Gennaio 2011 |
Vani i soccorsi di un collega che ha
allertato il 118 e i carabinieri
Crolla la
pensilina e un operaio di Veglie muore schiacciato
VEGLIE -
Crolla una vecchia pensilina ed un operaio trova la morte all'istante.
Si tratta di Claudio Liaci, 49 anni di Veglie, che lascia la moglie di
47 anni, e la figlia di 27, con le quali viveva in un'abitazione delle
cosiddette «Case sparse» del comune di Nardò.
La tragedia si è verificata ieri mattina
attorno alle ore 9, in una villetta ubicata nelle campagne dell'agro di
Nardò, in località «Ingegna», alle spalle dell'antica masseria «Curti
Russi».
Lì, giusto ieri mattina, per conto di
un'impresa edile di Leverano ed assieme ad un collega, il 49enne stava
appunto lavorando alla demolizione della pensilina attigua ad una
villetta, che i proprietari avevano deciso di ristrutturare.
A quanto si sa, il vegliese era all'opera
proprio sotto il manufatto, mentre l'altro si trovava poco distante, e
comunque fuori dalla sua ombra.
Fatto sta che, all'improvviso, la struttura
realizzata con conci di tufo si è staccata dal prospetto sul quale era
addossata e, precipitando, ha letteralmente travolto Claudio Liaci.
L'uomo è rimasto sepolto ed a nulla è valso
l'aiuto del compagno di lavoro, che ha provveduto anche ad allertare i
numeri d'emergenza 118 e 112, nonché il datore di lavoro.
Nel volgere di poco tempo, sul posto sono
giunti un'ambulanza del servizio sanitario ed i carabinieri della
stazione di Porto Cesareo, ma per lo sfortunato operaio non c'era più
nulla da fare, perché come s'è già detto, era morto sul colpo.
Su disposizione del magistrato di turno in
Procura, il sostituto Angela Rotondano, la villetta è stata posta sotto
sequestro, ed i militari hanno avviato le indagini per appurare dinamica
e cause dell'infortunio mortale.
Per verificare se sul cantiere fossero
rispettate tutte le normative in tema di sicurezza sul posto di lavoro,
in azione sono entrati anche gli specialisti dello Spesal della Asl.
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