Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Martedì 26
Marzo 2012 (di Gianfranco LATTANTE) |
Una denuncia dei genitori
ha messo in moto le indagini
Violenze nell'asilo,
maestra indagata
SQUINZANO -
Non solo schiaffi. E non
solo nella scuola materna di
Squinzano. Nuove accuse franano sulla maestra di 54 anni
di Guagnano che, fino a qualche mese fa, insegnava nella
scuola dell' Infanzia di via Tagliamento a Squinzano. Di recente è stata ritenuta non più
idonea al servizio. E dall'insegnamento è stata dirottala verso altre mansioni per tenerla
lontana dai bambini.
Le nuove accuse sono contenute nella richiesta di incidente probatorio che il sostituto procuratore Carimen Ruggiero ha inviato all'Ufficio
del giudice delle indagini preliminari, L'accusa non è quella di abuso di mezzi di correzione, ma un delitto ben più grave ed orrendo,
ma
ce ne sono due: maltrattamenti verso i fanciulli
e anche violenza sessuale aggravata, consistita
in atti sessuali con minorenni. Accuse (ancora
da verificare) che da sole bastano a far parlare
di asilo dell'orrore e di ore di lezione da incubo per i piccoli alunni.
Le carte della Procura raccontano di bambini presi a schiaffi, strattonati, spinti fino a farli
sbattere contro il muro, di un calcio nei testicoli, di divieti di bere acqua per dissetarsi. E poi
di strani giochi. Uno è quello "della punturina", così lo chiamavano in
classe: pizzicotti dati sul sedere denudato dei piccoli. L`altro gioco è
sintetizzato nel reato di atti sessuali con minorenni: i bambini
sarebbero stati invitati ad abbassare i pantaloni e le bambine ad alzare
la gonna, poi la maestra li avrebbe palpeggiati. C’è dell’altro. Agli
alunni sarebbe stato legato del nastro intorno al collo e sarebbero
stati costretti ad assumere la posizione del cane e a camminare carponi.
E poi sarebbero stati presi a calci.
L'indagine è partita a novembre quando i genitori della scuola materna
di Squinzano hanno presentato le prime denunce. Madri e padri dicevano
di essere preoccupati per quello che sarebbe accaduto ai propri figli
(bambini di tre e di quattro anni) durame le ore di lezioni.
Raccontavano di metodi poco ortodossi tenuti in classe dall'insegnante e
degli incubi dei figli che nel sonno invocavano la maestra di non
toccarlo.
Scavando sul conto dell'insegnante, gli inquirenti hanno raccolto
elementi anche per contestare presunti maltrattamenti avvenuti nell'anno
scolastico precedente, quando la maestra insegnava nella scuola
materna di Veglie. Da quel che si ipotizza nel capo di imputazione,
i bambini sarebbero stati strattonati e percossi. Un alunno,
addirittura, avrebbe riportato una ferita alla fronte. Ma in classe il
clima sarebbe stato all'insegna del timore e della prostrazione perché
la maestra avrebbe spesso urlato all`indirizzo dei bambini («Speriamo
che vi viene la febbre così rimanere tutti a casa»›) ed avrebbe impedito
ai fanciulli perfino di bere.
Non sarebbe andata meglio a Squinzano. La maestra avrebbe picchiato i
bambini colpendoli con pugni e schiaffi. Un alunno è anche finito in
ospedale per un trauma ad un testicolo. I medici hanno riscontrato una
tumefazione dell'epididimo destro e un ispessimento delle borse
scrotali.
Fin qui tutto ciò che è emerso dalle indagini. Ora i bambini dovranno
confermarlo davanti al giudice.
Gianfranco LATTANTE
Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 26 Marzo 2012 |
INVESTIGATORI AL LAVORO. SARANNO
ASCOLTATI ANCHE ALCUNI PICCOLI ALLIEVI DI VEGLIE
La maestra dell’asilo
accusata anche di violenza sessuale
LA PROCURA AL LAVORO SULLE DENUNCE
DI SQUINZANO E SU ALCUNI EPISODI VERIFICATISI IN PRECEDENZA A VEGLIE
SQUINZANO -
Bambini di appena quattro anni costretti a spogliarsi per poi essere
toccati nelle parti intime. C’è anche l’accusa di violenza sessuale a
carico della ex maestra dell’asilo di Squinzano, accusata di
maltrattamenti nei confronti di alcuni piccoli allievi. Il pubblico
ministero Carmen Ruggiero, titolare del fascicolo, ha deciso di avanzare
la richiesta di incidente probatorio per raccogliere le testimonianze di
undici piccoli allievi.
Bambini di appena quattro anni costretti a spogliarsi per poi essere
toccati nelle parti intime. C'è anche la pesantissima accusa di violenza
sessuale a carico della ex maestra dell'asilo di Squinzano, accusata di
maltrattamenti nei confronti di alcuni piccoli allievi. Si aggrava,
quindi, il quadro investigativo nei confronti dell'insegnante, che dal
dicembre scorso ha abbandonato la cattedra per poi essere
definitivamente allontanata dalla scuola. Accuse gravissime, la cui
fondatezza dovrà essere valutata sulla scorta di ulteriori accertamenti.
Per questo il pubblico ministero Carmen Ruggiero, titolare del
fascicolo, ha deciso di avanzare la richiesta di incidente probatorio
per raccogliere le testimonianze di undici piccoli allievi della scuola
materna di via tagliamento. Bambini piccoli, piccolissimi, di età
compresa fra i sei ed i tre anni, i cui racconti saranno fondamentali
per comprendere cosa sia realmente accaduto in classe e quali siano gli
atteggiamenti avuti dalla maestra.
Il pm ha dunque chiesto che venga disposta una perizia psicologica
sull'attendibilità dei bambini e sulla loro capacità a testimoniare,
alla luce delle tenera età. Saranno ascoltati dai giudici non sono i
piccoli allievi della scuola materna di Squinzano, ma anche quelli
dell'asilo di Veglie, dove la maestra aveva insegnato fino al 31
gennaio 2011, per poi essere trasferita nella sede di via tagliamento.
Già lo scorso anno, infatti, i genitori dei bambini che frequentavano la
scuola di Veglie si erano lamentati con il preside per i metodi
educativi troppo rigidi dell'insegnante. Fra gli addebiti della Procura,
l'aver percosso e strattonato un bambino procurandogli una ferita alla
fronte, l’aver negato l'acqua come punizione, e frasi del tipo:
«Speriamo che vi viene la febbre così rimanete tutti a casa».
Arrivata a Squinzano, però, la maestra avrebbe continuato ad assumere
atteggiamenti poco consoni al suo ruolo. È qui che secondo l’Accusa
sarebbero stati posti in essere anche abusi di tipo sessuale.
Nel novembre scorso, alcuni genitori si rivolsero alla caserma dei
carabinieri, spiegando che i propri figli tornavano a casa con strane
ecchimosi sul corpo: sul viso, oppure sul sedere. «È stata la maestra»,
avrebbe risposto uno dei bambini. I piccoli, poi, avrebbero anche fatto
vedere a mamma e papà in cosa consisteva il gioco della «punturina»: i
piccoli sarebbero stati legati al collo con un nastro, assumendo la
posizione di un cane, per poi essere presi a calci. Nelle mani dei
carabinieri, infine, anche la denuncia dei genitori di un bambino che
sarebbe stato colpito con un calcio nei testicoli, così come accertato
dai medici del pronto soccorso.
Accuse, dunque, gravissime, se dovessero essere confermate. Intanto,
dopo l’avvio dell’inchiesta, il provveditorato ha sospeso l’insegnante
dall’insegnamento. Una decisione presa sulla scorta del verdetto della
commissione medica, che l’ha dichiarata inidonea.
Ora si attende che il gip valuti la richiesta della Procura, ed
eventualmente fissi la data per l’affidamento dell’incarico.
|