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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Domenica 22 Aprile 2012 (di G. Can.)

In azione un ventenne e il suocero. Con l'auto piena di refurtiva hanno speronato i carabinieri cercando di gettarli fuori strada

Furto in officina, poi fuga e inseguimento

 

VEGLIE - Suocero e genero, ma anche ladri. Al termine di un notturno rocambolesco inseguimento da parte di una pattuglia dei carabinieri iniziato nel centro abitato di San Pancrazio Salentino e conclusosi a Guagnano, è stato prima bloccato alla guida di una Mercedes classe B il più giovane, Matteo Scandone, 20 anni e successivamente, alla fine di una vera e propria caccia all’uomo, il suocero Antonio Totaro di 40 anni, il primo di Veglie e il suocero di San Pancrazio. Sono ritenuti responsabili di furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo le formalità di rito espletate dalla compagnia carabinieri di Francavilla, i due, si trovano ora agli arresti domiciliari avendo alla fine confessato il furto.

I due, nella notte tra venerdì e sabato, dopo aver forzato il motore elettrico del cancello d’ingresso, erano riusciti ad intrufolarsi all’interno del capannone della "Meccanica Salentina", in contrada Rizzi a Veglie. Suocero e genero hanno iniziato a caricare quanta più merce possibile nella loro Mercedes: computer, stampanti, attrezzatura varia e matasse di filo in acciaio. Con questo carico si sono poi diretti a San Pancrazio per stoccare tutta questa merce asportata presumibilmente in una masseria abbandonata. -

Una pattuglia della stazione di San Pancrazio, attorno alle 2, alla vista dell’auto si è insospettita decidendo, così, di fermarla per procedere al controllo degli occupanti che giunti in via Verga angolo con via Calamandrei invece di fermarsi hanno preferito dileguarsi. La dinamica è stata spiegata ieri in conferenza stampa dal capitano Giuseppe Prudente e dal tenente Simone Clemente.  La pattuglia si è messa all'inseguimento della mercedes guidata da Scandone che più volte ha cercato di mandarla fuori strada. Tentativo non riuscito per l’abilità del militare che era alla guida. L’inseguimento è proseguito a Guagnano. Antonio Totaro per cercare di  guadagnare terreno sulla pattuglia in corrispondenze di curve cieche, ha iniziato a gettare dal finestrino parte della refurtiva, dapprima due matasse di filo di acciaio poi due valigie di utensili ed infine una stampante.

La pattuglia con estrema perizia e nervi saldi alla fine è riuscita a bloccare la Mercedes alla periferia di Guagno fermando il 21enne Scandone che era alla guida. Il suocero, invece, ha proseguito la fuga a piedi, tra le campagne. Antonio Totaro è stato poi raggiunto nella sua abitazione di Veglie mentre stava lavando i vestiti sporchi di fango. Da un computer trovato, i carabinieri sono risaliti all’identità del proprietario che è stato svegliato nel cuore della notte ignaro di tutto.

Giunto in caserma, il proprietario della “Meccanica Salentina" ha riconosciuto la merce: due televisori di 55 e 32 pollici, un pc portatile, due matasse di filo in acciaio del peso complessivo di 30 chili, tre torce per saldatrice a filo continuo, due dispositivi telepass, una valigia con all’interno una saldatrice elettrica, 6 porta attrezzi contenenti rispettivamente trapani, tassellatori a batteria di varie marche, una sega circolare a batteria marca Makita, due stampanti a colori, un monitor per pc, un flex, tre molette e rispettivi dischi nuovi di vari diametri e tipologie, un tomtom, uno stereo, due prese trifase e contenitori contenenti ugelli per Plasma. Tutta questa refurtiva del valore di 30mila euro è stata alla fine riconsegnata al titolare dell’azienda.

 

G. Can.

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 22 Aprile 2012

INTERCETTATA A SAN PANCRAZIO UNA MERCEDES CARICA DI MERCE APPENA RUBATA NELLA «MECCANICA SALENTINA»

Folle inseguimento dopo il furto. Suocero e genero agli arresti

 

VEGLIE - Il furto riesce, ma quando i ladri stanno per raggiungere il paese dove avrebbero dovuto nascondere la refurtiva, incappano in un posto di blocco dei carabinieri, e vengono scoperti.

E’ accaduto la scorsa notte a San Pancrazio Salentino, dove una Mercedes classe B carica di merceper 30mila euro, non si è fermata all’alt dei militari. A bordo c’erano Matteo Scandone, 21 anni, nato a Copertino ma residente a Ve glie, ed il suocero Antonio Totaro, 40 anni, di San Pancrazio. Il primo incensurato, il secondo già noto alle forze dell’ordine, dopo l’inseguimento, a dir poco spericolato, conclusosi a Guagnano, sono stati arrestati, e subito assegnati ai «domiciliari.

Ma partiamo dal principio. Tutto ha preso il via, come s’è detto a San Pancrazio,dove alle due della notte, la vettura tedesca carica della refurtiva appena rubata nel capannone della «Meccanica salentina» di Veglie, è stata intercettatadai militari di quella stazione.

All’alt, Matteo Scandone, che si trovava alla guida, ha solo fatto finta di fermarsi, ma ad un certo punto, ha fatto inversione, ed a tutta velocità, si è diretto verso Guagnano.

Sebbene colti di sorpresa, dopo aver allertato la centrale operativa della Compagnia di Brindisi, e questa quelle di Lecce e di Campi Salentina, i
militari si sono sono dati all’inseguimento.

La Mercedes è stata più volte raggiunta, ma ogni volta, l’autista ha cercato di mandare fuoristrada la  vettura dell’Arma. E poiché questa non si dava per vinta, ad un certo punto, Antonio Totaro, che sedeva sul sedile passeggero, ha scagliato al suo indirizzo prima due matasse di filo d’acciaio del peso di 15 chili l’una, e poi due valigette piene di utensili.

Neppure così, tuttavia, i carabinieri si sono dati per vinti, ed ala fine, dopo aver attraversato tutto il centro abitato di Guagnano, la Mercedes si è bloccata. Il giovane autista è stato subito acciuffato, mentre il suocero ha fatto perdere le tracce, dileguandosi in campagna. La fuga è comunque durata assai poco, perché è stato raggiunto a casa, mentre stava cercando di pulire le scarpe ed i pantaloni sporchi di fango.

Nella Mercedes, gli investigatori hanno recuperato due televisori a colori, un computer portatile, tre torce per saldatrice, due Telepass, una saldatrice elettrica, sei valige con utensili vari, una sega circolare, una mola a batteria, due stampanti a colori, un monitor per computer, tre molette a dischi, un Tomtom, uno stereo a batterie, due posti prese trifase e contenitori con ugelli per plasma del peso di 60 chili.

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 24 Aprile 2012

SCELGONO IL RITO ABBREVIATO I DUE LADRI INTERCETTATI A SAN PANCRAZIO

Rocambolesco inseguimento, condannati genero e suocero

Un anno a Scandone, quattro mesi in più per Totaro

 

VEGLIE - Condannati per direttissima Matteo Scandone, 21 anni, nato a Copertino ma residente a Veglie, ed il suocero Antonio Totaro, 40 anni, di San Pancrazio, arrestati venerdì notte dai carabinieri con le accuse di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice Francesca Mariano ha inflitto un anno di reclusione a Scandone, già rimesso in libertà, ed un anno e quattro mesi a Totaro, che invece resta in regime di arresti domiciliari.

L’inseguimento a San Pancrazio,  dove i militari della locale stazione avevano intercettato una Mercedes classe B, carica della refurtiva appena
trafugata da un’officina di Veglie, la «Meccanica salentina».

Il 21enne, che si trovava alla  guida dell’autovettura, prima finse di fermarsi all’Alt intimato dai militari per poi effettuare un’inversione e darsi
alla fuga. Totaro, seduto sul lato del passeggero, lanciò verso la pattuglia due matasse di filo d’acciaio del peso di 15 chili l’una, e poi due valigette piene di utensili. Erano difesi dall’avvocato Luigi Rella.

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Martedì 24 Aprile 2012

Hanno patteggiato i due presi dopo un movimentato inseguimento: un anno a Matteo Scandone, un anno e quattro mesi Antono Totaro

In fuga dopo il furto, condannato genero e suocero

 

VEGLIE - Si è chiuso con due condanne nel giudizio per direttissima, l’inseguimento della notte fra venerdì e sabato fra San Pancrazio Salentino e Guagnano con il lancio per strada di matasse di acciaio, computer ed altro per fermare la corsa dei carabinieri. Un anno di reclusione ha patteggiato Matteo Scandone, 20 anni, di Veglie, ed un anno e quattro mesi il futuro suocero Antonio Totaro, 40 anni, di Veglie. Entrambi hanno chiuso il conto con la giustizia ricorrendo alla formula del patteggiamento delle pene, quelle concordate dagli avvocati difensori Luigi Rella e Maria Lucia Pagliara con il pubblico ministero Giovanni Gagliotta ed avallate dal giudice della prima sezione penale Francesca Mariano.

Diverse tuttavia le conseguenze immediate per i due imputati: Scandone è tornato libero in quanto è incensurato, mentre per Totaro il giudice ha stabilito che dovesse restare ai domiciliari. Entrambi sono stati giudicati per le ipotesi di reato di furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. E trattandosi di materia di competenza del giudice monocratico, sono stati giudicati per direttissima: lo prevede la riforma del ministro della Giustizia Paola Severino, entrata a regime nel Tribunale di Lecce, l’1 aprile scorso e  che prevede il carcere per gli arresti in flagranza solo per i reati più gravi. Diversamente, come è accaduto per Scandone e Totaro, si opta peri domiciliari. Ci sarebbero anche le celle di sicurezza delle caserme e dei commissariati, ma non sono omologate e poi non possono garantire i pasti ed il servizio di custodia.

Il furto per il quale sono stati giu diciati Scandone e Totaro è quello alla "Meccanica Salentina" di Veglie quantificato in 30mila euro: due televisori di 55 e 32 pollici, un computer portatile, due matasse di filo in acciaio del peso complessivo di 30 chili, tre torce per saldatrice a filo continuo, due dispositivi telepass, una valigia con una saldatrice elettrica, sei porta attrezzi contenenti rispettivamente trapani, tassellatori a batteria di varie marche, una sega circolare a batteria marca Makita, due stampanti a colori, un monitor per pc, un flex, tre molette e rispettivi dischi nuovi di vari diametri e tipologie, un navigatore satellitare, uno stereo, due prese trifase e contenitori con ugelli per Plasma.

 

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