GRAN FINALE IN MUSICA AL POLITEAMA GRECO E NEL CASTELLO DI OTRANTO PER L’OMAGGIO AL GENIO
La mistica sinfonia
dell’«Hyperion» sulla voce di Carmelo Bene
(ndr. nel programma musica del giovane compositore salentino - nato a Veglie - Roberto Vetrano )
LECCE -
Il capoluogo barocco e la «città dei Martiri» insieme per il gran finale
del Festival Carmelo Bene, impaginato per ricordarne il decennale della
scomparsa. La musica e la proiezione di alcune opere che lo vedono come
regista e «macchina attoriale», come amava definirsi Il concerto «Omaggio a Carmelo Bene», realizzato in collaborazione con la Rai e la Provincia, vede protagonista il direttore Marcello Panni alla guida della «sua» Orchestra sinfonica «Tito Schipa» in un programma ricco e articolato, che accosta Maderna a Debussy al giovane compositore salentino (nato a Veglie) Roberto Vetrano, per dare voce alla musica «che Bene considerava il modello ideale cui attenersi nella recitazione», sottolinea Panni.
Maestro, quale il programma su cui leverà la sua bacchetta? «Di Bruno Maderna eseguiremo “Musica su due dimensioni per flauto e nastro magnetico”, uno dei primi lavori della cosiddetta musica elettronica mista. E sempre di Maderna, uno dei più importanti compositori dell’avanguardia musicale internazionale, sarà proposta una versione sinfonica dell’”Hyperion” con la voce registrata di Carmelo Bene, un’opera ispirata al romanzo omonimo di Hölderlin. Poi un omaggio a Debussy, nel 150° anniversario dalla nascita, con “Syrinx” affidato al flauto di Roberto Fabbriciani e la “prima” assoluta del “I mal de’ fiori”, una delle ultime opere di Bene a cui versi Vetrano s’è ispirato, traendone una vibrante composizione per soprano e orchestra. Voce solista è Alda Caiello, una delle maggiori interpreti della musica d’oggi. Questo brano, commissionato dall’Ico di Lecce, è il vero omaggio a Bene, perché egli amava sperimentare, appassionarsi a tuttociò che era nuovo».
Lei aveva diretto l’”Hyperion” nel 1980 a Roma, all’Accademia di Santa
Cecilia con lo stesso Bene voce recitante. Ora torna ad eseguirlo dopo
«Intanto è rivivere una grande emozione. Ricordo l’appassionata
collaborazione che ebbi con Bene nella realizzazione di questo concerto:
lui aveva un rispetto assoluto per la musica e ne perseguiva con estremo
rigorela perfezione dell’esecuzione. Ci conoscevamo da tempo perché
entrambi avevamo fatto parte dell’avanguardia romana, io nella musica ,
lui nel cinema, nel teatro d’immagine. Era un poeta, perché “c re ava ”
le cose su cui s’applicava e anche quest’”Hyperion” alla fine era suo,
perché oltre alla traduzione aveva curato la “chiusura” dell’opera che
Maderna aveva lasciato aperta. Lavorare con lui era un continuo divenire
e ora in quest’occasione, senza la sua presenza non sarà facile. Ma la
sua voce, o meglio la sua “phoné”, e il suo spirito saranno sempre con
noi». Osvaldo SCORRANO
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