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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Giovedì 20 Dicembre 2012 (di Lucia I. JAIA)

Tragedia nel tarantino: il mezzo pesante sbanda e travolge le vetture

Camion contro auto: due vittime sull'asfalto

Un ragazzo 29enne di Veglie fra le due vittime

 

VEGLIE - Ennesima tragedia della strada sulla provinciale Sava-Fragagnano. Due le vittime in un pauroso incidente avvenuto ieri: un giovane di Veglie, Salvatore Russo, e un 45enne di Manduria, Leonardo Resta. Erano appena passate le due del pomeriggio quando è avvenuto il terribile schianto. Salvatore Russo viaggiava in una Fiat Punto, in compagnia del padre rimasto miracolosamente illeso, mentre Leonardo Resta, geometra, insieme a Francesco Sasso, ricoverato attualmente in gravi condizioni al Santissima Annunziata di Taranto, era a bordo di un camion Daily.

L’impatto è stato terrificante e la scena apparsa ai primi soccorritori è stata drammatica. Il camion capovolto, la Fiat Punto sui massi al lato della carreggiata, con Salvatore Russo incastrato tra le lamiere. Coinvolta anche una Lancia Lybra condotta da Tommaso Massarelli di Sava mentre, a quasi cento metri di distanza, completamente sfondata, c’è la Citroen C3 di Roberta Scarpino, anche lei di Sava. Sono arrivati su quella strada un attimo dopo l’incidente e non hanno potuto, per mancanza di spazio, non finire addosso ai veicoli coinvolti.

Difficilissimo a questo punto comprendere, con precisione la dinamica dei fatti ma, da  una prima ricostruzione, sembrerebbe che sia stato proprio il mezzo pesante ad invadere la corsia opposta, scontrandosi di striscio con la Citroen e frontalmente con la Fiat Punto.

Sul posto, sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare il giovane di Veglie, ormai privo di vita, ed i carabinieri, insieme a diverse ambulanze del 118 partite dall’ospedale Giannuzzi di Manduria, da Torricella e da Pulsano. I feriti, Scarpino e Massarelli, sono stati condotti all'ospedale di Manduria, le loro condizioni non destano particolare preoccupazione, pur presentando entrambi alcune lesioni.

Un primo pomeriggio di dolore e morte dunque, a pochi chilometri dall’ingresso di Fragagnano dove, per diverse ore, l’accesso è stato interrotto dalle forze dell’ordine per favorire i soccorsi e ricostruire la dinamica dell’incidente esaminando tracce di frenata e traiettoria dei veicoli.

Una piccola folla comunque, ha raggiunto il luogo dell’incidente, attirata sicuramente dalle numerose sirene che si sono susseguite a quell’ora in cui, solitamente, c’è silenzio in un piccolo paese di provincia. Sul posto il papà del ragazzo di Veglie, morto sul colpo, mentre a lui la sorte ha riservato solo qualche graffio e la condanna di sopravvivere al proprio ragazzo..
 

Lucia I. JAIA

 

E' spirato tra le lamiere, sotto gli occhi del papà

 

VEGLIE - Salvatore Russo stava rincasando, ieri pomeriggio, insieme a papà Leopoldo. Avevano passato la mattinata fuori, per lavoro, una giornata come tante. Salvatore, 29 anni, studi alle spalle e tanti sogni nel cassetto, una piccola azienda tutta sua specializzata nella distribuzione di materiali edili, non s'è nemmeno accorto di cosa stava accadendo.

Leopoldo Russo ha visto il suo ragazzo morire, non ha potuto fare niente per salvargli la vita, lui che è rimasto praticamente illeso eppure spezzato in due, da un dolore improvviso e inatteso.

Nell'abitazione della famiglia Russo, al civico 13 di via IV Novembre, poco lontano dal Calvario, nel centro del paese, il telefono ha squillato poco dopo le 14, e poi sono state urla e disperazione. Maria Rosaria Conoci, mamma di Salvatore, dopo aver appreso cos'era accaduto non è più stata capace di reggersi in piedi.

Accanto a lei il figlio più piccolo, Enrico, che gestisce un camioncino specializzato nella preparazione di panini, patatine e altre leccornie, di stanza in piazza Ferrari, alla periferia di Veglie. La famiglia Russo è molto conosciuta in paese, proprio perché Salvatore ed Enrico hanno molti amici anche grazie alla loro attività, ed hanno sempre lavorato sodo sin da giovanissimi. Il 29enne aveva una fidanzata, con lei avrebbe costruito il suo futuro, una famiglia. La salma del ragazzo è stata condotta presso la camera mortuaria del Santissima Annunziata di Taranto, a disposizione del magistrato di turno.

Lo staff dell'agenzia San Giovanni-Bocconi di Veglie, la riporterà a casa nella tarda mattinata di oggi. I funerali di Salvatore Russo saranno celebrati domani pomeriggio, presso la parrocchia di Santa Irene, in via San Giovanni, da don Amelio de Filippis.

F. Pac.

 

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/12/19/foto/incidente-49091888/1/

 

Altre notizie incidente

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 20 Dicembre 2012 (di Monica Arcadio)

Sangue sulla Sava-Fragagnano

Un inferno di lamiere: due morti

Coinvolti un camion e tre auto. Tre sono anche i feriti, uno è in prognosi riservata

 

SAVA -  Il silenzio è calato sulla statale 7 ter ieri pomeriggio. E’ il silenzio assordante e terribile della morte che è passata sulla strada che collega Fragagano a Sava. In pochi secondi sono andate distrutte due vite e due famiglie. La tragedia, l’ennesima tragedia della strada si è consumata in un pomeriggio freddo e ventoso. La temperatura rigida ghiaccia il viso. IL vento brucia gli occhi. Timidi raggi solari filtrano dalla coltre scura delle nubi. Sono da poco trascorse le 13.30 e i centralini dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri e della Polizia stradale vengono tempestati di telefonate. Richieste di soccorso e di aiuto su quel tratto di strada, all’uscita da Fragagnano, in cui un autocarro e tre auto si sono incrociate e scontrate in una dinamica che è ancora assai poco chiara.

Due persone hanno perso la vita. Sono Salvatore Russo, 29 anni, di Veglie, e Leonardo Resta, 45enne di Manduria. Tre persone sono rimaste ferite, due di loro se la caveranno nel giro di pochi giorni. Sono miracolati. Tra questi, Leopoldo Russo, il papà di Salvatore. Un altro, Francesco Sasso, 33erme di Manduria, è ricoverato in prognosi riservata per un trauma cranico e un’emorragia cerebrale nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale SS Annunziata di Taranto.

Drammatica e agghiacciante la scena che si è presentata agli occhi dei soccorritori. L’autocarro ribaltato e completamente distrutto, perde gasolio, una Fiat Punto schiantata su un albero, una Lancia Lybra nel mezzo della carreggiata, una C3 contro un muretto a secco. E ancora: pezzi di carrozzeria sparsi ovunque, i lamenti strazianti dei feriti, i corpi di chi a quel violento impatto non è riuscito a sopravvivere, il sangue.

Momenti difficili da gestire per i soccorritori. Un via vai di ambulanze e dei mezzi dei Vigili del fuoco, di Carabinieri e Polizia. L’urlo straziante di una donna che rompe, improvvisamente e per una manciata di secondi, quello strano silenzio. Un padre che cerca il figlio.

Trasportati subito negli ospedali di Manduria e di Taranto i feriti. I corpi delle vittime sono rimasti sull’asfalto per ore. Solo poco prima delle 20 sono arrivate le salme all’obitorio dell’ospedale di Taranto. Cosa e come possa essere accaduto dovrà stabilirlo la Polizia stradale. Gli agenti hanno avuto non poche difficoltà a effettuare i rilievi. Hanno lavorato a lungo sul luogo dell’incidente, chiuso al traffico per ore fino a tarda sera.

Un lavoro reso difficile anche dalla copiosa pioggia caduta per diverso tempo nella zona. La violenza dell’impatto tra i quattro mezzi non consente di comprendere nell’immediatezza in che modo effettivamente quei quattro mezzi siano entrati in collisione tra loro. Una carambola fatale le cui cause non saranno facili da individuare. Piovigginava all’ora in cui si è verificato l’incidente e forse l’asfalto era viscido, dice qualcuno. Solo i poliziotti della Stradale però potranno dire cosa davvero è successo ieri pomeriggio in quel tratto di strada in cui, probabilmente, anche la velocità sostenuta potrebbe aver fatto la sua parte.

 

Monica Arcadio

 

Il paese si è stretto attorno ai genitori, al fratello e alla fidanzata Sara. Il commento del sindaco Sandro Aprile

«Un ragazzo serio e grande lavoratore nel solco di una famiglia laboriosa»

 

VEGLIE -  Un ragazzo timido, discreto, tutto dedito alla famiglia ed al lavoro. E’ questo il ricordo che la gente di Veglie ha di Salvatore Russo, il giovane imprenditore morto ieri a Taranto. Fin da giovanissimo Salvatore aveva iniziato a lavorare accanto al padre Leopoldo, titolare di una ditta che si occupa di trasporti di conci di tufo e della produzione e distribuzione di blocchi di cemento. Un’azienda di famiglia, in località «Troali» ad un paio di chilometri dal paese, sulla strada che porta a Salice. E proprio ieri Salvatore e suo padre erano insieme a bordo diquella Fiat Punto, per andare a trovare alcuni clienti nel Tarantino, a San Giorgio Jonico.

Doveva essere una semplice trasferta di lavoro, come tante: mai avrebbero immaginato che quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio. A Veglie la drammatica notizia si è diffusa in pochi minuti, lasciando l’intera comunità sgomenta e incredula.

«Sembra quasi una maledizione», commenta a caldo il primo cittadino Sandro Aprile, «in quella stessa zona, una decina di giorni fa, si è verificato un altro gravissimo incidente stradale con cinque morti, e due di questi avevano dei parenti anche a Veglie. I Russo sono persone che guidano da anni, molto attente al volante, professionisti da generazioni. Credo che tutto lasci pensare che si siano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. La loro è una famiglia molto apprezzata in paese, persone per bene, onesti lavoratori. La morte di Salvatore è un lutto che colpisce e che sconvolge nel profondo tutti coloro che li conoscevano, e non solo».

Fino a tarda sera, nella loro abitazione di via Novembre decine e decine di persone si sono strette intorno a mamma Rosaria, a papà Leopoldo arrivato a casa poco prima delle 22,ed al fratello Enrico. Con loro c'è anche Sara, da circa dieci anni fidanzata di Salvatore, con il quale avrebbe dovuto sposarsi non appena laureata. Subito dopo l’autopsia, la salma sarà portata a Veglie dall’agenzia funebre San Giovanni di Simone Bocconi.

 

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Venerdì 21 Dicembre 2012 (di Fabiana PACELLA)

Domani i funerali del 29enne morto nell'incidente accanto al padre, rimasto illeso

«Questo col camion ci ammazza»
Le ultime parole, poi lo schianto
Salvatore ha visto la morte in faccia, ma non ha potuto evitarla

 

VEGLIE - «Papà, vuoi vedere che questo col camion ci viene addosso e ci ammazza?». Queste le ultime parole pronunciate, mercoledì pomeriggio, da Salvatore Russo, il 29enne di Veglie vittima dell'incidente stradale verificatosi sulla statale 7 bradanico—salentina, in cui ha perso la vita anche un 42enne di Manduria, Leonardo Resta.

Il 29enne si trovava alla guida della sua Fiat Punto, travolta insieme ad altre due auto, da un camion che pareva impazzito. Accanto al giovane sedeva il padre, Leopoldo Russo.

I due rientravano a Veglie dove Salvatore, il più grande di tre fratelli, era titolare di un'azienda specializzata nella distribuzione di materiali edili. Ha visto la morte in faccia, l'altro giorno, alle 13.50, quando la statale, all’altezza dello svincolo per Fragagnano e Sava, si è trasformata in una terribile trappola. Giusto il tempo di pronunciare quelle parole, avvertire forte la paura, e poi la fine. Il ragazzo è morto sul colpo, mentre il padre ha riportato solo poche ferite e traumi.

Entrambi sono stati trasportati alla volta dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto, l'uno presso la camera mortuaria, l'altro in reparto per le cure del caso.

Il rientro della salma del 29enne, a Veglie, era prevista per ieri pomeriggio ma il nulla osta del magistrato di turno è stato firmato solo nelle ultime ore e tutto è slittato di un giorno. In tarda mattinata, quindi, oggi lo staff della San Giovanni—Bocconi di Veglie, accompagnerà il feretro presso l'abitazione al civico 13 di via IV novembre dove Salvatore viveva con papà Leopoldo, mamma Maria Rosaria, il fratello Errico e la sorella.

Ad attenderlo ci saranno compaesani, familiari, amici, tantissimi, e la fidanzata Katia Catanzano, con cui il 29enne progettava il suo futuro. E ad accogliere Salvatore ci sarà anche un poster grandissimo, in cui è ritratto in uno dei suoi momenti più felici.

I funerali saranno celebrati domani pomeriggio da don Amelio de Filippis, presso la parrocchia di San Irene, in via San Giovanni.
 

Fabiana PACELLA

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 21 Dicembre 2012 (di Ros. Fag.)

 

Torna a casa la salma di Salvatore Russo

 

VEGLIE -  Un paese in lutto per la tragica scomparsa di Salvatore Russo. Il  giovane imprenditore, vittima del pauroso incidente verificatosi l’altro pomeriggio sul tratto Sava-Fragagnano della statale 7 ter ritornerà in paese oggi, dopo il nulla osta della procura (a seguito dell’esame esterno sulla salma già effettuato ieri dai medici legali). Se non vi saranno intoppi, Salvatore lascerà l’obitorio dell’ospedale SS Annunziata di Taranto questa mattina per essere trasportato dall’agenzia funebre "San Giovanni" di Veglie, nell’abitazione dei genitori, in via 4 novembre.

I funerali dovrebbero tenersi domani, alle 15 circa, nella chiesa madre. Salvatore, 29 anni, si era recato a San Giorgio Jonico, per ragioni di lavoro, insieme al padre Leopoldo Russo. All’uscita di Fragagnano, intorno alle 13,30, un autocarro e tre auto si sono violentemente scontrate per cause e dinamiche ancora in fase di ricostruzione. Nelle lamiere contorte sono rimasti i corpi senza vita di Salvatore e del quarantacinquenne di Manduria Leonardo Resta. Altre tre persone, compreso Leopoldo, sono rimaste ferite.

«Salvatore — ricorda commosso don Amelio De FIlippis, parroco della chiesa madre,— era un ragazzo onesto, buono, lavoratore e sempre disponibile. In paese era molto conosciuto ed apprezzato per l’attività aziendale, nel settore edile, che dirigeva. Era una persona seria; amava molto il suo lavoro. Con la sua fidanzata Katia avevano deciso di sposarsi subito dopo la laurea della ragazza».

 

Ros. Fag.

 

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