Un registro per colf baby sitter e badanti Personale qualificato e niente oneri sociali
CAMPI SALENTINA - L’ambito territoriale ottimale di Campi Salentina dichiara guerra al lavoro nero. Particolare attenzione da parte dell’Ato, a cui fanno parte i comuni di Carmiano, Guagnano, Novoli, Salice, Squinzano, Trepuzzi e Veglie oltre a Campi capofila, è dedicata all’universo femminile con una iniziativa indirizzata a badanti, colf, babysitter e collaboratrici domestiche in genere. L’obiettivo è di attribuire i giusti diritti, sempre più spesso ignorati, a questa categoria di lavoratrici, con Ato e Regione Puglia che si impegneranno a versare i contributi Inps e registrare i contratti. Il progetto, voluto dal presidente dell’Ato e assessore comunale ai Servizi sociali, Angelo Sirsi, vede la collaborazionedella dottoressa Cristina Summa dei Servizi sociali della Regione Puglia, del Centro per l’impiego e dell’assistente sociale responsabile dell’Ufficio di piano Mariarita Serio. Le lavoratrici interessate o eventualmente i lavoratori, potranno recarsi al Centro per l’impiego per iscriversi in un apposito registro, rappresentato dai diversi settori lavorativi, denominati con dei nomi di fiori. Rosa per le badanti, viola per le babysitter e cosi via. Nei giorni a seguire, le lavoratrici iscritte verranno chiamate per un colloquio e per valutarne attentamente le capacità. Chi verrà ritenuto idoneo, parteciperà ad un corso di 200 ore, volto a preparare le lavoratrici. Infine, tutte le famiglie, gli anzianio altri tipi di datori di lavoro chenecessiteranno dell’ausilio di collaboratrici, badanti o babysitter, potranno fare domanda presso il Centro e a loro sarà assegnata una figura adeguata.
Qui però la parte più interessante. Infatti tutte le spese per la
registrazione del ontratto, i contributi Inps e altro, saranno a
carico dell’Ato, grazie al supporto della Regione Puglia. Per cui, per
le famiglie datrici di lavoro, non vi sarà alcuna altra spesa se non il
pagamento dello stipendio alle dipendenti. Insomma, un occasione
concreta per combattere il lavoro nero e fare emergere quello già in
atto, poiché dell’iniziativa potranno usufruire anche tutte quelle
lavoratrici già impegnate presso famiglie,ma non dichiarate. m. m.
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