Da La Gazzetta del Mezzogiorno di
Lunedì 24 Giugno
2013 (di Rosario FAGGIANO) |
Insolita protesta con uno
striscione tra le luminarie. Il comandante dei vigili: “La querelo”
Commerciante fa il «botto»
durante la festa, «Perseguitata dai burocrati del Comune»
VEGLIE -
Un lenzuolo-denuncia sul portone di casa nel cuore della festa
patronale. La commerciante in pensione Carmela Mattia, a suo dire
«penalizzata» dalla burocrazia, ha deciso di far sapere ai suoi
compaesani, in questi giorni alle prese con i festeggiamenti in onore di
“San Giovanni Battista”, di essere intenzionata a denunciare alla
Procura della Repubblica il Comune, l’Ufficio tecnico e il comandante
della polizia municipale Massimiliano Leo.
L’autrice dell’insolita iniziativa, che risiede nella centralissima
piazza Umberto I, aggiunge anche di avere le prove che sosterrebbero la
sua accusa di «clientelismo». E in attesa di recarsi oggi dai
carabinieri per esporre la sua denuncia, ha già raggiunto un primo
eclatante risultato: in paese la vicenda è diventata un vero e proprio
caso.
Stando a quanto sostiene l’interessata, il tutto ha avuto inizio da
tempo. Ultimamente, però, la situazione «persecutoria» nei suoi
confronti avrebbe registrato una mancata autorizzazione per l’apertura,
in un locale di sua proprietà (ma dato in gestione a terzi), di un
bar-pizzera.
«Sono arrivata a questo punto – spiega la signora Mattia - perché non mi
hanno preso in considerazione. Il bar doveva essere inaugurato lo scorso
aprile, ma per una serie di rilievi riguardanti l’adeguamento del locale
alle norme, l’apertura è stata rimandata. Eppure abbiamo realizzato
tutto quanto richiesto, compreso l’ultimo bagno e antibagno per disabili
giudicato, alla fine, troppo piccolo. Se la legge deve essere applicata,
deve valere per tutti».
Ma il comandante Leo, che sottolinea la correttezza dell’operato del suo
Ufficio, non ci sta e passa al contrattacco: «Domani (oggi, ndr)
presenterò querela per diffamazione e chiederò alla signora il
risarcimento dei danni morali per avermi falsamente accusato di
clientelismo, esponendomi a pubblico ludibrio in occasione della festa
patronale. La signora – conclude – non è nuova a simili esternazioni».
Rosario FAGGIANO
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