Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 8 Settembre 2001
Il
centrosinistra attacca il Polo
«Giunta
inadempiente. Crisi ancora in alto mare»
VEGLIE
- «Crisi risolta? Nient'affatto». Insieme per Veglie, gruppo
consiliare di opposizione, non crede alla riappacificazione avvenuta tra
Alleanza nazionale e il primo cittadino Roberto Carlà di cui ha dato
notizia ieri la Gazzetta di Lecce e spara a zero contro la coalizione di
centrodestra che amministra la città. «La cronaca orale del paese -
dice Antonio Greco - e non solo l'opposizione consiliare, riporta invece
che la crisi non è risolta, che la maggioranza ha sfiorato la rissa e
Alleanza nazionale ha anticipato il carnevale».
«La realtà - dice ancora Greco a nome del gruppo - è che questi primi
16 mesi di vita amministrativa del centrodestra sono stati fallimentari
perchè il sindaco Carlà non è riuscito a dare alla sua maggioranza
unità e guida sicura, che gli interessi di chi lo circonda sono così
famelici che è molto difficile soddisfarli e che la conflittualità
nella maggioranza è così alta che ha paralizzato e paralizzerà ogni
suo sforzo».
Secondo Insieme per Veglie, ancora, la nomina di Lorenzo Catamo ai
Lavori pubblici sarebbe solo la dimostrazione della sua «debolezza, una
mossa per rinviare il problema della nomina del settimo assessore».
Inoltre, sostengono i consiglieri di centrosinistra, «fa crescere
legittime richieste e aumentare la conflittualità interna, considera la
composizione della Giunta un elastico da tirare o mollare secondo gli
appetiti e non secondo reali esigenze amministrative ed amplia il
fossato tra lui e una parte della sua maggioranza. In breve, nulla è
risolto, come prima l'amministrazione è sull'orlo del baratro. E chi ne
fa le spese sono i tanti problemi del paese su cui la maggioranza non
riesce ad intervenire».
L'ultima stoccata è per Alleanza nazionale, che da parte sua si è
dichiarata soddisfatta attraverso il presidente del circolo Michele
Martina per il modo con il quale il sindaco Carlà aveva risolta la
crisi.
Infatti secondo Insieme per Veglie «An, contenta per questa soluzione,
da parte sua anticipa il Carnevale, della dichiarazione di indipendenza
di Paladini, delle accuse mediante manifesti e articoli di giornale,
delle dichiarazioni di Catamo in Consiglio comunale, della stessa
dichiarazione di Martina, ne ha fatto coriandoli, altro che dignità
salvata».
Articoli
precedenti del caso "Paladini"
|
Dal
Quotidiano di Lecce di Mercoledì 8 Settembre 2001
E
alla fine un manifesto riportò la pace in casa di Alleanza nazionale
VEGLIE
- Hanno combattuto a suon di manifesti, una lunga battaglia politica che ha
rasentato più volte denunce da ambo le parti. Poi, tra i componenti del circolo vegliese
di Alleanza nazionale, unica compagine definita nella maggioranza di palazzo di città, divise in due fazioni, è
tornato il sereno. Ancora una volta con un manifesto. Pace fatta, o quasi, tra
l'ex assessore ai lavori pubblici Claudio Paladini ed il direttivo del circolo.
All'assessore agli Affari generali Lorenzo Catamo (An) è passata la delega che fu di
Paladini con il beneplacito del sindaco azzurro, Roberto Carlà. Ma a porre il
sipario sulla vicenda e stato in realtà il coordinamento di "Insieme per Veglie", civica di
centro-sinistra che conta i suoi rappresentanti nelle fila dell'opposizione. Gli
avversan, dopo tanto polverone, hanno voluto dire la loro ed hanno scelto
proprio un manifesto. Poche righe ma abbastanza pungenti. Di bacchettate
ce ne sono a iosa per tutti. Per Lorenzo Catamo, Michele Martina (segretario del circolo di
Alleanza nazionale) e per lo stesso Paladini, accusati di «aver fatto della politica solo
coriandoli». Ma soprattutto ce n'è per il primo cittadino: «questo è
il prezzo di 16 mesi di amministrazione di centro-destra senza risultati
- spiegano dall'opposizione - il sindaco dovrebbe pensare ai reali problemi del paese».
E, per tornare sulla vicenda relativa ai disordini di Alleanza Nazionale, «Roberto Carlà
ha dichiarato inammissibile la nostra mozione consiliare, finalizzata ad avere
chiarimenti in merito. Ci hanno preso in giro, dapprima acconsentendo
alle nostre richieste, e poi tornando sui loro passi».
di
F.P.
Articoli
precedenti del caso "Paladini"
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