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Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 9 dicembre 2000 Arbitro assediato: lo salva la polizia Finisce a botte l'anticipo di C1 tra L'Aquila e Castel di Sangro. Il leccese Giannoccaro rischia grosso Il derby di C/1 tra L'Aquila e Castel di Sangro finisce a botte e rischia grosso l'arbitro, il leccese (vegliese) Danilo Giannoccaro, che aveva espulso tre giocatori della squadra di casa. Per proteggerlo dall'ira dei tifosi aquilani i poliziotti l'hanno dovuto scortare in forze. Siamo a L'Aquila nell'anticipo dell'infuocatissimo derby di C/1 tra L'Aquila e Castel di Sangro. Anche in questo caso, assicurano i presenti, le scelte tecniche del "fischetto" salentino sarebbero state tutte ineccepibili, ma i tifosi abruzzesi non hanno gradito le ben quattro espulsioni decretate da Antonio Danilo Giannoccaro, tutte nelle file della squadra di casa, seconda in classifica e vera e propria matricola rivelazione. Né hanno gradito la sconfitta casalinga ad opera dei rivali. Così hanno assediato negli spogliatoi il direttore di gara per oltre un'ora. La partita è finita 2-0 per il Castel di Sangro, che giocava fuori casa e ha centrato così la quarta vittoria consecutiva portandosi al terzo posto, a un tiro di schioppo dall'Aquila. L'arbitro leccese Antonio Danilo Giannoccaro (primo in Italia due anni fa tra i promossi dall'Iterregionale) è stato prima contestato nel corso della partita e poi assediato. Ineccepibili, dicevamo, le quattro espulsioni (tre in campo ed una nel sottopassaggio a fine gara) dei giocatori aquilani che avrebbero letteralmente mandato a quel paese l'arbitro, ma la tifoseria abruzzese ha contestato all'arbitro leccese un eccessivo permissivismo nei confronti dei giocatori del Castel di Sangro, che avrebbero scelto il fallo sistematico impedendo ai più tecnici aquilani di far valere la propria superiorità. Ventinovenne, imprenditore e studente di ingegneria, l'arbitro dopo l'assedio è riuscito a farsi accompagnare in albergo scortato da una pattuglia della polizia. Da lì poi, senza problemi, ha raggiunto Coverciano per prendere parte ad una riunione federale. Al suo secondo anno si serie C, con 20 gare arbitrate, Giannoccaro è tra le migliori "casacche nere" ed è tra gli emergenti, tanto che gli è stata affidata la partita più difficile della giornata. Il fischio finale dell'arbitro, comunque, ha scatenato una vera e propria guerriglia fuori dallo stadio "Fattori". Momenti difficili anche per le forze dell'ordine, che non sono riuscite ad impedire che una decina di minuti prima del fischio finale alcuni tifosi aquilani uscissero dallo stadio per avviarsi verso il retro dei distinti e aspettare al varco i tifosi sangrini. Ci sono voluti quindi i lacrimogeni per disperdere i tifosi sangrini e scongiurare il contatto diretto tra le due tifoserie. Pesante anche il bilancio dei feriti: un tifoso aquilano è stato medicato per una ferita alla bocca, provocata da un sasso arrivato dal settore ospite. In ospedale, però sono finiti anche quattro poliziotti, tra cui una donna. Difficile anche l'esodo del pullman dei giocatori del Castel di Sangro, i tifosi aquilani sono rimasti ad attenderlo fino alle 18,30 e hanno danneggiato anche diverse auto dei tifosi ospiti. Sergio Cinquino |