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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 13 Dicembre 2002

Esplode la polemica per la mancata convocazione di un'Assemblea

 L'opposizione sfiducia Armonico

 Il centrosinistra si appella al Prefetto contro il presidente del Consiglio

 VEGLIE -  Esplode un nuovo caso politico. Il centrosinistra insorge e chiede l'intervento del prefetto Giovanni D'Onofrio per la mancata convocazione del Consiglio comunale, richiesta nelle scorse settimane dall'opposizione per discutere una proposta di deliberazione riguardante la «verifica del funzionamento degli organi del Comune previsti nello statuto». I consiglieri Giuseppe Cutrino, Alessandro Aprile, Giovanni Cipolla, Antonio Greco, Giovanni Parente, Oronzo Sabato e Mario Aprile, hanno inoltre manifestato il «non gradimento» dell'attuale conduzione dell'Assise cittadina. A tal proposito i sette consiglieri di minoranza, contestualmente alla lettera indirizzata al Prefetto, hanno pure presentato una nuova proposta di deliberazione con la quale chiedono di «revocare l'incarico di presidente del Consiglio comunale a Valerio Armonico». Quest'ultimo, secondo l'opposizione, sarebbe «colpevole» di inadempienze connesse ai compiti affidatigli dallo Statuto». La «goccia» che avrebbe fatto traboccare il vaso, dunque, sarebbe proprio l'ultimo episodio. Armonico, infatti, in risposta alla richiesta di convocazione del Consiglio comunale per «una verifica degli organi del Comune», ha sostenuto che la proposta di deliberazione presentata dal centrosinistra «seppur sottoscritta da un numero di consiglieri sufficiente, non rientra direttamente tra le competenze consiliari». Il presidente del consiglio ha poi richiamato l'istruttoria espletata dall'Ufficio preposto, il quale così si è espresso: «il dispositivo della deliberazione proposta configura un'attività di controllo sull'attività degli organi istituzionali, statutari e di partecipazione, che non è prevista dalle vigenti disposizioni statutarie e regolamentari dell'Ente». Come detto, l'opposizione, che non condivide questa tesi, l'altro ieri ha «denunciato l'accaduto al Prefetto di Lecce perché, previa diffida al presidente Armonico, provveda alla convocazione del consiglio», ai sensi dell'articolo 39 del decreto legislativo 267/00 e dell'apposito regolamento comunale. «Siamo stanchi - affermano i consiglieri dell'opposizione di centrosinistra - di vedere ridotti gli spazi di democrazia e svilita la gestione degli organi istituzionali con la copertura di interpretazioni sbagliate, o perlomeno molto discutibili, di norme e regolamenti da parte di «istruttorie del competente ufficio». La nostra richiesta di convocazione del Consiglio comunale - continuano - è stata fatta secondo la normativa e per esercitare il dovere di indirizzo affidato al Consiglio dalla legge. La nostra intenzione è, infatti, quella di discutere i non pochi problemi relativi al funzionamento degli organi istituzionali, statutari e di partecipazione emersi in questi ultimi mesi. Ora attendiamo gli immediati sviluppi della vicenda - concludono - anche per valutare se informare dei fatti la Procura della Repubblica».

di  Rosario Faggiano

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 14 Dicembre 2002

La replica del presidente Valerio Armonico

«Dall'opposizione accuse infondate»

 

 VEGLIE - «C'è una volontà palese di strumentalizzare l'opinione pubblica diffondendo notizie tendenziose e infondate». E' questa la risposta del presidente del Consiglio Valerio Armonico agli attacchi dell'opposizione di centrosinistra. Quest'ultima, nei giorni scorsi, ha presentato una proposta di deliberazione con la quale chiede di «revocare» ad Armonico l'attuale incarico consiliare per «inadempienze connesse ai compiti affidatigli dallo Statuto». La vicenda è scaturita dopo la mancata convocazione di un'Assemblea cittadina, richiesta dal centrosinistra per «verificare il funzionamento degli organi del Comune». Per tutto ciò l'opposizione si è pure rivolta al Prefetto. «Secondo quanto sostiene la minoranza - dice Armonico - il mio comportamento istituzionale non sarebbe stato conforme a quanto previsto dal nostro regolamento consiliare. Essa, invece, dovrebbe approfondire meglio la lettura della normativa richiamata, nonché la mia nota di risposta alla richiesta di convocazione del Consiglio comunale, alla quale era allegata anche la relazione motivata degli Uffici preposti. Se l'opposizione facesse ciò, emergerebbe inequivocabilmente l'infondatezza di quanto da essa dichiarato pubblicamente. Questa vicenda dimostra, ancora una volta, che l'opposizione cerca soltanto di strumentalizzare l'opinione pubblica. L'Organo consiliare -conclude - avrà, comunque, la possibilità di valutare la funzione svolta dell'Ufficio di Presidenza che è stata sempre espletata con neutralità e correttezza». Intanto, il sindaco e tutta la maggioranza di centrodestra hanno immediatamente espresso piena solidarietà ad Armonico. «Condividiamo - scrivono - il corretto e leale operato del presidente Armonico e condanniamo il violento attacco strumentale dell'opposizione che paventa un ricorso alla Procura, non si saper quali reati. Esso appare nient'altro che un tentativo di farsi gratuita pubblicità».

di  R. F.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 24 Dicembre 2002

In dibattito promosso dal centrosinistra sulla sfiducia al presidente del Consiglio

E' tregua su Armonico

La vicenda sarà discussa nella conferenza dei capigruppo

 

 VEGLIE -  Sancita una «tregua» dopo l'animato Consiglio comunale di sabato scorso convocato, su richiesta della minoranza di centrosinistra, per discutere dell'operato del presidente dell'Assemblea. La riunione, durata circa tre ore, si è conclusa con il ritiro della proposta di revoca dell'incarico di presidente del Consiglio a Valerio Armonico, presentata dall'opposizione. «Alla maggioranza - dice Alessandro Aprile, consigliere del centrosinistra - abbiamo evidenziato e documentato le ragioni per cui sette consiglieri avevano chiesto la revoca del Presidente del Consiglio. L'obiettivo della minoranza - spiega - era quello di porre l'attenzione sulle gravi inadempienze, di cui molti della maggioranza non erano a conoscenza, del presidente Armonico e di segnalare le stesse al Prefetto di Lecce. Il risultato - continua - è stato raggiunto ed è andato anche oltre le aspettative. Il lungo e vivace dibattito ha reso chiara a tutti la situazione subalterna dell'Istituzione consiliare rispetto ai poteri del sindaco e alle opinabili valutazioni dei dirigenti degli uffici. Abbiamo appreso, poi, che anche il Prefetto di Lecce è intervenuto per chiedere chiarimenti sui fatti segnalati dalla minoranza». Il dibattito consiliare si è concluso con la decisione, approvata con 18 voti favorevoli, di affrontare e risolvere le varie questioni in sede di conferenza dei capigruppo. «Quest'accordo - aggiunge Aprile - è stato proposto dalla maggioranza. Noi ci siamo dichiarati disponibili perché vi è l'impegno di adeguare il Regolamento per il funzionamento dell'Assemblea al nuovo ruolo che la legge assegna a tale organismo. Secondo noi, peraltro, in un paese piccolo come Veglie, il presidente del consiglio, come figura istituzionale, è inutile. Una più tempestiva presa di coscienza, da parte della maggioranza di centrodestra, della necessità di risolvere i problemi istituzionali posti dall'opposizione - conclude - avrebbe consentito di dedicare ai tanti problemi del paese più ampie risorse umane e finanziarie». 

di Rosario Faggiano

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 27 Dicembre 2002

Il sindaco difende il presidente del Consiglio

«Armonico non è inadempiente»

 

VEGLIE -  La maggioranza difende l'operato di Valerio Armonico e definisce «scorretto» il comportamento del centrosinistra. L'opposizione, che avrebbe rilevato «inadempienze istituzionali», ha contestualmente scritto al Prefetto e proposto di revocare l'incarico di presidente del Consiglio comunale ad Armonico. Tale ultima richiesta è stata ritirata, su proposta della maggioranza, al termine della «vivace» riunione consiliare di sabato scorso, durante la quale si è giunti all'accordo di trattare in sede di Conferenza dei capigruppo le varie questioni emerse nel dibattito. Le polemiche, però, non si sono spente. Il sindaco Roberto Carlà, a nome della coalizione di centrodestra, interviene contro il consigliere d'opposizione Alessandro Aprile, il quale ha dichiarato che «molti della maggioranza non erano a conoscenza delle gravi inadempienze di Armonico». «I consiglieri della maggioranza - afferma Carlà - non hanno mai ravvisato alcuna inadempienza del presidente del Consiglio e tutti sono pienamente coscienti e consapevoli di quanto accade in Assemblea. La minoranza, dunque, non può arrogarsi il diritto di «mettere a conoscenza» di situazioni relative all'operato del presidente del Consiglio. E' da evidenziare - continua - il comportamento scorretto dell'opposizione che chiede l'intervento sostitutivo del Prefetto per la convocazione del Consiglio e, senza attendere che lo stesso si possa esprimere in merito, chiede la revoca del presidente. Il Prefetto è intervenuto, come per legge, soltanto per chiedere chiarimenti, agli organi comunali, su quanto asserito dalla minoranza. Pretestuoso appare, inoltre, che la minoranza qualifichi «valutazioni opinabili» i pareri tecnici espressi dagli Uffici, gli unici abilitati ad esprimerli. Ribadiamo, infine, che la figura del presidente del consiglio, disgiunta da quella del sindaco, è necessaria». «La maggioranza - precisa Carlà - nel corso del dibattito consiliare aveva dimostrato di voler rigettare la richiesta di revoca del Presidente del Consiglio; poi ha preferito, ancora una volta, essere propositiva e disponibile al confronto. Alla luce di queste continue strumentalizzazioni, però, a qualcuno comincia a sorgere il dubbio che questa nostra apertura al dialogo non sia l'atteggiamento più giusto».

di Rosario Faggiano

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