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Dal Quotidiano di Lecce di Martedì 9 Ottobre 2001
Guerra
in comune sul censimento
Alla base della protesta fomentata dalle lamentele di numerosi giovani vegliesi, si sarebbe, in particolare, «la mancanza di una pur minima pubblicità a questa richiesta di lavoro temporaneo». Nei mesi scorsi infatti, la giunta comunale di Veglie, non avendo dipendenti disponibili ad espletare - come previsto dal decreto che regola la materia - la funzione di rilevatori, si è rivolta a fine settembre alla società leccese di fornitura di lavoro "Temporari" per il reclutamento di 32 esterni richiesti. «Una scelta - spiegano i sette consiglieri - che penalizza i rilevatori perché i compensi, già minimi, devono essere condivisi con la "Temporari"». Ma non è tutto. Dall'opposizione infatti denunciano che ai giovani interessati all'impiego non è stato dato il tempo di inoltrare la domanda prevista visto che l'amministrazione comunale ha affisso un avviso pubblico in merito per un solo giorno. I consiglieri di "Insieme per Veglie" chiedono quindi «il perché del reclutamento dei rilevatori da parte di una ditta esterna considerate le minori garanzie di trasparenza nella scelta». In più sorgerebbero i dubbi circa i criteri di selezione, poiché «le scelte operate dalla "Temporari" sono talmente eclettiche da impedire di comprendere le ragioni delle esclusioni». Intanto, l'assessore agli affari generali, di Veglie, Lorenzo Catamo, butta acqua sul fuoco «l'amministrazione ha fatto tutto secondo la legge sperando di poter dare una opportunità ai disoccupati del paese. Le rimostranze creano solo una guerra tra poveri». di Fabiana Pacella Leggi articolo Gazzetta 12/10/01
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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 12 Ottobre 2001 Botta e risposta sui criteri di scelta Rilevatori,
ai ferri corti maggioranza e Ulivo
di R.F. |