Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 20 Settembre 2001
Torna a riunirsi stasera alle 19
l'Assemblea cittadina
La
crisi approda in consiglio
Saranno
individuate le aree per l'installazione delle antenne
VEGLIE
- Sono ancora di piena attualità le «fribrillazioni» politiche dei
mesi scorsi. Oggi, alle 19, il consiglio comunale, su sollecitazione del
consigliere d'opposizione Antonio Greco, dovrà nuovamente soffermarsi
sulle vicende che scaturiscono dall'originaria forte «tensione»
verificatasi fra l'ex assessore Claudio Paladini e il circolo locale di
An. Greco, che sull'argomento aveva già presentato in precedenza
un'interpellanza, ritenendosi «insoddisfatto» della risposta ottenuta
in quell'occasione dal Sindaco Roberto Carlà, insiste sulla questione.
A parere di Greco tutta la situazione sarebbe praticamente ancora
irrisolta, nonostante le dimissioni di Paladini e l'attribuzione della
delega ai lavori pubblici a Lorenzo Catamo, già assessore agli affari
generali e al personale.
«Ritengo che la mozione non sia superata - spiega Greco - per diversi
motivi. Da notizie date alla stampa, lo stesso sindaco sostiene che
esiste il problema della nomina del settimo e nuovo assessore. Da ciò
si può dedurre, quindi, che il problema creato dalle dimissioni di
Paladini è ancora aperto e non risolto. Il sindaco - continua il
consigliere comunale - afferma che il problema sarà affrontato nel
corso di alcuni incontri; ma quanti altri mesi passeranno prima di
affidare la delega agli affari generali e al personale? Il sindaco ha
affermato che la giunta può continuare in sei. E siamo d'accordo.
Ma questo vuol dire - conclude Greco - che quasi per un anno e mezzo un
assessore, pagato per questo ruolo, è stato inutile e non rispondente a
reali esigenze amministrative ma a logiche spartitorie».
Il consiglio comunale di stasera si occuperà, fra l'altro, anche del
nuovo «Regolamento per la disciplina dei contratti» e
dell'individuazione di «aree idonee all'installazione di sistemi di
telecomunicazione e radiotelevisivi»
di
Rosario Faggiano
|
Dalla
Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 22 Settembre 2001
Seduta
movimentata
Il
Consiglio comunale discute tre ore senza approvare nulla
VEGLIE -
Tre ore d'infuocata discussione e neanche un argomento approvato.
Il Consiglio comunale dell'altra sera si è concluso così, con la mozione
sulla crisi ritirata, un ordine del giorno proposto durante la discussione
rigettato e gli altri punti rinviati perché aggiunti e notificati
soltanto un giorno prima, senza aver attivato la procedura d'urgenza.
Una «battaglia» politica, dunque, che è stata combattuta dalla
maggioranza e dall'opposizione con puntigliosità e a «tutto campo»,
senza tralasciare alcun aspetto formale e sostanziale delle varie
questioni.
La discussione della mozione sulla crisi amministrativa presentata dalla
minoranza di centrosinistra è stato il motivo centrale di tutti gli
scontri verbali. La maggioranza, soprattutto attraverso gli interventi del
sindaco Roberto Carlà, del vice sindaco Oronzo
Sabato e dell'assessore Lorenzo Catamo, ha
sottolineato l'atteggiamento «puramente strumentale» dell'opposizione
che agirebbe soltanto per tentare di provocare spaccature e divisioni
all'interno della coalizione di centrodestra.
Il sindaco, in particolare, ha detto che la mozione di «Insieme per
Veglie» ha provocato uno «spreco di tempo» perché il «conflitto» fra
l'ex assessore ai lavori pubblici Claudio Paladini e il
circolo di An è stato nel frattempo risolto.
L'opposizione, invece, dopo aver ritirato la mozione, sostenendo che «la
crisi non è stata superata completamente», ha presentato un nuovo ordine
del giorno che riprendeva gli ultimi temi della polemica dei giorni
scorsi.
In questo documento, che la compagine consiliare di centrosinistra guidata
dal capogruppo Alessandro Aprile ha tentato di mettere ai
voti, dopo aver richiamato le «dichiarazioni del sindaco alla stampa
locale in cui fra l'altro si legge che la giunta può anche continuare a
lavorare a sei assessori», veniva chiesto al primo cittadino di mantenere
l'attuale composizione numerica della giunta e di rispettare «dopo
diciotto mesi di amministrazione, lo statuto che recita: nella
composizione della giunta è garantita la presenza dei rappresentanti di
entrambi i sessi».
Come detto, quest'ordine del giorno non è stato ritenuto ammissibile dal
presidente del consiglio Valerio Armonico perché «in
contrasto» con le prerogative che la legge assegna al sindaco. La
discussione degli altri sei argomenti previsti, infine, è stata rinviata
per un difetto di convocazione rilevato dall'opposizione.
di
Rosario Faggiano
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