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Via libera all'apertura della terza farmacia (G.d.M)

In 400 chiedono la terza farmacia (G.d.M) 

«Sulla terza farmacia rispetteremo la legge» (G.d.M) 

«Terza farmacia? La giunta di centrodestra è...confusa» (G.d.M.)

In dirittura d'arrivo la terza farmacia


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 29 novembre 2000

 Via libera all'apertura della terza farmacia

Il Sindaco diffidato a fare presto

VEGLIE - E' in arrivo finalmente la terza farmacia. Il via libera viene dai giudici della Prima sezione del Tar che hanno sospeso un provvedimento del sindaco che si era opposto all'assegnazione in gestione provvisoria della terza sede farmaceutica al dottor Cosimo Manfreda, di Nardò. Intanto, però, è già partita una diffida per invitare il Sindaco a fare presto. Il disco verde dei giudici è giunto dopo una lunga querelle nelle aule del Tribunale Amministrativo Regionale. Ma quello delle sedi farmaceutiche a Veglie è una questione assai spinosa. Sulla carta, infatti, ne sono previste quattro. A servire una popolazione di circa quindicimila abitanti, però, ci sono soltanto due farmacie. In verità l'istituzione della terza farmacia risale addirittura a dodici anni fa. Da allora, però, non è mai entrata in funzione. Eppure, da oltre tre anni, il Consiglio Comunale, su sollecitazione dell'Azienda sanitaria locale e della Regione Puglia, ha provveduto ad istituire la quarta sede. Sia l'una che l'altra - come si diceva - non sono mai state attivate. La zona in cui è prevista la terza farmacia è un'area periferica. Un'area priva di mezzi di trasporto e in cui risiedono circa quattromila abitanti, fra i quali vi è una forte incidenza di persone anziane. Per la Precisione, all'anagrafe comunale, nell'ottobre di due anni fa risultavano più di mille over 55. E l'istituzione della terza sede potrebbe garantire un'adeguata assistenza farmaceutica. Ora, però, sull'apertura della nuova farmacia vi è finalmente un'ordinanza del Tar. La sospensiva è del 24 ottobre scorso. Ma a tutt'oggi l'amministrazione comunale, nonostante i solleciti, non ha ancora eseguito l'ordinanza cautelare. E così l'avvocato Giuseppe Mormandi che assiste il dottor Cosimo Manfreda, ha inviato al Sindaco di Veglie una nuova diffida perché proceda quanto prima al conferimento della farmacia in gestione provvisoria, sottolineando anche il grave danno per il farmacista che da anni attende l'assegnazione della terza sede.

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 3 febbraio 2001

 In 400 chiedono la terza farmacia

Una petizione al sindaco Roberto Carlà

VEGLIE - «Aprite la terza farmacia». Lo chiedono al sindaco Roberto Carlà 400 cittadini stanchi di attraversare ogni volta la città per andare a prendere le medicine.

 Per la verità, nel Comune di Veglie, sulla base del numero di abitanti, di farmacie, dovrebbero essercene addirittura quattro, ma da dodici anni si combatte ancora senza successo per dare il via libera alla terza.

 A favore dell'apertura, in regime di gestione provvisoria, si è già espressa la sezione di Lecce del Tribunale amministrativo regionale,
accogliendo il ricorso del farmacista Cosimo Manfreda, assistito dall'avvocato Giuseppe Mormandi, il quale si era opposto al diniego
del primo cittadino di assegnare, in gestione provvisoria, il terzo punto di assistenza farmaceutica.


I1 sindaco Carlà, nell'incertezza, nonostante le disposizioni del Tribunale amministrativo, ha scritto alla Regione Puglia per chiedere lumi e capire se può effettivamente assegnare temporaneamente la farmacia.


Da via Capruzzi, però, non hanno ancora fornito le necessarie risposte alle sollecitazioni del capo dell'amministrazione vegliese. Tuttavia, nel frattempo, il Tar
ha chiarito che «1'Amministrazione ha l'obbligo di ottemperare senza indugio alle statuizioni di questo Tribunale». E, a scanso di equivoci, ha nominato il commissario ad acta, nell'eventualità il Comune continui a fare «melina» e a ritardare il provvedimento di apertura.


«Stiamo valutando attentamente la situazione  - dice da parte sua il sindaco Carlà - abbiamo scritto di nuovo alla Regione, questa volta al
settore farmaceutico, e aspettiamo una risposta. Alla nostra prima lettera - preci-
sa - non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro. Ritengo, comunque, che a questo punto, nel giro di qualche giorno, si possa capire cosa
fare e trovare il modo più idoneo per dare seguito all'ordinanza del tribunale amministrativo. Sicuramente - conclude il primo cittadino - non faremo risolvere la vicenda al commissario ad acta nominato dal
Tar. Saremo noi, entro i tempi stabiliti, a trovare la soluzione adatta».


Insomma l'apertura della terza farmacia dovrebbe - il condizionale è d'obbligo - essere vicina anche se, al momento, è difficile capire in che modo si muoverà l'amministrazione comunale per consentire ai numerosi cittadini che l'aspettano di godere del nuovo servizio.

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 8 febbraio 2001

 «Sulla terza farmacia rispetteremo la legge»

Intervento dell'assessore Lorenzo Catamo

VEGLIE - «Sulla terza farmacia decideremo a breve con responsabilità, serietà e nel rispetto della legge».

 Lorenzo Catamo, assessore agli Affari generali e legali precisa la posizione della sua
amministrazione su questo problema che si trascina da tempo senza trovare una soluzione adeguata che soddisfi i professionisti interessati e i cittadini che ne hanno chiesto l'apertura.

 «Innanzitutto - spiega Catamo - va chiarito che non vi è identità personale tra il sindaco, il professore Antonio Greco, che ha espresso il diniego nei confronti del dottore Manfreda e che ha generato il contenzioso con il Comune di Veglie ed il sindaco che ha ricevuto la diffida che è l'attuale e cioè il dottore Roberto Carlà. Il sindaco in carica - dice ancora Catamo -  ha dovuto, suo malgrado, sobbarcarsi gli oneri di una vicenda molto complessa che vede interessati altri farmacisti ancora in graduatoria e che scatena le contrastanti interpretazioni di assessorati e di ordini professionali, essendo ben nota la lotta cruenta tra farmacisti titolari, una autentica casta, e farmacisti aspiranti alla titolarità».


«Per queste ragioni -  continua l'assessore agli Affari generali - da parte del Comune di Veglie non c'è stata alcuna "melina", ma solo un responsabile approfondimento che ha visto il sottoscritto recarsi presso la cancelleria del Tar il 30 gennaio e a Bari presso gli uffici regionali dell'assessorato alla sanità - divisione farmaceutica - nella giornata dell'1 febbraio. Peranto -  conclude Lorenzo Catamo - la decisione che sarà presa a breve, per forza di cose, lascerà deluso chi sta già cavalcando
la tigre della strumentalizzazione politica di una situazione non da noi creata, ma che sarà da noi, senza dubbio, risolta nella più assoluta legalità»


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 9 febbraio 2001

 «Terza farmacia? La giunta di centrodestra è...confusa»

L'ex sindaco Greco risponde alle critiche di Catamo

VEGLIE - «Sulla terza farmacia l'amministrazione si è "incartata"».

Botta e risposta
al fulmicotone fra l'ex sindaco, Antonio Greco, e l'assessore dell'amministrazione di centro-destra del comune di Veglie, Lorenzo Catamo, a proposito dell'apertura della terza farmacia in città. Greco non risparmia critiche alle dichiarazioni di Catamo, apparse ieri sulla Gazzetta di Lecce, nella quali accusava chi, a suo dire, «sta già cavalcando la tigre della strumentalizzazione politica» di una situazione, ha aggiunto, «da noi non creata, ma che da noi sarà risolta nella più assoluta legalità». Ma Greco non ci sta ad essere tirato in ballo e replica così:

 «Non passa giorno che l'amministrazione Sabato, Carlà, Catamo, davanti a una difficoltà, un problema, un intoppo amministrativo, non manifesti il pessimo vizio di gettare la colpa sul passato e sulla opposizione». «Ora siamo al ridicolo - sbotta l'ex primo cittadino - sulla questione della terza farmacia a Veglie l'opposizione avrebbe colpe non solo per il passato ma anche per il futuro e per ciò che l'assessore prevede che questa farà».

 Secondo Greco, l'attuale amministrazione si è «incartata» fino al punto che - in seguito agli atti adottati dall'attuale sindaco, dopo il provvedimento di sospensiva al Tar - è stato
nominato dallo stesso primo cittadino il commissario ad acta per la istituzione della terza farmacia, nella persona del direttore generale del comune di Lecce.

 «In un mese - osserva ancora Antonio Greco - l'amministrazione prima ha detto "no" ed ora sarà costretta a dire di "sì". Ecco perché l'assessore getta le mani avanti per nascondere l'ennesimo "papocchio" amministrativo».

 E, sempre a proposito delle dichiarazioni di Catamo, Greco sottolinea che «bene ha fatto
l'assessore a precisare che non è identità personale tra il sindaco, il professore Antonio
Greco e il dottore Carlà».  «Ma non si tratta solo di diversità personale - conclude - vi è anche una diversità amministrativa sul problema per il quale ho sempre avuto una posizione chiara: avrei concesso la terza farmacia in gestione provvisoria in presenza di indicazioni in tal senso di un organo superiore, per motivi che più volte ho spiegato nelle sedi competenti».


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 11 febbraio 2001

 In dirittura d'arrivo la terza farmacia

Il nuovo presidio può finalmente aprire

VEGLIE - La terza farmacia in dirittura d'arrivo. Venerdì l'amministrazione comunale ha dato il via libera all'autorizzazione che in questi giorni sarà notificata al dottore Cosimo Manfreda.

 La Regione Puglia, infatti, proprio nei giorni scorsi, dopo le sollecitazioni del Comune, ha fatto pervenire il nominativo dell'avente diritto chiudendo, così, una querelle che si trascina da molto tempo. Il nuovo presidio, che aprirà tra breve, dovrebbe essere situato nella parte nord ovest della città, una zona molto popolosa.


Come si ricorderà, intorno alla terza farmacia c'è stata una sorta di battaglia giudiziaria al tribunale amministrativo regionale condotta da Manfreda e iniziata già con l'amministrazione guidata da Antonio Greco.


Intanto l'assessore agli Affari generali Lorenzo Catamo, che ha curato questa vicenda, torna a polemizzare con l'ex sindaco Greco che aveva criticato il comportamento dell'amministrazione su questo problema accusandola di avere avuto un comportamento ondivago e poco chiaro.


«E' evidente - dice  Catamo - che le uscite del professore Greco  denunciano una consistente crisi di astinenza da ribalta. Infatti - continua - abituato ad uscite quasi quotidiane sui giornali, non riesce a rassegnarsi per il fatto che è stato tolto democraticamente dalla scena politica vegliese. Quando il professore Greco - dice ancora Catamo entrando nel merito del problema - fu da me, che ero all'opposizione, interpellato per la gestione provvisoria della terza farmacia, ma non mi scandalizzai nè misi in atto sommosse popolari allorché lo stesso mi disse che avrebbe deciso il Tar, avendo il dottore Manfreda impugnato il suo diniego. L'ordinanza di sospensiva del Tribunale amministrativo - spiega l'assessore agli Affari generali - era scarsamente motivata e personalmente consigliai al dottore Manfreda di instaurare il giudizio di ottemperanza per capire cosa ci avrebbe ordinato il Tar che poi ha intimato l'adempimento entro trenta giorni disponendo che in caso contrario ci avrebbe pensato il commissario ad acta.

A questo - conclude Catamo - non siamo arrivati perché venerdì è stato firmato il decreto di concessione in gestione provvisoria della terza farmacia, dopo apposita delibera di giunta. per concludere l'attuale amministrazione ha avuto le sue stesse difficoltà davanti ad una legge che proibisce la gestione provvisoria di farmacie tranne che per motivi gravi che non sono quelli di Veglie».


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