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un libro di grande formato dal titolo «Spigolature di cronaca religiosa».
Ma è uno spaccato di storia attraverso tre quarti di secolo
E
tutta Veglie, con un pò di malinconia, si rivede in un volume di
ricordi
Come
eravamo, dal 1923 ai giorni d'oggi
VEGLIE
- Un
«come eravamo» che non vuol essere una ricerca storica, ma che risulta
comunque un lavoro fatto con puntigliosità, competenza e bravura. Si
tratta di «Veglie,
spigolature di cronaca religiosa»,
di Cosimo Fai, un volume nel quale un intero paese può riconoscersi.
Una raccolta di fotografie storiche e «meno storiche». Immagini di
avvenimenti importanti per Veglie e immagini personali, ricordi di
famiglia. Con molta modestia, l'autore, alla fine del volume, nel
ringraziare chi lo ha aiutato (e c'è stato il concorso di tutto il
paese, e soprattutto dei soci del circolo culturale «Amici
della Fotografia»,
nel cercare vecchie foto o nel ricordare avvenimenti importanti per la
comunità vegliese), scrive che il libro, circa trecento pagine di
grande formato, deve essere accettato come un album fotografico, un
album di ricordi.
Il filo conduttore del volume è la storia della «Pia Casa Verrienti»
con l'arrivo a Veglie della suore d'Ivrea, nel 1923.
E gli avvenimenti dei quali le foto sono testimonianza, sono molti,
moltissimi: la nascita dell'Azione cattolica, i gruppi di ragazzi con il
parroco, le scolaresche, le feste sociali delle varie associazioni, le
rappresentazioni teatrali, i compleanni, le varie ricorrenze che
diventano veri avvenimenti per la vita di un paese. E ci sono i bambini
sorridenti, in pantaloni corti molti dei quali, adesso ottantenni o su
di lì, potranno riconoscersi. E ci sono le foto delle gite al mare in
bicicletta, delle bevute per la ricorrenza di San Martino, ci sono le
foto delle passeggiate per le vie di Veglie incredibilmente bianche e
senza auto.
E' un libro che va letto attraverso le foto, una incredibile sequenza di
avvenimenti, di incontri, di feste, di manifestazioni di amicizia. Un
libro che diventa storia di costume.
Filo conduttore sono le suore. «Ma non in senso astratto - precisa
l'autore - non in senso emotivo-nostalgico, ma intese come
portatrici di un'etica di relazione sociale e storica».
Tanti i personaggi ricordati, ai quali viene dedicato un intero
capitolo, da don Natalizio Mele a suor Teresa Piazzolla, a
monsignor Adolfo Verrienti, a Giovanna Cino, a don Vito
Frassanito e a tanti altri.
Un volume nel quale tutti gli abitanti di Veglie si riconosceranno, un
libro che, al di là di quel che dice l'autore, per la puntigliosa
ricerca effettuata, può essere considerato uno spaccato della storia di
Veglie, negli ultimi 75 anni. Un libro che a più d'uno righerà il
volto di lacrime. Per la commozione.