Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di
Martedì 23 Aprile 2002
Interviene
l'ex sindaco Antonio Greco
Scoppiano
roventi polemiche
sull'asfalto della Padula Russsa
«La sua
sistemazione era proibita»
VEGLIE -
«Non ho inventato nulla né ho gettato fango sul vicesindaco Lorenzo
Catamo». La polemica tra Antonio Greco e
l'esponente della maggioranza di centrodestra si sposta ora sulla
sistemazione della strada denominata «Padula Russa» che secondo l'ex
sindaco non poteva essere asfaltata, cosa che ha fatto, invece,
l'amministrazione guidata da Roberto Carlà. Catamo,
alle affermazioni di Greco replicò
che l'esponente dell'attuale opposizione si era «inventato violazioni
di legge e di gettare fango sulla sua persona».
A questo punto lo stesso Greco è tornato per spiegare la vicenda della
strada «che - dice - la passata amministrazione non ha sistemato perché
proibito dalla legge». «I consiglieri di "Insieme per
Veglie" - spiega l'ex sindaco - hanno presentato un'interrogazione
con risposta orale al sindaco per avere informazioni circa la strada
asfaltata dall'amministrazione denominata "Padula russa". Per
regolamento doveva essere iscritta all'ordine del giorno della seduta
successiva alla data di presentazione, ma senza motivazione non è stata
iscritta. Con certezza posso affermare - continua Greco - che nonostante
le richieste e la volontà politica, dal 1993 al 1999 quella strada per
motivi amministrativi ostativi non è stato possibile asfaltare. Cosa è
cambiato - si chiede l'esponente di "Insieme per Veglie" - nel
dicembre 2001? Non ce lo dice il sindaco nelle sedi proprie, non ce lo
dice Catamo, assessore ai Lavori pubblici, anzi si sente infangato se si
tira in ballo questa vicenda. Allora chi deve chiarire?».
«E' ben strano - commenta ancora Greco - che Catamo intervenga solo per
difendere se stesso e non per chiarire una vicenda che ha coinvolto il
settore Lavori pubblici con una determinazione numero 179 del 31
dicembre 2001 con la quale si è approvato un verbale di gara per la
sistemazione della strada. Forse prende le distanze dai suoi colleghi di
maggioranza e dal suo stesso ufficio?»
di
r.f.
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