Dal
Quotidiano di Lecce di Sabato 2 Novembre 2002
Da
Lunedì al lavoro: Per ora solo due
Scuole:
arrivano i "vigili nonni"
Sono
pronti a partire, lunedì mattina. In due - ma il numero è destinato a
crescere - davanti alle scuole elementari di via Marconi
e via Moro a Veglie, per aiutare i piccoli scolari - oltre 600 - ad
attraversare la strada in tutta tranquillità. Sono i "vigili
nonni", angeli custodi canti, nuove insolite figure nate da un
progetto della Uil pensionati di Lecce e portato egregiamente avanti dalla
segreteria vegliese nonché dall'amministrazione locale guidata dl sindaco
Roberto Carlà ed in particolare dall'assessorato ai servizi sociali
affidato a Maurizio Spagnolo. Ultrasessantenni in pensione, attivi e
amanti dei bambini, questo l'identikit dei "vigili nonni" che
daranno inoltre man forte, se necessario, al personale del comando di
polizia municipale di Veglie.
Ma l'elenco degli anziani disposti a prestare la loro opera di
volontariato cresce di giorno in giorno, «per ci - spiega l'assessore
Maurizio Spagnolo - considerando l'entusiasmo con cui l'iniziativa è
stata accolta dal popolo della terza età, a breve altri
"vigili" prenderanno servizio nei pressi delle scuole materne e
medie».
Nella
serata di giovedì, intanto, sono stati preparati i tesserini di
riconoscimento per gli arzilli volontari e a breve saranno pronte anche le
fasce e le pettorine. «Da gennaio - spiega l'assessore - partirà una
normativa comunale in materia e verseremo inoltre a ciascuno dei nonni in
servizio, la cifra simbolica di due euro al giorno per quanto essi stessi
l'abbiano rifiutata, già paghi del piacere di stare coi bambini».
Qualche
rammarico è stato espresso dagli anziani impossibilitati a prender parte
al progetto per problemi di salute, ma ci sarà spazio anche per loro:
«Li coinvolgeremo - anticipa Spagnolo - in gite coi più piccoli in cui
fungeranno da guide». E le nonne? A veglie fan sentire la propria voce
anche loro «lavorando in silenzio, portando quotidianamente aiuti di ogni
natura alle famiglie bisognose del posto».
di
Fabiana Pacella
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