da "Dania" - Martedì 24 Marzo 2002
Per Pasqua, a Veglie, con amore. Per quanto terribili possano essere i notiziari che i media portano nelle nostre case, scorrono via veloci dalle menti, come i titoli di coda di una trasmissione televisiva terminata in ritardo. Persino i casi più clamorosi, assaliti in un primo momento da eccesso di morbosa curiosità, lasciano presto il posto alla dimenticanza. Siamo così assuefatti al peggio, tanto da volerlo trasformare in normalità, oppure siamo diventati tutti insensibili? Il fatto è che siamo presi da mille piccole cose, che sempre paiono indispensabili e impellenti. Siamo inseriti in un contesto di corri corri, di fuggi fuggi, di cerca, compra, consuma, rigetta e rinnova, che soltanto pochi anni addietro sarebbe stato definito fantascientifico. Una mattina qualsiasi, accade poi d’essere attirati da un articolo di giornale e di accorgerci che, subito sotto, il testo inizia con il nome del nostro paese: “VEGLIE”. Istantaneamente il tempo rallenta, per fermarsi del tutto, quando, proseguendo nella lettura, ci si ritrovano sotto gli occhi nomi conosciuti, che evocano visi ritenuti amici. E allora tremiamo. Tremiamo perché le mille notizie, che abbiamo ascoltato ogni giorno, si riferivano ad altra gente, ad altri luoghi, non alla nostra bellissima cittadella, così fantastica anche senza neve, dalla quale sembrerebbe poter scaturire soltanto amore. Tremiamo perché non si può mai essere pronti ad accettare che il “nemico” possa aggirarsi in casa nostra. Tremiamo perché su quell’articolo si parla di droga, cocaina, da poter essere smerciata qui da noi; sottoposta ai nostri ragazzi, dei quali ci scorrono ora davanti, come al rallentatore, tutti i nomi, tutti i volti, con la loro simpatia, con la loro voglia di vivere, con la loro generosità posta al servizio del prossimo. Il desiderio di far loro barriera di protezione prende ognuno di noi, indistintamente: genitori, educatori, sacerdoti. Ma non può bastare. Il desiderio deve farsi operatività, deve farsi richiesta e proposizione verso le Autorità costituite, verso le Amministrazioni, affinché vengano messe in atto iniziative entusiasmanti e costruttive, siano esse Sportive o Culturali, o insieme le due cose, e che vengano appoggiate tutte quelle Associazioni di Volontariato, che mai sono state disertate dalla gioventù. Dania |