Dal
n.5 del giornale dell'azione cattolica di Brindisi-Ostuni
"Giovacchino" abbiamo estratto questa pagina che riporta una
pensiero di don Tonino Bello
Carissimi
amici, la Redazione di giovACchino, per farvi gli auguri di Nalale,
ha deciso di prendere in prestito uno scritto di don Tonino Bello.
Siamo sicuri che non sono i "soliti" auguri di Natale.
Auguri di cuore a tutti e ad ognuno di voi. |
Tanti
auguri scomodi
Non
obbedirei mai al mio dovere di vescovo, se vi
dicessi "Buon Natale" senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio
infastidire.
Non posso, infatti,
sopportare l'idea di dover rivolgere
auguri innocui, formali, imposti dalla "routine" di calendario.
Mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno li respinga al
mittente
come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora!
Gesù
che nasce per amore
vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali. E vi
conceda la forza di inventarvi un'esistenza carica di donazione, di
preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il bambino
che dorme sulla paglia
vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come
un macigno, finchè non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un
povero marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi
faccia sentire dei vermi ogni volta che la carriera diventa l'idolo della
vostra vita; il sorpasso progetto dei vostri giorni: la schiena del
prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che
trova solo nello
sterco degli animali la culla ove deporre con tenerezza il frutto del suo
grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo
struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà
che lo sterco degli uomini o il bidone della
spazzatura o l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di
una vita soppressa.
Giuseppe, che nell'affronto di
mille porte chiuse è il
simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi tutte le sbornie dei vostri
cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi cortocircuiti allo spreco delle vostre
luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti
genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza
salute, senza
lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino guerra alla
vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che, poco più lontano di una
spanna con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano
ingiustizie, si
sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli
umili, si condannano i popoli allo sterminio della fame.
I poveri che
accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città
dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete
vedere "una gran luce", dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine
di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le
pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura
ma non scaldano. Che i ritardi dell'edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da
speculazioni corporative.
I pastori che
vegliano nella notte, "facendo la guardia al gregge" scrutando
l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il
gaudio dell'abbandono in Dio. E vi ispirino un desiderio profondo di
vivere poveri: che poi è l'unico modo per morire ricchi. Sul nostro vecchio mondo che muore
nasca la speranza!!!
don
Tonino Bello
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