da "Fernando" - Giovedì 20 Marzo 2003 Iraq... ma non solo E’ successo. Non è stato come spesso accade nei film dove negli ultimi secondi un colpo di scena salva il mondo. Purtroppo il colpo di scena non è avvenuto e la guerra vera è cominciata.
Un’altra guerra vera. Di certo questa guerra, quella contro l’Iraq, è figlia di interessi economici, petroliferi, territoriali e di molti altri interessi che variano a seconda del paese che vi prende parte. Tutti quelli che vi partecipano guadagneranno qualcosa da questo conflitto (non si partecipa ad una guerra solo per ristabilire la pace in un paese. E’ brutto ma purtroppo è così). E’ opinione diffusa, e personalmente la condivido, che le grandi potenze economiche ed in prima fila l’America non si scomodano per andare a combattere una guerra se non per poi ricavarne un tornaconto. Non le abbiamo mai viste andare a ristabilire l’ordine in quelle zone sperdute dell’Africa o di altri posti del mondo dove si combattono guerre civili assurde e cruente. Anche quelle sono guerre vere. Ma in quei posti "non si sprecano soldi" nè in azioni militari dalle quali poi non si ricaverà niente di economicamente utile nè in azioni umanitarie . Per i territori ricchi (Iraq = petrolio) o utili (Afghanistan = costruzione oleodotto) i motivi per giustificare una guerra si trovano. A volte, come forse in questo caso, addirittura si inventano. Purtroppo chi paga le conseguenze di una guerra sono le popolazioni civili, le donne, i bambini. Molto probabilmente fra 30 anni queste popolazioni avranno una società migliore e più libera grazie a questa guerra. Ma ora soffrono. La sofferenza di queste popolazioni, di queste donne, di questi bambini è il motivo principale che ha mobilitato l’opinione pubblica mondiale e quella italiana in particolare. Per scongiurare queste sofferenze si manifesta in tutti i modi contro la guerra.
Girando per l’Italia si vedono balconi iridati che in ogni momento, in ogni angolo, fanno pensare a quello che la gente dell’Iraq subirà nei prossimi giorni e ti sembra assurdo che possa succedere ancora dopo le atrocità che il mondo ha già visto accadere a causa delle guerre.
Però poi, guardando queste bandiere, mi chiedo: La gente che muore in quelle centinaia di guerre atroci dimenticate e sparse per il mondo non ha diritto anche ad una bandiera esposta che gridi "pace" pure per loro? O, così come succede per la grandi potenze, anche per chi organizza movimenti pacifisti ci sono guerre che hanno un tornaconto e altre che sono solo una inutile perdita di tempo? Ce la siamo fatte queste domande? Ci siamo chiesti perché ci interessiamo solo delle guerre che hanno come protagonisti l’America mentre di altre non ne sappiamo neanche l’esistenza?.
Forse perché a qualcuno interessa che si conoscano solo queste guerre? O forse sarà anche colpa dei giornali e delle televisioni che con le guerre “spettacolari” come questa ci vanno a nozze perché aumentano i loro lettori e i loro ascolti (non a caso fanno a gara a chi riesce a dare per primo la notizia della prima bomba) mentre con le altre guerre minori riescono solo ad annoiare?. Se ci pensiamo la CNN è diventata grande con la guerra del golfo. Prima era solo un normale network come centinaia nel mondo. Lo stesso è accaduto, dall’altra parte, per la Tv Al Jazeera.
I motivi per i quali le grandi potenze si impegnano tanto nelle guerre dei paesi petroliferi ormai sono stati detti e ridetti. Cerchiamo ora di capire anche i motivi per i quali tutti gli altri, noi compresi e i “Bandieratori” compresi, siamo “sensibili” solo a questa guerra. ….non sarà perché tutti abbiamo un tornaconto???
Fernando |