Stefania Capoccia spiega le motivazioni del suo ricorso al Tar per la mancata presenza in giunta di una donna
Bisogna andare indietro per spiegare ai cittadini Vegliesi i motivi e le ragioni che mi hanno portata a presentare il ricorso al Tar di Lecce contro il Signor Sindaco del Comune di Veglie nella persona di Fernando Fai. La prima cosa da precisare è la mancanza di un accordo scritto e non, pre-elettorale ed elettorale, mai sottoscritto dai componenti della lista "UNITI PER VEGLIE", e soprattutto non voluto proprio dall' allora candidato sindaco. Una volta eletta il Sindaco mi convocava presso il Palazzo Comunale, preoccupandosi che nel regolamento per il funzionamento del Consiglio mancava l'articolo che garantiva la presenza femminile in giunta. Gli feci notare che era presente nello statuto Comunale e non nel regolamento del consiglio. Dopo vari incontri che il Sindaco ha avuto con tutti gli esponenti della maggioranza ha deciso di formulare la composizione della giunta, pur essendo a conoscenza del mio disagio per il non rispetto del principio sulle pari opportunità. Quanto alla seduta del primo consiglio comunale del 20/04/2005 la sottoscritta "provocatoriamente" ed "ironicamente" invitata il Sindaco a modificare l'art.32 comma 5 nel senso che "nella composizione della giunta non è garantita la presenza femminile", pertanto nessuna sorpresa può invocare il signor Sindaco. Qualche giorno dopo invitavo il Sindaco a prendere posizione sulla petizione promossa da alcune donne vegliesi per far rispettare il principio sulle pari opportunità. Ancora oggi aspetto risposta! A questo punto mi rivolgevo al Tar per il rispetto del principio delle pari opportunità, con il patrocinio dell'Avv. Antonio Malerba. Con ordinanza n. 683/2005 il Tar accoglieva la sospensiva del decreto sindacale n.11/05 obbligando il sindaco ad assicurare una presenza femminile in giunta oppure a dare una motivazione puntuale, esaustiva e concreta che impediscano l'attuazione del principio delle pari opportunità, assegnando al Sindaco il termine di 45 giorni il termine per adeguarsi. Preciso che il ricorso è stato motivato dalla sola richiesta di una presenza femminile in giunta, ed ad oggi espleto tutte le funzioni attinenti alla mia carica e mi sento di aver concorso alla vittoria di questa coalizione. Il rapporto fiduciario comunque importante in una maggioranza non può in ogni caso prevaricare la costituzione italiana, le leggi nazionali e lo statuto comunale, a meno che non si voglia far ritornare il comune di Veglie in un' epoca medioevale o forse in un luogo medio-orientale, dove il ruolo delle donne è marginale.
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