7° Convegno Ecclesiale diocesano Si celebrerà dal 28 al 30 agosto prossimi, in Umbria, a Collevalenza (Pg), il 7° Convegno ecclesiale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni che avrà come tema “Le vocazioni per la spiritualità e l’apostolato”. L’appuntamento è stato presentato stamattina, in conferenza stampa, dall’Arcivescovo, Mons. Rocco Talucci., il quale ha illustrato i dettagli dell’evento. «Prima ancora che il convegno desideriamo vivere una forte esperienza di Chiesa - ha esordito Mons. Talucci, il quale ha proseguito - La scelta, inedita, di vivere il Convegno lontano dalla diocesi significa, tra l’altro, ritrovare una fraternità sotto la paternità del Vescovo». I 270 delegati, tra sacerdoti e laici, provenienti dalle parrocchie, dagli Uffici e dalle associazioni della diocesi, condivideranno i momenti di studio e laboratorio, ma anche il tempo libero. Il Convegno traccerà le linee-guida del nuovo anno pastorale 2006-2007 che avrà, appunto, come filo conduttore, il tema delle vocazioni. «Se è vero che si tratta di un’esperienza tipicamente spirituale – ha sottolineato l’Arcivescovo - è altrettanto indubbia la sua valenza culturale, perché la vocazione tocca il senso della vita, che è essa stessa, per ciascuno, credente o meno, una chiamata». I lavori del Convegno si concentreranno su tre dimensioni vocazionali, ed in particolare, sulla vocazione alla vita matrimoniale, su quella alla vita consacrata e su quella al sacerdozio. «Al di la del tema in sé a noi interessa capire in che modo la parrocchia educa alle vocazioni e ne accompagna e sostiene il cammino – ha concluso Mons. Talucci - La Chiesa, infatti, e in particolar modo la parrocchia, ha il compito di curare e valorizzare questi particolari carismi, dando un “colpo d’ala” ad ogni vocazione». Si inizia, dunque, lunedì pomeriggio con la preghiera guidata dall’Arcivescovo e con la relazione di don Roberto Bizzarri, dell’Ufficio nazionale Vocazioni. Nella giornata di martedì i delegati si confronteranno nei laboratori, mentre mercoledì ci si recherà nella vicina Assisi, dove Mons. Talucci presiederà l’Eucaristia nella Basilica di San Francesco. Subito dopo la celebrazione, in S. Maria degli Angeli, verranno presentate le sintesi dei laboratori e le conclusioni dell’Arcivescovo. La partenza per il rientro è prevista subito dopo il pranzo.
Per chi rimarrà in diocesi sarà
possibile seguire i lavori del Convegno attraverso le frequenze delle radio
del circuito Medi@zione (Radio Frate Sole, Radio DARA, R.A.I. Costa del Sud)
e attraverso il sito internet della diocesi,
www.brindisiostuni.chiesacattolica.it. Brindisi, 25 Agosto 2006 7° Convegno diocesano Collevalenza (Pg) Con la Preghiera ed il saluto del Padre arcivescovo, mons. Rocco Talucci, e con l’intervento di don Roberto Bizzarri, componente dell’Ufficio nazionale Vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana, ha preso inizio questo pomeriggio a Collevalenza (Pg) il 7° Convegno ecclesiale diocesano sul tema “Le vocazioni per la spiritualità e l’apostolato”. Alla presenza di 270 partecipanti provenienti da tutte le comunità parrocchiali e dai diversi uffici dell’Arcidiocesi, don Roberto Bizzarri ha avviato la sue riflessione partendo dall’assunto che «la Comunità cristiana potrà essere una comunità di servi del Signore soltanto se custodirà la centralità della domenica e della parrocchia: luogo - anche fisico - a cui la comunità stessa fa costante riferimento». E’ necessario, dunque, «recuperare la centralità della parrocchia e rileggere la sua funzione storica concreta a partire dall’Eucaristia, fonte e manifestazione del raduno dei Figli di Dio». Ed allora l’interrogativo è: «Come una Chiesa locale può generare una cultura vocazionale che sia del tutto centrale nella vita del giovane, nutrendo il senso di appartenenza a Cristo nella Chiesa?» E così ha enucleato un «punto di partenza: il principio vocazionale», in virtù del quale «è indispensabile un punto di partenza elementare antropologico ed il più possibile ampio nel quale ogni persona possa riconoscere il senso della vita dono ricevuto che tende, per sua natura, a divenire bene donato»; ed un «fine comune: l’obiettivo vocazionale» che altro non è se non «contribuire all’edificazione del corpo mistico di Cristo che è la Chiesa, attraverso la crescita dei singoli membri, ognuno chiamato da Dio a realizzarsi secondo la sua propria vocazione al servizio di tutti, perché non manchi alla chiesa stessa alcun dono di grazia». Da qui l’interrogativo su «come la parrocchia, cellula vitale, può divenire comunità di chiamati e di chiamanti». «La comunità parrocchiale: famiglia di famiglie – ha detto Bizzarri -, deve preoccuparsi di offrire una proposta educativa tale da suscitare interesse ed una appropriata comprensione della Parola di Dio, capace di favorire un incontro con il Signore ed una celebrazione della salvezza secondo le proprie capacità, attenta a proporre originali iniziative di fraternità ed esperienze comunitarie rispondenti all’età ed aperte all’inserimento, sempre più ampio, nella Comunità Ecclesiale secondo la propria vocazione. La catechesi alle famiglie e nelle famiglie – ha aggiunto - è il momento privilegiato in cui un giovane, prendendo coscienza del battesimo ricevuto, si apre all’ascolto accogliente della Parola di Dio che convoca e vivifica la Chiesa; invita alla preghiera ed alla professione della fede; guida ad assumere la missione della Chiesa secondo la propria personale vocazione». Circa le modalità, il relatore ha proposto: «Iniziando alla fede attraverso itinerari chiari e coraggiosi capaci di rispondere alle esigenze dell’uomo del nostro tempo, scanditi dall’ascolto della parola di Dio accompagnato dalla testimonianza dei fratelli che educhi a vivere da figli di Dio che hanno maturato una fede adulta e pensata». Inoltre, per la liturgia, «far parlare i segni liturgici, i vissuti dell’esperienza di fede; perché è dalla presenza di Cristo, nei tempi ordinari dell’uomo, che vengono appelli vocazionali dello Spirito». «È il tempo di una nuova fantasia della carità – ha proseguito -: ai credenti è chiesto di prendere a cuore le forme nuove ed antiche di povertà rendendosi corresponsabili del servizio di Cristo all’uomo».
E dunque, «la pastorale vocazionale
è una vera sfida per tutta la Chiesa. Il rinnovamento della vita della
Comunità Cristiana – ha concluso - dipende in larga parte dalla sua capacità
di far sì che la pastorale delle vocazioni diventi sempre più la vocazione
della pastorale».
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