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"Francesco Milanese"  - 4 dicembre 2006  

 Dalla manifestazione di Roma del 2 dicembre, un messaggio di unità per il popolo del centrodestra

Gentile direttore, invio alcune mie impressioni sulla manifestazione della Casa delle Libertà, tenutasi a Roma il 2 dicembre scorso, alla quale ho avuto il piacere di partecipare testimoniando, insieme ad altri amici, la presenza del centrodestra vegliese.

Una autentica festa di popolo, partecipata da milioni di italiani ed italiane, giovani e meno giovani, appartenenti a tutti i ceti sociali, con la quale «la maggioranza silenziosa» ha voluto gridare, in modo pacifico, spontaneo, allegro e goliardico (alla faccia di chi rompe vetrine con le aste delle bandiere della pace!), la propria esistenza e il proprio sogno di libertà.

Un bagno di folla per i leader, acclamati come non mai, che hanno potuto costatare l'unità del popolo della destra ed il suo desiderio di essere protagonista della vita politica, in modo attivo e partecipato. Una lezione di democrazia e di grande civiltà, dalla quale due messaggi sono emersi in modo chiaro. Il primo: un forte spirito di appartenenza, quasi ideologizzata, l'accorato desiderio di stare insieme, prescindendo dai colori delle diverse bandiere presenti. A chi come me, aveva partecipato ad altre manifestazioni della Cdl, è apparso più che evidente in quest'ultima l'assenza di distinzioni nella percezione di idee e sentimenti politici da parte dei militanti dei diversi partiti. Non c'è più alcuna distinzione, tra le posizioni politiche degli appartenenti ad AN e Forza Italia, quasi che vi sia una consapevolezza, avvertita dalla base più che dalla classe dirigente, di essere un unico grande movimento politico.
Il secondo: un modo di concepire la politica come libertà e come conservazione di valori, dal quale deriva l'avversione al governo della sinistra e alla sua impostazione culturale, prima ancora che ai provvedimenti di merito che ne derivano.

L'ultimo dato è quello relativo alla finanziaria, in quanto intrinsecamente errata nella filosofia che la sottende, dirigista e classista, e nel modo in cui è stata elaborata secondo un modello superato che ricorda molto le finanziarie della prima repubblica.

Tuttavia, l'insegnamento più importante che deve trarsi dalla manifestazione è quello che dovrebbero far proprio i dirigenti, anche e soprattutto locali, della Cdl: essere uniti, superare le divisioni ed iniziare, anche a Veglie, un percorso comune di riscatto e crescita politica e umana, perchè è questo che da ciascuno di loro si attende l'elettore. La speranza è che tale cammino a Veglie inizi al più presto!

Francesco Milanese