Indice Generale                                           Lettere Indice Lettere

"Comunicato Stampa dei Consiglieri di minoranza"  - 4 gennaio 2006  

Manifesto pubblico

 

ATTENZIONE!!!

LA GIUNTA FAI:

  • ha respinto la proposta della minoranza di non far pagare ai cittadini, come da anni l’Amministrazione ha sempre fatto, la Tassa Rifiuti Solidi Urbani sulle cantine domestiche, che non producono spazzatura;

  • ha affidato, in modo illegittimo, alla Sobarit spa il recupero di € 615.618,34 per l’Imposta Comunale sugli Immobili degli anni 1998-2004;

  • fa sprofondare nel caos il Settore dei Tributi locali.

Veglie 5-01-2006

I Consiglieri di minoranza


Dichiarazione al Consiglio Comunale del 4-01-2006

(Consigliere Comunale Antonio Greco)

 

La presente dichiarazione ha per oggetto gli interessi di centinaia di famiglie vegliesi, la gestione dei soldi dei cittadini ma è anche finalizzata a rivendicare il ruolo del Consiglio Comunale, ancora una volta espropriato, in riferimento a funzioni proprie, riconosciute dalla legge, in un settore delicatissimo della vita amministrativa: i tributi locali, in particolare l’ICI e la TARSU.

Premetto che pagare e far pagare le tasse è un dovere costituzionale; combattere sia l’evasione totale che parziale è un impegno sacrosanto di ogni amministratore; altrettanto sacrosanto è il rispetto dello Statuto del Contribuente; il Comune di Veglie ha strumenti legislativi (Regolamenti aggiornati ed approvati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), mezzi (Informatizzazione e Banca dati) e persone adeguate per svolgere questo delicato compito amministrativo.

E’ da pochi mesi, però, che, sotto la stessa guida politico-amministrativa (pur nel turbinio di cambiamento di quattro Responsabili diversi, in due anni, del Settore) si stanno compiendo atti gravi e illegittimi che non possono non danneggiare sia i cittadini che l’Amministrazione.

Quando i consiglieri di minoranza hanno presentato due interpellanze e la richiesta di un consiglio comunale, rispettivamente l’11 novembre e il 12 dicembre 2005, per capire e porre un legittimo controllo sul problema degli accertamenti ICI e TARSU, non erano a conoscenza né della Delibera di Giunta n. 124 del 28/11/2005 (“Riscossione coattiva Tributi comunali – Affidamento alla Sobarit spa di Lecce) né della Determina del Responsabile del Settore Tributi, Reg. Gen. n. 575 del 5/12/05, (“Riscossione coattiva Tributi Comunali –Approvazione minuta di ruoli ICI anni dal 1998 al 2004 – Affidamento alla Sobarit spa di Lecce”) per la riscossione coattiva di ben € 615.618,34 di ICI, sanzioni e interessi relativi agli anni 1998-2004.

Ho fondato motivo per ritenere che sia la Delibera di Giunta n. 124/05 che la consequenziale Determina n. 575/05 sono illegittime:

  1. Il Regolamento Generale delle Entrate del Comune di Veglie, all’art. 5, prescrive che per scegliere la forma di gestione delle entrate e della attività di liquidazione, accertamento e riscossione, anche disgiuntamente, competente è il Consiglio Comunale.

  2. Il Consiglio Comunale di Veglie per la riscossione poteva scegliere tra le seguenti forme: la gestione diretta mediate ingiunzione fiscale secondo il R.D. n. 639/1910; la riscossione mediante ruoli con procedure previste con DPR 602/73; o la cessione di crediti. Con delibera n. 22 del 26-3-2002, modificato, su osservazione del Ministero dell’Ecomonia e delle Finanze, e definitivamente approvato con delibera di CC. n. 16 del 21-03-2003, ha scelto di gestire le proprie entrate tributarie secondo la prima forma, quella diretta.

  3. Riguardo ai tempi di riscossione, solo per la riscossione mediante ruoli è previsto un termine fissato dall’art. 12 del D.gs. n. 504/92: il secondo anno successivo all’avviso. Per le altre forme dovrebbe valere il termine di prescrizione.

  4. Senza alcuna legale giustificazione, la Giunta Fai, violando il TUEL art. 42 f) e il regolamento Generale delle entrate art. 5 comma 1, ha stabilito di affidare la riscossione coattiva alla Sobarit, ha approvato la convenzione e ha demandato al Responsabile dell’Ufficio Tributi il compito di sottoscrivere la convenzione (già fatto!) e di approvare la minuta dei ruoli ICI per gli anni dal 1998 al 2004 (già fatto!). E questo con costi notevoli per contribuente e Amministrazione: l’aggio alla Sobarit è stabilito con D.M. ed è a carico del debitore in misura non superiore al 4,65% della somma scritta a ruolo. La restante parte è a carico dell’Ente creditore.

  5. Se la delibera di Giunta n. 124/05 è illegittima per incompetenza della Giunta, di conseguenza, è viziata anche la Determina Dirigenziale perché manca una decisione di disporre la riscossione mediante ruoli da parte dell’unico organo legittimato a farlo, cioè il consiglio.

  6. C’è da rilevare inoltre che non mancano altri vizi di illegittimità presenti nella Delibera di Giunta n. 124/05 (per esempio, si cita un Consiglio Comunale del 28.03.03, mai svoltosi; si avvale dell’articolo 25 del Regolamento Generale delle Entrate che non esiste; si cita l’articolo 26 del Regolamento Generale delle entrate che non esiste) e nella Determina n. 575/05 in cui si legge che “l’Ufficio ha formato elenchi…relativi agli anni 1998…2004 trasmessi a questo ufficio con nota del 2002” (sic!).

  7. Per questi motivi le cartelle esattoriali saranno tutte annullate per illegittimità del ruolo.

Un appello è rivolto alla Giunta e al Dirigente perché regolarizzino la procedura con la revoca degli atti illegittimi e procedano con le forme alternative di riscossione, ove ancora possibile. Il che ritengo sia possibile.

In caso contrario, agirò presso gli organi competenti per far recuperare il danno erariale derivato al Comune dal comportamento illegittimo e dalle omissioni di amministratori e funzionari.

Con osservanza

Veglie 4 gennaio 2006

Il Consigliere Comunale
Antonio Greco


Dichiarazione al Consiglio Comunale del 4-01-2006

(Consiglieri di Minoranza)


La Giunta Comunale di Veglie con delibera n. 121 del 28.11.05, pur dando atto della “cronica esiguità delle risorse di bilancio”, ha “autorizzato il Sindaco a proporre appello dinanzi al Consiglio di Stato avverso alla ordinanza n. 1306 del TAR di Lecce del 26.10.2005, con la quale il TAR ha prescritto al Sindaco di procedere alla formazione di una nuova Giunta nel rispetto della normativa in materia di pari opportunità” e ha incaricato un legale esterno per una presunta difesa degli “interessi del Comune di Veglie”.

E’ noto che il Sindaco Fai già il 28 ottobre ha eseguito la suddetta ordinanza, ha dichiarato alla stampa locale che con la Giunta aveva condiviso una richiesta (quella di inserire una donna in Giunta), che sembrava giusta, e ha nominato una donna assessore esterno. Perché, allora, questo ricorso al Consiglio di Stato?

La risposta data alla stampa dal Sindaco e Giunta è stata: difendere gli interessi del Comune. In realtà gli interessi del Comune non c’entrano. La vera motivazione è scritta nell’allegato della delibera di Giunta in cui si legge: “è quanto mai opportuno ottenere una pronuncia del Giudice d’appello, non solo ai fini di una maggiore chiarezza in materia di rapporti fra Organi istituzionali e corretto esercizio delle funzioni dei singoli consiglieri, ma anche a salvaguardia dei futuri scenari che dette pronunce potrebbero ispirare”. In parole più semplici: “Consiglieri non vi permettete di ricorrere alla giustizia amministrativa. Siamo Maggioranza e siamo abilitati a violare legge, statuti e regolamenti. La minoranza non è legittimata ad intervenire presso la giustizia amministrativa. Vi dovete accontentare degli ‘strumenti insiti nell’ufficio politico amministrativo ricoperto (quali il dibattito e il voto in seno al collegio, ovvero tutti gli strumenti della dialettica politica democratica) e di uno strumento di controllo tra i più incisivi ed efficaci predisposti dal Legislatore: l’art. 52 del T.U. degli Enti Locali n. 267/2000, invero attribuisce al Consiglio Comunale lo strumento della mozione di sfiducia, attraverso il quale (…) far cessare dalla carica il sindaco e la Giunta da questi nominata’ (dall’Atto di Ricorso in appello notificato ai consiglieri di minoranza in data 7/12/2005”.
 

Su questo tentativo con cui si cerca di intimorire la Minoranza abbiamo da precisare che:

  • sull’atto di Giunta e sindaco non siamo arrabbiati, anzi, politicamente contenti. Sulla questione siamo pronti a confrontarci, a nostre spese e con il sostegno tecnico di tanti professionisti che ritengono incredibile l’atto della Maggioranza, davanti al Consiglio di Stato;

  • sul futuro della vita amministrativa, sostenuti dal 64 % della popolazione, con rammarico, dobbiamo cambiare la strategia che in questi mesi ci ha visti più volte protagonisti nell’aiutare la Maggioranza ad approvare atti, a dir poco, irricevibili dal Consiglio Comunale.

A chi dimentica che gli interessi del Comune si difendono con il rispetto delle previsioni costituzionali, legislative e statutarie in materia di pari opportunità e che i Giudici del TAR sono stati costretti a sollecitare il potere di controllo amministrativo del Prefetto e quello di vigilanza politico/amministrativo del Ministero per le pari opportunità sull’operato del Sindaco Fai, atteso il rango e la significatività dei principi violati, sentiamo l’obbligo di ricordare che non esiste solo l’art. 52 ma anche l’art.142 del T.U.E.L. comma 1 per la rimozione e sospensione degli amministratori locali.

Veglie 4 gennaio 2006

 

Per i consiglieri comunali di minoranza di centro-destra e di centro-sinistra
“Prima di tutto i cittadini” - “Città unita”