Regole per la "Comunicazione pubblica" (Inviata a: Ispettorato per la Funzione Pubblica Ministero per la Funzione Pubblica - Ministro per la funzione Pubblica - Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti - Ordine dei giornalisti sede di Bari - Sindaco di Veglie (Le) - Stampa)
Oggetto: richiesta di un servizio ispettivo.
Veglie è un Comune della Provincia di Lecce con 14.000 abitanti. Ha istituito un URP e, con Deliberazione di G.C. n. 73 del 5-09-05, un Ufficio stampa, anche se dal 2002 fa parte dell’Unione dei Comuni denominata Union3 che raggruppa cinque comuni limitrofi per una popolazione totale superiore ai 70.000 abitanti. Con la Deliberazione n. 73 del 5-09-05 avente per oggetto “Informazione istituzionale – Direttive per la costituzione di un ufficio stampa comunale e la predisposizione di un periodico”, la Giunta ha deliberato di:
In data 11 aprile 2006 l’Amministrazione ha stampato in 4.000 copie e fatto distribuire in ogni famiglia il n. 1 del quadrimestrale di informazione dal titolo “Veglie il punto amministrativo”. In data 13 giugno 2006 il sottoscritto ha presentato un ordine del giorno (che si allega) al Consiglio Comunale perché l’Amministrazione Comunale, prima del numero 2, riveda il proprio operato amministrativo sull’argomento e adotti subito un REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE DEL COMUNE DI VEGLIE. Il Presidente del Consiglio, con la motivazione di un approfondimento dell’ordine del giorno, ha rinviato la discussione e la votazione dello stesso. Invece, in data 3 luglio 2006 l’Amministrazione ha pubblicato e distribuito il n. 2 (luglio 2006) dello stesso periodico, sempre in 4.000 copie. Ciò premesso, i sottoscritti Alessandro Aprile, Antonio Greco e Fabrizio Stefanizzi, consiglieri comunali del gruppo consiliare CITTA’ UNITA del Comune di Veglie (Le), espone quanto segue:
I sottoscritti ritengono che la comunicazione pubblica non può più essere un segmento aggiuntivo e residuale dell’azione della pubblica amministrazione ma ne è parte integrante, a condizione che siano rispettati la legge del 7 giugno 2000 n. 150, il Regolamento di attuazione del 21 settembre 2001 n. 422 e la Direttiva del Ministero per la funzione Pubblica del 6 febbraio 2002. Le suddette norme, per l’attuale Amministrazione del Comune di Veglie, sono grida manzoniane e alcune azioni della sua comunicazione sembrano finalizzate più ad ingannare i cittadini che ad affermare il loro diritto ad avere una comunicazione efficace. Il Comune di Veglie non ha il Difensore civico né esiste una Commissione consiliare di Controllo e di Garanzia. E persino il Consiglio Comunale, espropriato, a riguardo, della possibilità di dare un indirizzo chiaro con l’approvazione di un Regolamento, appare organo residuale.
A chi rivolgersi perché una Pubblica Amministrazione, anche se piccola, rispetti norme chiare e non sprechi denaro pubblico? I sottoscritti chiedono una attenzione del Ministero per la Funzione Pubblica non solo per un Comune della periferia ma soprattutto per un problema centrale per il futuro delle Pubbliche Amministrazioni.
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