Risposta dell'opposizione ai chiarimenti dell'ufficio del Sindaco in merito alle aree soggette a tassazione TARSU e alle cartelle di riscossione Ufficio del sindaco e Sindaco, soli se la cantano e soli se la suonano, come si suol dire. La risposta ad un manifesto della minoranza e ad una nota in Consiglio Comunale sul problema molto serio dell’accertamento e riscossione dei Tributi locali conferma, a chi non ne fosse ancora convinto, che siamo di fronte ad una azione amministrativa incompetente e pericolosa per i cittadini e per chi la pone in essere. Non abbiamo che da far parlare i fatti.
L’Ufficio Tributi, messo di fronte alla legge, corre ai ripari, fa stampare un manifesto, che fa affiggere in paese con data retroattiva, e riconosce che ha sbagliato a far pagare oneri e soprattasse in molti accertamenti. Ma continua a sbagliare non disponendo il rimborso a chi ha già pagato e imponendo d’ufficio la compensazione. La conseguenza è che moltissimi avvisi devono essere rifatti.
La maggioranza coglie la contraddizione in cui si è cacciata ma, per ragioni di cassa, dice che la proposta non è accoglibile. Avanza, invece, la proposta di rifare il regolamento al solo fine di far stare l’amministrazione in una botte di ferro contro eventuali ricorsi.
La maggioranza prima deride la nota, poi Fai minimizza (“si è addivenuti alla sottoscrizione di un atto aggiuntivo con la Sobarit”), poi, lo stesso giorno in cui pubblica la nota di smentita del manifesto della minoranza e accusa questa di essere generica, imprecisa e destabilizzante, nella riunione congiunta della I e II commissione, riunite venerdì 13 gennaio, fa una proposta di delibera con la quale riconosce che la minoranza ha ragione e propone una modifica al Regolamento Generale delle Entrate per sanare l’errore dell’affido alla Sobarit della riscossione coatta dell’ICI senza passare dal Consiglio e senza gara. La situazione è diventata esplosiva. Il presidente della II commissione ritira la proposta perché i componenti della maggioranza, sentito l’odore di bruciato, sono spariti. Della maggioranza è rimasto presente solo lui.
Questi i fatti. I commenti a chi
legge. Invece, con il pretesto di risanare il passato amministrativo, i cui protagonisti di oggi sono gli stessi di ieri, e con l’illusione di essere seduto sulla poltrona del potere, Fai non si accorge del vento che tira in casa della sua maggioranza e si permette di tirare pietre sulla minoranza. Ma le tira in alto. Se non si sposta e se non cambia, è certo che stanno per cadergli sulla sua stessa testa.
Da parte nostra siamo felici che la
maggioranza, secondo Fai, sia sempre più compatta. Gli auguriamo che la
renda sempre più forte.
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