“Festa della Promessa” con le coppie di fidanzati

Si svolgerà domenica prossima, 18 febbraio, a partire dalle ore 17 presso la Chiesa di S. Maria del Casale in Brindisi, la “Festa della Promessa”, iniziativa per i giovani fidanzati che stanno frequentando l’itinerario di preparazione al Matrimonio e che nel corso del 2007 celebreranno il sacramento cristiano delle nozze.

La “Festa della Promessa” rientra nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Commissione diocesana per la Famiglia che quest’anno dedica l’attenzione alle coppie dei fidanzati che hanno deciso, con impegno e responsabilità, nella logica dei diritti e dei doveri, di fondare e consacrare il loro amore su Cristo, “pietra angolare”, certi che in Lui “ogni costruzione cresce ben ordinata”.
La “Festa della Promessa” rappresenta il primo incontro vissuto a livello diocesano dopo l’esperienza del Giubileo e sarà l’occasione, non solo per pregare per e con i giovani, ma anche per riflettere insieme, fidanzati e famiglie, per essere un segno di testimonianza nella Chiesa e nelle nostre città, gridando la gioia di amare, sentirsi amati e sapersi amati.

Il momento celebrativo sarà presieduto dall’arcivescovo Mons. Rocco Talucci il quale offrirà parole incoraggianti e chiare in questo tempo di confusione valoriale e di fragilità pedagogica. I dibattiti e i commenti di cui si sente parlare in questi giorni, circa un nuovo disegno di legge sulle coppie di fatto, sicuramente sconcerta e non lascia indifferenti chi ha sempre creduto e trovato nella famiglia un modello sociale e un punto di riferimento naturale. Le famiglie cristiane vogliano essere voce di chi non ha voce e sostegno di quanti intraprendono un cammino naturale di famiglia modellato sulla scelta di Dio. Anche Dio, infatti, per incontrare l’uomo ha scelto di nascere in una famiglia e nella sua missione è venuto incontro a tutti parlando con chiarezza, senza scendere nei compromessi. Alla Samaritana ha rivelato la verità di se stessa, alla Maddalena ha insegnato l’autenticità dell’amore e ai discepoli la condivisione semplice e fraterna dei beni non regolata da leggi umane, ma radicata nel cuore.

Nessuno, dunque, si pone come maestro, né con arroganza punta il dito contro la debolezza dell’altro, ma nell’alto spessore della fede si è chiamati a tendere la mano per incoraggiare, incamminare, riconciliare e difendere i valori che portano a costruire ogni giorno una società sempre più a misura di uomo, pur rispettando la libertà di ciascuno e l’autonomia delle singole Istituzioni.

Brindisi, 16 febbraio 2007