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da "Associazione Biblioteca di Sarajevo" – Maglie  - 15 maggio 2007  

Si inoltra la lettera aperta che l'Associazione "Biblioteca di Sarajevo" ha inviato nei giorni scorsi ai responsabili regionali dell'ennesima concessione demaniale marittima ricadente su Baia dei Turchi (Alimini-Otranto) che rappresenta uno degli ultimi angoli di paradiso della costa salentina.
 


Associazione politico-culturale

Biblioteca di Sarajevo

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Maglie,12.05.2007

 

 Presidente della Regione Puglia

On. Nichi Vendola

 

Vice Presidente della Regione Puglia

Dott. Sandro Frisullo

 

Assessore alla Trasparenza e alla cittadinanza attiva

Dott. Gianni Minervini

 

Assessore all’ambiente

Dott. Michele Losappio

 

“Innanzi tutto l’ascolto, il dialogo e la trasparenza. Noi intendiamo perfezionare le nostre proposte politiche attraverso l’ascolto e la partecipazione di tutte le realtà sociali, culturali ed economiche presenti sul territorio,….”

Era questo uno dei punti più importanti del programma elettorale dell’attuale giunta regionale. Uno di quei punti che avrebbero cambiato radicalmente il rapporto fra le istituzioni regionali e la società civile, il cui pungolo doveva essere uno stimolo continuo al rispetto degli impegni presi nei suoi confronti.

Come parte di quella società civile, che tanto ha dato per la realizzazione di una prospettiva politica nuova, nel rispetto del nostro impegno di osservatori attenti e critici, ci permettiamo di riprendere quel nostro pungolo per sollevare l’attenzione su un problema importante, la difesa della bellezza del nostro territorio e la libertà del suo uso pubblico.

Stiamo parlando in particolare della Baia dei Turchi, un piccolo angolo di paradiso a ridosso dei laghi Alimini di Otranto, che da più di un anno ha iniziato a combattere per la sua libertà.

Associazioni e singoli cittadini si sono stretti attorno a questo fazzoletto di spiaggia, per evitare che un’ulteriore concessione demaniale li privasse dell’ultimo spazio libero sul litorale degli Alimini.

Cosi, nella primavera dello scorso anno, in seguito alle proteste sollevatesi e alle oltre 1500 firme raccolte, il consiglio comunale di Otranto votò all’unanimità per la revoca della concessione demaniale della baia. La Regione Puglia, a sua volta, intervenne bloccando i lavori per la realizzazione del lido attrezzato in seguito alla trasgressione dei vincoli previsti per i Siti di Interesse Comunitario, di cui il luogo fa parte.

La proposta che venne avanzata alla Regione fu quella di sospendere le concessioni demaniali in attesa dell’entrata in vigore del nuovo Piano Regionale delle Coste. Piano attraverso il quale si pone una maggiore attenzione alla crescita del sistema turistico ricettivo, nel rispetto dei fruitori delle spiagge libere e della salvaguardia della costa.

La speranza, racchiusa in centinaia di voci che hanno manifestato per l’amore della loro terra, è caduta il 30 aprile 2007, quando la Regione Puglia ha rilasciato la concessione demaniale marittima per lo stesso stabilimento balneare, bloccato lo scorso anno. Resta una grande delusione.

Tutta la costa prospiciente ai laghi Alimini è ormai quasi del tutto privatizzata. Nel giro di pochi anni, è stata lottizzata e data in concessione a privati. Lungi da noi il desiderio di proporre un turismo balneare con spiagge prive di stabilimenti in grado di creare posti di lavoro e offrire attrezzature accoglienti per assicurare pulizia e servizi, ma va mantenuta una porzione di spiaggia gratuita, anch’essa attrezzata almeno con alcuni servizi essenziali (docce, pulizia, bagnini). E’ l’Istituzione pubblica che dovrebbe farsi carico di provvedere a questi servizi come peraltro avviene in molte località balneari. In questa località, per accedere al mare è previsto un costo per il parcheggio dell’auto e già questo dovrebbe indurre le istituzioni pubbliche ad accogliere i frequentatori assicurando pulizia e vigilanza anche in quegli spazi verdi di macchia mediterranea, peraltro interessati in estate anche da tende o da veri e propri campeggi non autorizzati.

Siamo coscienti che il turismo balneare rappresenta per il Salento una sicura risorsa, ma la strategia per potenziare questa offerta volta alla qualità del servizio non è quella di privare i cittadini del godimento di un bene demaniale. Coniugare il privato ed il pubblico è possibile senza mortificare alcuna delle parti.
La naturalità della Baia dei Turchi, testimonianza del paesaggio della costa salentina, deve perciò restare un diritto di tutti e un bene che trae da queste sue caratteristiche il miglior biglietto da visita. Per una politica del turismo che oltre alla quantità, punti soprattutto alla qualità.

Per questo vi chiediamo di bloccare la concessione rilasciata, nel rispetto dei cittadini che vi hanno chiesto una baia libera e tutelata e che vogliono continuare a credere fortemente in una svolta nella politica di gestione del territorio della nostra Regione.

Rimaniamo in attesa della Puglia Migliore.
 

Il Presidente
Giancarlo COSTA CESARI

 

 

da "Associazione Biblioteca di Sarajevo" – Maglie  - 18 maggio 2007  

Si inoltra la risposta dell'Assessorato Regionale alla Trasparenza.

Giancarlo Costa Cesari


Baia dei Turchi ad Otranto: la Regione media per una composizione

 

Baia dei Turchi: quella spiaggia privata non si farà, accogliendo l’interesse generale prevalente espresso dai cittadini di Otranto, ma senza penalizzare l’impresa che ha ottenuto la concessione. “E senza criminalizzarla”, hanno osservato i rappresentanti della Regione – l’assessore al demanio Guglielmo Minervini, il capogruppo della Margherita Dario Stefàno, il consigliere del Prc Pietro Manni – nell’incontro col sindaco Francesco Bruni, rappresentanti dei concessionari e della cittadinanza.

“Abbiamo acquisito la disponibilità dell’impresa a trasferire i diritti in un’alternativa, a condizione che l’intera baia venga restituita alla pubblica fruizione”, ha detto l’assessore al termine della riunione convocata per concordare una “strategia di uscita”. Questo, con la possibilità di convertire in spiaggia pubblica con servizi, allarga molto le ipotesi di soluzione. In tempi brevissimi, ha assicurato Minervini, i funzionari della regione saranno ad Otranto per un sopralluogo.

È la “traslazione della concessione” che consentirà di “comporre due interessi concorrenti ma ugualmente legittimi”. Nella vicenda, in attesa della definizione del piano regionale delle coste, la “Regione ha mantenuto un profilo di assoluta coerenza, l’iter amministrativo è stato regolare”, ha rilevato Minervini, ricordando che nel complesso “il governo regionale condivide l’esigenza sociale di destinare all’uso pubblico la baia”.

Considerato che il “peccato originale sta nell’errore del Comune, nella decisione sul piano delle coste prima presa poi rimangiata a furor di popolo”, per Dario Stefàno è “da evitare da un lato che una volontà popolare soccomba ad un uso privatistico e dall’altro che una legittima richiesta di attività economica venga messa sul banco degli imputati. Il momento da ricercare è proprio la traslazione. In caso non si arrivi ad una soluzione, il governo regionale non deve farsi condizionare dal rischio di un eventuale risarcimento”. La concessione riguarda 1600 metri quadrati della Baia dei Turchi e interessa un tratto di 70 metri di arenile.

“Una soluzione, sulla base della traslazione – ha fatto eco Manni – è imprescindibile davanti alla volontà popolare espressa su un valore collettivo che non può che prevalere su quello privato. È necessaria una composizione di comune soddisfazione che riprenda il senso reale delle cose”.

Per il sindaco Bruni la traslazione, pur condivisibile, rischia di non trovare tratti alternativi, se non vengono ridimensionate o revocate concessioni rinnovate provvisoriamente.
 

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