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Fabrizio Stefanizzi  - 15 febbraio 2007  

Asilo nido e Mensa scolastica: paradossi dell'esenzione

Se questo è il sociale

La Giunta Comunale di Veglie, con delibera n.159 dell’ 11/10/2006, ha provveduto a stanziare 10.000,00 €, per l’anno scolastico 2006, ai primi 25 bambini iscritti presso l’asilo nido. Ciascuno di questi ha beneficiato di un assegno mensile di 66,00 €. Per aver l’assegno bastava possedere un unico requisito: appartenere ad un nucleo familiare il cui reddito deve essere inferiore o uguale a 32.000,00 €.

Con questo incentivo il risultato è stato raggiunto: sono stati iscritti 25 bambini. Le dichiarazioni dei redditi dei loro genitori vanno da un minimo di 4.047,00 €, ad un massimo di 31.407,20 €. Fin qui nulla d’anomalo, considerando che è stato attivato un servizio che a Veglie da tempo era chiesto da molti genitori.

L’assessore, che si vanta per questo servizio, si è dimenticato, però, degli altri servizi e di alcuni strani paradossi che ci sono nei servizi sociali vegliesi. Prendiamo il servizio mensa.

Il regolamento esenta tutte quelle famiglie che hanno un reddito pari o inferiore a € 3.160,00 per tre componenti familiari, € 3.811,00 per quattro componenti, € 4.415,00 per cinque componenti.

Direte voi dove è il paradosso?

Il paradosso sta nel fatto che se una famiglia ha contemporaneamente due bambini all’asilo, per il primo figlio è esentata dal costo di tutti i pasti, per il secondo al 50%.

Mi chiedo: è l’età dei bambini che determina la ricchezza di una famiglia? E’ possibile che una famiglia con due bambini piccoli, a parità di reddito, è più ricca di una con un bambino piccolo?

Ora se entriamo nel merito dell’asilo nido e valutiamo il reddito delle famiglie cui appartengono i bambini iscritti, constatiamo che esso oscilla da un minimo di 4.047,00 € ad un massimo di 31.407,2. Non ve n’è uno iscritto con un reddito inferiore.

Mi chiedo ancora: è possibile che non vi sono a Veglie famiglie con un reddito inferiore che hanno bambini piccoli e che vorrebbero usufruire del servizio e, probabilmente, non se lo possono permettere? Questo mi lascia un po’ pensare. Il Comune ha sbagliato a non dare il contributo per l’asilo nido a seconda della fascia di reddito: un contributo maggiore a chi ha un reddito inferiore e viceversa.

Ma c’è un problema ben più grave: il Comune ha trovato da dare 66,00 € al mese a famiglie che hanno un reddito annuo compreso tra 20.000,00 € e 31.407,2 (sono ben nove i bambini che ne usufruiscono, per un totale di 5.940,00 € annui a carico del Comune) e non ha ancora trovato da dare a nove bambini 15,00 € al mese per i buoni pasti, per un totale annuo di 1.215,00 €. Eppure questi nove bambini fanno parte di nuclei familiari il cui reddito ISEE va da zero a 4.415,00 €.

La terza commissione consiliare, all’unanimità, ha deciso di risolvere questo paradosso. Ma nonostante ci sia una dichiarazione ufficiale, fatta in consiglio comunale dall’assessore al ramo MAGGIORE, a tutt’oggi la proposta dorme nel cassetto.

Chiedo al Sindaco, che è a conoscenza di questa cosa dall’ 11/12/2006: “quando pensa di dare una risposta, con i fatti e non con le promesse, a questi bambini? E, se per ottenere così poco bisogna fare una denuncia alla stampa, ritiene ancora che la sua maggioranza sia veramente di sinistra?”

Veglie, 15 febbraio 2007
 

Fabrizio Stefanizzi