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VeglieNews - 31 dicembre 2007  

“La Biblioteca è mia!!!    No è mia!!!”
Sbagliato. La Biblioteca è nostra.
 

E anche il 2007 si chiude con le ormai immancabili polemiche tra governo e opposizione locali.

Questa è la volta della Biblioteca Comunale che, finalmente, dopo anni e anni di proroghe causate da problemi tecnici e burocratici, ha potuto per la prima volta aprire le porte al pubblico.

L’occasione per la nuova polemica è stata l’inaugurazione avvenuta sabato 29 dicembre 2007 con la partecipazione, come ospite, dell’attore e regista Michele Placido.

Tutto scaturisce dal mancato invito, per la serata inaugurale, agli ex sindaci Antonio Greco e Roberto Carlà da parte dell’attuale sindaco Fernando Fai.

I due ex sindaci hanno avuto un ruolo importante nella realizzazione del progetto: Greco ha realizzato la fase progettuale mentre Carlà ha provveduto alla realizzazione. E’ inevitabile quindi che un progetto di lunga durata, come può essere quello della realizzazione di una biblioteca, attraversi più amministrazioni e di conseguenza abbia più “Padri” tutti con eguale diritto di paternità ma anche con eguale responsabilità circa eventuali errori tecnici e burocratici.

Il sindaco Fai ha senza dubbio commesso un errore a non invitare ufficialmente all’inaugurazione i suoi due predecessori che, giustamente, hanno approfittato della ghiotta occasione per gridare “allo scandalo” ed informare, con ogni mezzo, l’opinione pubblica di questa imperdonabile gaffe politica commessa dall’attuale sindaco.

Tutto questo clamore ha messo in secondo piano l’evento più importante: Veglie ha una nuova Biblioteca e un nuovo spazio Culturale.

 

Durante la serata inaugurale, cominciata con la benedizione della struttura da parte di don Amelio, hanno preso la parola il sindaco Fernando Fai, il presidente del Consiglio Comunale Antonio De Bartolomeo, l’assessore al patrimonio Pompilio Rollo i quali, tutti, hanno elogiato l’ospite, l’attore Michele Placido, ringraziandolo e "auto-ringraziandosi" per la sua presenza. Hanno poi speso qualche parola di rito e di circostanza riguardo alla Biblioteca e al suo futuro utilizzo. Dal canto suo, Michele Placido ha fatto il suo minimo dovere, vale a dire raccontare un po’ della sua vita e delle sue esperienze, rispondere a qualche ovvia domanda, leggere un canto dalla Divina Commedia. Michele Placido è un attore eccezionale, ma in questa particolare occasione non ha contribuito certo a regalarci grandi emozioni, non per colpa sua ma solo perché l’evento doveva essere tutt’altro e non la sua presenza.

 

L’unico vero momento emozionante, carico di grinta e di speranza riguardo l’utilizzo concreto del nuovo spazio culturale è stato quello della signora Donatella Centonze, responsabile dell’Ufficio Cultura del Comune di Veglie. Il suo intervento, se pur breve, era finalizzato esclusivamente al vero evento della serata e cioè la “Biblioteca e il suo utilizzo” da parte di tutti i vegliesi e in particolar modo dai ragazzi; la certezza che da oggi la biblioteca di Veglie fa parte del SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) - ( www.sbn.it )  e che rientra in un circuito che permette a tutti di avere a disposizione un testo a volte difficilmente rintracciabile; la collaborazione tra la biblioteca e le scuole; la speranza che le associazioni culturali, di cui Veglie è ricca, possano utilizzare e sfruttare al meglio questo nuovo spazio messo a disposizione dei vegliesi.

Sicuramente ad oggi la nuova Biblioteca non è del tutto completata. Mancano ancora molti scaffali per poter contenere tutti i volumi che fino ad ora erano negli scatoloni; mancano le postazioni multimediali; nella sala conferenze mancano i supporti tecnici per eventuali proiezioni. Si può solo dire che abbiamo un bel contenitore. Ora tocca a tutti, cittadini compresi, proporre e realizzare idee per poter riempire al meglio questo contenitore.

Sarebbe stato bello vedere nella serata inaugurale lo stesso spirito che animava la signora Centonze nei riguardi della nuova Biblioteca animare anche gli amministratori di maggioranza e di opposizione, tutto ciò avrebbe contribuito a farci credere veramente che la “Nuova Biblioteca” non è ne di Fai, né di Carlà, né di Greco ma è semplicemente NOSTRA…
 

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