Voto Pd per evitare 5 anni di Berlusconi
Intervistato da“la Repubblica”, Paolo Flores d’Arcais, direttore di MicroMega, afferma: “ho cambiato idea. Troppo alto il rischio di veder trasformare la democrazia italiana in una gemella di quella di Putin. Il dilemma è: salvarci l’anima o salvarci da dodici anni di Berlusconi. Quali che siano i nostri sentimenti, se contribuiamo a far avere a Veltroni un solo voto in meno rispetto a Berlusconi, avremo cooperato irreversibilmente a cinque anni di governo Berlusconi, seguiti da altri sette al Quirinale. Dodici non possiamo permettercelo”. Il suo appello è rivolto al popolo della sinistra che, pur avendo “motivi ragionevoli per non votare”, non ha molte scelte, in quanto “l’alternativa è il disegno populista eversivo della coalizione berlusconiana”. Il filosofo invita quanti sono rimasti delusi dall’esperienza del governo Prodi, a votare per il Partito Democratico, l’unico in grado di sconfiggere la cordata Berlusconi-Fini-Bossi-Ciarrapico. L’appello non sembra essere caduto nel vuoto, poiché da Reggio Emilia arriva l’annuncio: “non votate me, né la Sinistra Arcobaleno; solo il voto al Partito Democratico può impedire la vittoria delle destre e il ritorno al Governo di Berlusconi e Fini”. A sostenerlo è la segretaria regionale del Pdci, Loredana Dolci, candidata della Sinistra Arcobaleno, che ha deciso di fare campagna elettorale contro se stessa e contro il suo partito per invitare a votare Veltroni. E non sembra un caso isolato, poiché a seguire l’esempio della Dolci ci sono Matteo Riva, capogruppo del Pdci al Comune, e William Marastoni, capogruppo del Pdci alla Provincia di Reggio Emilia. “Una scelta sofferta e lacerante, ma è la scelta giusta per il paese, come quella del ’98, quando in tanti decidemmo di difendere il governo Prodi e lasciammo il Prc” è la tesi di quanti hanno deciso di abbandonare la Sinistra Arcobaleno e stare dalla parte del Partito Democratico, coinvolgendo in questo percorso anche il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Su questi episodi è opportuno riflettere, poiché da tali riflessioni e dalle scelte che ne scaturiranno dipenderà il risultato della consultazione elettorale e da questo il Governo che si formerà. Se a formare il Governo sarà il Partito Democratico di Veltroni saranno garantiti: il fondamento antifascista della Costituzione, la tenuta dell’unità nazionale, il ruolo europeista nella politica estera italiana, la centralità dei soggetti impegnati nel lavoro, la costruzione di una società dell’accoglienza compatibile e aperta alla multiculturalità, la lotta all’evasione fiscale, il rispetto del pluralismo nell’informazione, la partecipazione alla costruzione del futuro del nostro paese. Se tutto ciò non sarà sufficiente a salvarci l’anima, quanto meno avremo dato un contributo alla formazione di un Governo in grado di superare la paralisi delle scelte e ci saremo avviati verso la costruzione di un Paese normale. Gli spiriti nobili di una parte della sinistra non esultano dinanzi a questi obiettivi, ma siamo in tanti a sostenerli.
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