LETTERA APERTA AI
POLITICI CATTOLICI Nell'imminenza delle prossime elezioni politiche i laici cattolici della diocesi di Brindisi-Ostuni intendono esprimere alcune brevi considerazioni ed alcuni auspici che l'assemblea (ecclesìa) del popolo cattolico desidera far conoscere a tutti coloro che si candideranno e saranno eletti. La presenza di cattolici nell'impegno politico attraversa, ormai da tempo, tutti gli schieramenti elettorali e pertanto questo messaggio, sotto forma di lettera aperta, è rivolto non certo ad una sola parte ma a tutti coloro che,sotto diverse bandiere, offriranno il proprio contributo alle decisioni che interessano tutta la collettività. I laici cattolici ritengono di far giungere la propria voce ben consapevoli che più volte la Chiesa istituzionale ha ribadito, in modo netto e preciso, quelli che sono i valori non negoziabili per chi affronta, da cattolico, l'agone politico. Tuttavia, è convinzione di membri di un organismo di laici cristiani che il compito di affermare convinzioni ed esprimere idee vada attribuito, in prima battuta, a chi nel mondo secolare vive ed opera quotidianamente,pur,naturalmente, riconoscendo non solo la legittimità ma quasi la doverosità che la Chiesa faccia sentire la sua voce non solo sui temi eticamente sensibili ma sull'intero agire dell'uomo per il bene comune. Crediamo che ad ogni cattolico impegnato nel servizio della politica si possa e si debba chiedere di battersi per la pace e la salvaguardia del Creato, per l'affermazione della vita sulla morte, per l'affermazione dei diritti dei più deboli, per la tutela della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, per una reale e non fittizia libertà di scelta del sistema educativo e scolastico da proporre ai giovani, per la tutela sociale dei minori e l'abolizione di ogni forma di moderna schiavitù, per ridare più democrazia al Paese e la possibilità ai cittadini di scegliere i loro rappresentanti. Crediamo, soprattutto, che l'azione politica del cattolico debba ispirarsi ad una concezione dell'economia, della società, dell'educazione fondata sulla centralità della persona e non sul profitto ad ogni costo,sul vantaggio particolare o, peggio ancora, di corporazione, sull'uso strumentale ed opportunistico del potere. Siamo consapevoli che è difficile, se non impossibile, definire un programma politico-elettorale perfettamente cristiano;siamo però altrettanto consapevoli che l'elettore credente da una parte ed il decisore politico, dall'altra, potranno agire in base ad opinioni e convinzioni maturatesi in piena coscienza "formata ed informata". Con quest'auspicio affidiamo questo messaggio, da laici credenti, agli uomini politici di buona volontà, in un momento di difficoltà e di sfiducia verso le istituzioni, augurandoci che la nostra voce non sia, come quella del Battista, sparsa su terreno desertico. D'altronde, in un Paese come il nostro,"sfilacciato e ridotto in coriandoli" non è consentito più a nessuno di agire con superficialità:" c'è innanzitutto da assicurare la presenza. L'assenteismo, il rifugio nel privato, la delega in bianco non sono leciti a nessuno ma per i cristiani sono peccato di omissione".
La Consulta diocesana per il
Laicato
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