Sansificio a Veglie
PREMESSA:
SUAP Sportello Unico Attività Produttive E’ un nuovo servizio del Comune per semplificare ed agevolare il rapporto tra Pubblica Amministrazione ed imprese, per aiutare coloro che vogliono avviare un’attività produttiva. Ha la competenza, infatti, in merito alla localizzazione di impianti produttivi di beni e servizi, alla loro realizzazione, alla ristrutturazione, all’ampliamento, alla cessazione, alla riattivazione, alla riconversione dell’attività produttiva, nonché all’esecuzione di opere interne ai fabbricati adibiti ad uso di impresa. Destinatari del servizio sono i titolari di imprese di beni e servizi.
Che cosa fa lo sportello?
Benefici e Vantaggi
_______________________________ Questi, in sintesi, gli aspetti principali del SUAP. In particolare tre sono i punti da evidenziare: 1) Svolge un’attività di pre-verifica della domanda di autorizzazione, volta a fornire assistenza all’impresa in merito alla correttezza e conformità del progetto; 2)Maggior collaborazione con gli imprenditori, le associazioni di categoria e tra gli Enti Pubblici coinvolti nei vari procedimenti (A.S.L., Vigili del Fuoco, A.R.P.A., Provincia, ecc.); 3)Tutto l’iter della pratica è trasparente e pubblico; è possibile l’intervento nel procedimento di tutti i soggetti che possono avere un qualche interesse alla realizzazione o meno dell’attività produttiva; le varie fasi della pratica, dal momento della domanda alla conclusione, devono essere rese note al privato che ha avanzato la richiesta. Questi sono sicuramente tre punti importanti a cui fare riferimento per riuscire ad avere qualche notizia più chiara e precisa in merito a tutti i discorsi che in questi giorni si stanno facendo sul caso “Sansificio”. Per prima cosa bisognerebbe sapere se il SUAP del Comune di Veglie ha verificato in maniera corretta la domanda di autorizzazione e se nella verifica ha accertato l’esistenza di tutti i presupposti legali necessari per poter autorizzare il progetto.
In secondo luogo bisognerebbe chiedersi,
visto che si tratta di un “Industria insalubre”, se l’autorizzazione del
progetto spetta al parere del solo responsabile del SUAP o se questo deve
essere subordinato al parere favorevole di altri enti quali ASL, Vigili del
fuoco, ARPA, Provincia, ecc. Se così fosse, i pareri di questi enti sono
stati presi in considerazione o questi enti non si sono ancora pronunciati? Terzo e ultimo punto: visto che l’iter deve essere trasparente e pubblico, perché il responsabile del SUAP non mette a disposizione le informazioni necessarie per dare risposte certe e concrete alle domande che, a buon diritto, tutti i cittadini in questi giorni si stanno ponendo circa il loro futuro? Risposte che devono risultare convincenti sotto tutti gli aspetti: tecnici, legali, ambientali, sanitari, di sicurezza. Risposte che devono convincere anche chi, nel territorio compromesso, ha investito in produzioni agricole di qualità e chi ha investito in strutture di ricezione per turisti. Risposte che devono convincere gli imprenditori che in tutti questi anni hanno lottato per dare un marchio di qualità e di sicurezza ai prodotti agricoli della nostra terra. Se le risposte non dovessero essere convincenti, o se solo ci dovesse essere un minimo dubbio su quali rischi può creare un impianto del genere, allora si dovrebbe fare un passo indietro, adesso, prima che sia troppo tardi.
Pur rimanendo nel dubbio che l’impianto possa avere o meno effetti negativi in agricoltura, adesso, per concludere, tutti voi fatevi qualche domanda: portereste sulla vostra tavola l’uva, gli ortaggi, il vino o l’olio prodotti nel territorio interessato dal sansificio? E se voi non lo fate, perché dovrebbero farlo nel resto d’Italia? E allora a chi venderemo i nostri prodotti? E che ne dite poi di una bella vacanza immersa nel verde “contaminato” dai “fumi” e dagli “odori” del nuovo complesso “sansi-turistico”?
A queste domande attendiamo risposta dal
SUAP!
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