AIALP - Associazione
Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti -
21 dicembre 2009 |
AIALP - Associazione Ingegneri ed
Architetti Liberi Professionisti
Documento
elaborato a conclusione dell’incontro tenutosi a Veglie il 29 novembre 2009
sul tema:
“Energie rinnovabili: soluzioni in-sostenibili”
Il presente
lavoro parte dalla constatazione che la rete elettrica nazionale può essere
paragonata ad un secchio bucato: spreca e disperde buona parte dell'energia
prodotta. Quindi prima di pensare alle fonti rinnovabili con cui soddisfare
una domanda che sembra destinata ad ampliarsi con la crescita del PIL,
occorre tappare i buchi del secchio, eliminando sprechi, inefficienze ed usi
impropri.
Allo stato
attuale della tecnologia, si possono ridurre almeno della metà i consumi di
fonti fossili senza compromettere i servizi finali negli usi termici, nella
produzione elettrica e nell’autotrasporto. In questo modo si ridurrebbero
sia le emissioni di CO2, che sono la causa principale dell’effetto serra,
sia i costi della bolletta energetica che gravano sulle famiglie, sulle
imprese e di conseguenza sull'intera economia nazionale. I risparmi che ne
conseguirebbero, consentirebbero di coprire i costi d’investimento nelle
tecnologie che accrescono l’efficienza, attuando così un ampio trasferimento
di denaro dalle importazioni di petrolio alle retribuzioni degli occupati in
questi settori. Ridurre gli sprechi è indispensabile per consentire lo
sviluppo delle fonti rinnovabili, il cui contributo non sarebbe in grado di
coprire i consumi inutili e le inefficienze, ma potrebbe soddisfare in
maniera significativa una richiesta di servizi energetici forniti con
maggiore rendimento, come dimostra l’esperienza di altri paesi, quali ad
esempio la Germania.
Alla luce di
quanto sopra emerge con chiarezza il motivo della nostra preoccupazione; e
sebbene da un lato diciamo SI all’energia da fonti rinnovabili, dall'altro
opponiamo un netto e chiaro NO a tutto ciò che è “mega” nel settore della
produzione di energia elettrica, anche da fotovoltaico ed eolico, se questo
significa trasformare irrimediabilmente un territorio con tutte le
conseguenze che ne derivano.
Si sta
determinando una situazione insostenibile per il nostro territorio dovuta a
diversi fattori che, in sintesi così elenchiamo:
-
l’uso
improprio e strumentale degli incentivi previsti per le fonti
rinnovabili dai programmi nazionali;
-
l’uso
improprio delle procedure autorizzative con l’abuso della D.I.A.;
l'istruttoria delle domande presentate con Dia non consente quasi mai di
poter valutare in maniera adeguata gli effetti cumulativi di impianti
contigui e/o vicini.;
-
la
mancata pianificazione energetica da parte delle amministrazioni
comunali e provinciali;
-
le
richieste e la presentazione di un numero spropositato di progetti,
al punto che, se attuati tutti, sarebbero stravolti ampi tratti del
paesaggio agrario e compromessa la naturale vocazione di sviluppo del
territorio;
-
il chiaro
tentativo di una moderna colonizzazione del territorio.
Se si
considera che ad oggi la Regione Puglia dispone di una produzione energetica
doppia rispetto alla reale domanda
interna,
è facile capire come
le ulteriori produzioni sarebbero destinate all'esportazione fuori regione;
dunque il problema energetico si fa decisivo e determinante anche per il
futuro del nostro territorio, già martoriato dall’inquinamento della
centrale a carbone della vicina Cerano. A che serve produrre più energia
alternativa se a ciò non corrisponde una adeguata riduzione della quota di
energia prodotta da fonti non rinnovabili o comunque ad alto tasso
inquinante, e dunque delle emissioni di gas serra?
A seguito di
queste premesse e di quanto emerso da questo incontro dibattito, nascono
alcuni impegni che ci auguriamo si possano concretizzare in un futuro non
troppo remoto:
-
occorre
in primo luogo sensibilizzare la coscienza dei cittadini e degli enti
locali ad un uso più consapevole e responsabile dell'energia, e in
seconda battuta promuovere l'adozione di sistemi di autoproduzione che
evitino al nostro territorio nuovi stress derivanti dall'installazione
di gigantesche pale eoliche e di mega impianti fotovoltaici in campi e
zone naturali anche di pregio o comunque importanti per l'economia
locale, come ad esempio il parco del negro amaro, etc;
-
condividere e sostenere la moratoria alla realizzazione di impianti
eolici e fotovoltaici chiesta dalle tantissime associazioni del Salento
al Consiglio Regionale, in attesa di una ridefinizione della normativa
che regolamenta il settore, in direzione di una reale eco compatibilità
e sostenibilità ambientale;
-
chiedere
alla Regione Puglia, alla luce delle numerose istanze di realizzazione
di impianti di produzione di energia elettrica da eolico, biomasse e
fotovoltaico e degli irreparabili danni che dalla attività antropica
possono derivare al territorio, l’esecuzione di una Valutazione
Ambientale Strategica per la Provincia di Lecce, allo scopo di
capire se tutto ciò sia compatibile con uno sviluppo sostenibile e
quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle
risorse, della salvaguardia della biodiversità, della tutela del
paesaggio, di una equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività
economica.
-
chiedere
alla Regione Puglia, alla luce degli indirizzi contenuti nel PEAR, di
pianificare la graduale riduzione dell’utilizzo delle fonte fossili, a
partire dagli impianti più obsoleti, via via che aumenta la produzione
da fonti rinnovabili;
-
impegnare
le nostre associazioni e i singoli cittadini a chiedere agli enti locali
di informare e di rendere pubblici i progetti presentati nel settore
energetico, coscienti che la democrazia partecipativa è l’unica forza
per la tutela e lo sviluppo del territorio;
-
impegnare
la Regione Puglia, al fine di diffondere l’installazione di pannelli
fotovoltaici fino a 20 Kw, ad intervenire, affianco agli incentivi
statali già previsti, con piccoli contributi in conto capitale o con
accordi con gli istituti di credito per abbattere il costo degli
interessi per i cittadini;
-
chiedere
alla Regione Puglia di attivare il provvedimento di delega alle Province
della Pianificazione energetica territoriale per porre, con il
coinvolgimento dei Comuni, ordine in questo settore, tenendo comunque
conto delle linee di indirizzo e, compatibilmente, degli obiettivi
previsti nel PEAR regionale;
-
chiedere
ai Comuni di attuare una propria pianificazione, soprattutto nel settore
del fotovoltaico, al fine di individuare le aree più idonee per
l’installazione di impianti a terra.
Associazione LEGGENTI -
Veglie
COMITATO AMBIENTE SANO -
Veglie
PRO LOCO VEGLIE
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