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Comune di Veglie - 13 ottobre 2009

Richiesta di un nuovo regolamento comunitario per impiantare nuovi vigneti a solo scopo energetico

Il Presidente del Consiglio (dr. Pietro CALCAGNILE ) - Il Sindaco ( dr. Fernando FAI)

COMUNE DI VEGLIE
Assessorato all’Ambiente, al Mezzogiorno e alle politiche comunitarie


Prot. n. 13147                                                                                                                           Veglie, 12-10-200
 

Al Parlamento Europeo - Strasburgo
Al Consiglio della Comunità Economica europea - Bruxelles
Al Comitato economico e sociale della Cee - Bruxelles
Al Comitato delle Regioni - Bruxelles
Alla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale - Bruxelles
Alla Commissione Ambiente - Bruxelles
Al Presidente della Repubblica - Roma
Al Presidente del Consiglio dei Ministri - Roma
Al Ministro delle Politiche agricole - Roma
Al Ministro dell’Ambiente - Roma
Al Presidente della Regione Puglia - Bari
All’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia - Bari
All’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia - Bari
A tutte le associazioni sindacali
A tutti i Comuni del Salento
Agli Organi di Informazione

 

OGGETTO: Richiesta di un nuovo regolamento comunitario per impiantare nuovi vigneti a solo scopo energetico

Raccomandata a. r.

 

La Politica Comunitaria dell’ultimo decennio è contraddittoria; da una parte afferma che vuole ridurre l’inquinamento atmosferico in conformità dell’accordo di Kyoto e dall’altra distrugge migliaia di ettari di vigneto che , come sappiamo, produce l’ossigeno per circa nove mesi l’anno.

Solo quest’anno in Italia sono state presentate domande di estirpazione di vigneto pari a 25.928 ettari di cui circa 9.000 in Puglia.

Le estirpazioni avvenute nel passato hanno prodotto il fallimento di alcune cantine sociali nel Salento ed altre stanno in cattive acque.

Nel solo Comune di Veglie la produzione di uva è passata in pochi anni da 90.000 a 10.000 quintali.

La coltivazione della vite durante la 1^ Repubblica ha prodotto ricchezza agli agricoltori meridionali che hanno potuto sopravvivere grazie ad una classe dirigente che ha governato tenendo presente gli interessi di tutte le classi sociali specialmente degli agricoltori.

Il vino che le cantine sociali non riuscivano a vendere veniva acquistato dallo Stato a prezzo remunerativo e trasformato in alcool.

Adesso, la Comunità Europea ha imposto la distillazione a prezzi stracciati e solo quando lo ritiene opportuno.

Eppure l’alcool è una risorsa materiale che la Comunità Europea non vuole sfruttare.

Vuole sfruttare invece le biomasse dei semi di girasole, che inquinano e non producono ossigeno, e non le biomasse dei derivati dell’uva.

Perché il Brasile può utilizzare come carburante l’alcool prodotto in Italia e noi no? Mistero della politica europea!

Eppure il petrolio è un prodotto che noi importiamo a caro prezzo e che è destinato a finire; qualcuno ha addirittura calcolato che dovrebbe finire tra qualche decennio!

Se l’Europa decidesse una diversa politica energetica avremmo come conseguenza:

-un ambiente più pulito;

-un’economia più giusta a vantaggio degli agricoltori;

-una maggiore durata del petrolio;

-una maggiore occupazione;

-una maggiore giustizia sociale.


La politica europea sinora ha salvaguardato l’industria ed ha affossato l’Agricoltura.

Si ringraziano le Autorità per la cortese attenzione e si resta in attesa di comunicazioni al riguardo.


 

Il Presidente del Consiglio

dr Pietro CALCAGNILE

 Il Sindaco

dr. Fernando FAI

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