Comunicato Stampa I consiglieri di centrodestra e centrosinistra dicono "BASTA" con questa amministrazione
Il consiglio comunale di Veglie ha approvato il bilancio di previsione 2009 con 11 voti a favore, compreso quello determinante del sindaco Fai (che secondo recenti notizie di stampa è indagato per corruzione). Gli altri consiglieri hanno abbandonato l’aula dopo che, senza alcuna motivazione, è stata bocciata una “questione sospensiva” (cioè una richiesta di rinvio dell’argomento) presentata e firmata da dieci consiglieri: Aprile, Armonico, Rollo, Carlà, Capoccia, Vetrano, Stefanizzi, Paladini, Spagnolo Cosimo e Greco. Da questi dieci consiglieri sono stati sollevati sette motivi di illegittimità presenti nella numerosissima documentazione all’esame del Consiglio. La maggioranza non ha risposto a nessuno dei problemi sollevati, ha preferito trincerarsi nel più squallido silenzio e, con il voto di 11 consiglieri contrari e 10 favorevoli, ha respinto la richiesta di rinvio. Il consiglio comunale è proseguito con l’esame dei primi due emendamenti al bilancio votati da soli dieci consiglieri della maggioranza perché uno di essi nel frattempo ha abbandonato l’aula. Con grande imbarazzo la stessa maggioranza ha sospeso per cinque minuti il consiglio comunale per portare in aula, di peso, l’undicesimo consigliere assentatosi. Senza alcuna discussione, anche perché il numeroso pubblico presente ha abbandonato l’aula all’uscita dei consiglieri di minoranza, il bilancio di previsione 2009 è stato votato con il voto determinante del Sindaco Fai colpito da un avviso di garanzia il 6 maggio scorso. Con l’approvazione del bilancio preventivo del 2009 Fai, Spagnolo Maurizio, Cascione, Albano Mario, Albano Tonio, Vadacca, Ruberti, Maggiore, D’Elia, De Bartolomeo e Mangia hanno deliberato di:
Non bastava l’introduzione nel 2007 dell’Addizionale IRPEF comunale. Fai si è superato. Non gli è bastato continuare ad aumentare le tasse, ora è passato pure a vendere i beni immobili di proprietà del Comune. Nonostante i trasferimenti statali e regionali nel 2009 siano superiori rispetto al 2008 (€ 2.981.511,76 contro € 2.814.795,07 del 2008 – Titolo II delle entrate). I cittadini e tutta la minoranza hanno chiesto, invece, di ridurre gli sprechi e di tagliare le spese. E ad amministratori che hanno fallito hanno chiesto di rinunciare, sino alla fine del mandato, alle loro indennità (pari ad € 130.000,00 per il 2009). Bastava la rinuncia ad un terzo di questa indennità per evitare aumenti scandalosi sul trasporto e sui pasti scolastici. Il sindaco Fai, infine, in questa situazione di totale fallimento, anche per la questione morale e penale, avrebbe dovuto avere la dignità di dimettersi, ma non ha sentito nemmeno il dovere politico di presentarsi al Consiglio comunale e chiederne la fiducia, sapendo che ha il sostegno di solo 10 consiglieri su 20 e che amministra solo con il suo voto determinante. In una crisi economica, politica ed etica drammatica per Veglie, dopo quattro anni di un’amministrazione sanguisuga e posta sotto la lente di ingrandimento della magistratura, il coro è unanime: BASTA!
Veglie 21 maggio 2009
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