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 Dania  -  5  dicembre 2009 

6 Dicembre 2009   X  Anniversario della "Strage della Grottella"

Ricordiamo i nostri Eroi della vita quotidiana

 

Sabato 5 dicembre, a Veglie si darà corso ad una imponente cerimonia, durante la quale  il Maggiore Giovanni Palma, comandante dell’istituto provinciale di vigilanza “La Velialpol” consegnerà al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Veglie, un quadro raffigurante Salvo D’Acquisto.

 

Aveva solamente 23 anni questo giovane vicebrigadiere –ora Eroe, per la patria; Servo di Dio, per la chiesa cattolica-  quando il 23 settembre 1943 non esitò a offrire se stesso in cambio della libertà di quei  civili che, per rappresaglia, stavano per essere fucilati dai tedeschi. La sua eroica e consapevole scelta concesse a 22 persone di continuare a vivere nelle loro famiglie, insieme ai loro cari. 

Un esempio per tutti noi, sia che lo si guardi dal lato dell’abnegazione verso la gente,  assunta  col giuramento di fedeltà  all’Arma, che  dal  lato della fede cristiana che comanda di amare gli altri come se stessi.

 

Ma a lui devono guardare soprattutto i giovani: Salvo D’Acquisto non ha scelto di morire perché la vita lo annoiava; non ha scelto di morire per uno sballo; ha scelto di morire per l’impegno di servizio agli altri che aveva assunto nell’indossare la divisa: pare un paradosso, ma  ha scelto di morire perché amava e rispettava  immensamente la vita.

 

La consegna del quadro dell’eroe in divisa, non sarà che uno dei punti del nutrito cerimoniale di sabato.  La manifestazione inizierà con una santa messa di suffragio, poi, dopo i discorsi delle autorità, verrà  depositata una corona al monumento al vigilantes che sorge in piazza della Costituzione e che è dedicato alle vittime di ogni violenza.

Luigi, Rodolfo e Raffaele, saranno i nomi scanditi più volte.

 

Sorge sulla Copertino-San Donato, in  località Grottella, un  monumento in pietra, con  incisi i nomi di Luigi Pulli, Rodolfo Patera e Raffaele Arnesano. Cade il  decimo anniversario di quella strage e  la manifestazione è stata organizzata  per ricordare il sacrificio di questi tre cittadini vegliesi, che indossavano tutti i giorni, con orgoglio, la divisa di Vigilantes della Velialpol per adempiere con serietà e meticolosità l’impegno assunto.

Erano eroi della vita quotidiana.  La puntualità, la fatica e il sudore erano contemplati nella loro vita, perché ogni voce faceva capo all’impegno di onesti capofamiglia, cui adempivano senza mai delegare ad altri. Purtroppo la tragica mattina del 6 dicembre 1999 sono usciti dalle loro case per non farvi più ritorno.

Qualcuno li ha costretti ad abbandonare a metà il  loro programma di vita, lasciando nel dolore i loro cari,  come ben rappresenta l’opera su pietra, di Maurizio Spano, (voluta da Flavio Matino, Giovanni Palma, Giuseppe Quarta, i colleghi superstiti), che li ricorda, sul luogo della strage.

Mani avide e assassine, che volevano ricchezza tutta e subito, costi quel che costi, anche il sacrificio di sei vite umane, tanti erano i vigilantes  sui  furgoni fatti saltare in aria. Per tre di loro, Luigi, Rodolfo e Raffaele, non c’è stato scampo. Tre vite spezzate, altrettante famiglie sconvolte dal dolore e dagli avvenimenti. Tanti sogni bloccati sul nascere, come quelli della giovane famiglia di Raffaele. Come quelli dei figli di Luigi e Rodolfo, costretti a diventare adulti anzitempo.

 

Ricordare...  E’ l’imperativo per  tutti. 

 

5 dicembre 2009

Dania