Candidato al Consiglio
Provinciale nella lista "DEMOCRATICI e RIFORMISTI"
Questa campagna elettorale sembra essere stata coniata sul detto “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Anche le vicende amministrative vegliesi e le successive dimissioni, in questa campagna elettorale, hanno contribuito a determinare un gran fragore, ma alla fine si sono rivelate un flop unico, non so se per errore vero o se per errore voluto. Il mio intendimento non è quello di criticare o difendere una amministrazione che sin dal suo nascere non si è caratterizzata politicamente e nemmeno criticare una opposizione che è finita nel ridicolo. Per me sia la maggioranza che l’opposizione in questo contesto rappresentano il rumore dell’albero che cade. In questo momento ad ognuno di noi è facile sparare contro tutto e contro tutti. Ma serve a qualcosa? Serve al cittadino? O serve solo a qualcuno di noi per auto incensarsi? Io ho voluto improntare la mia campagna elettorale sulla sobrietà sulla concretezza e sulla trasparenza. Sobria, perché non è con la polemica che si costruisce o si concretizzano le cose. Con le mie lettere pubblicate sui siti di Veglie ho voluto dare un contributo di idee e di proposte ai problemi esistenti. Concreta, perché ho cercato di fornire informazione agli elettori e non parole o vuote promesse. Trasparente, perché tutto quello che penso e faccio l’ho messo nero su bianco, in modo che resti nel tempo e che poi non si possa dire: non è vero che ho detto questo, ho detto quest’altro o voi avete capito male. In un mondo in cui il rumore degli alberi che cadono diventa ogni giorno più forte ed assordante, io intendo adoperarmi per la crescita del bene comune, alla luce di valori quali la solidarità, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle regole democratiche: guardo cioè alla foresta che cresce. L’ho già scritto ma voglio ribadirlo: a me piace una società dove al primo posto ci sia la persona umana, con tutti i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi bisogni e le sue aspirazioni. Una società dove i diritti non vengano fatti passare come un favore, una concessione, per interessamento dell’amico o per interessamento dell’amico dell’amico, ma una società in cui i diritti dei cittadini siano diritti punto e basta; e lo Stato o l’Ente Pubblico li riconosca e li applichi in quanto tali.
Cittadini, il voto è un diritto, non un favore, esercitatelo!!!
Se vi ritrovate in questi miei principi, Vi chiedo il voto.
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