Piano di lottizzazione del Comparto C1-18 Comunicato stampa di Antonio Greco
Un sindaco, che dal 28 maggio 2009 è senza la maggioranza che ha vinto le votazioni e che si mantiene su una sola gamba della poltrona a cui è tenacemente aggrappato, continua a sfornare provvedimenti davvero inquietanti. Tra questi, nel prossimo consiglio comunale del 28 settembre, convocato per le ore 11, è prevista all’ordine del giorno la deliberazione “di annullare la delibera di Consiglio comunale n. 69 del 24/10/07 di adozione del Piano di Lottizzazione C1-18 in quanto mancante dei presupposti previsti dall’art. 16 della l.r. 20/2001, come modificata dall’art. 37 della l.r. n. 22/2006”. Nonostante la minoranza, sempre accusata di far perdere tempo e di cercare il pelo nell’uovo, nel consiglio dell’ottobre del 2007 avesse chiesto il ritiro della delibera n. 69 per le gravi illegittimità (cfr. l’allegata sintesi della discussione, punto 4**), dopo due anni esatti e dopo le tante spese per la pubblicazione di essa sulla Gazzetta del Mezzogiorno e sul Corriere della Sera e con manifesti pubblici, solo ora il sindaco accoglie le osservazioni di cinque cittadini, del tutto simili a quelle della minoranza, e annulla la delibera. Con altre spese per le notifiche e altro tempo perso. Il motivo principale dell’annullamento è che nel 2007 gli 11 consiglieri di maggioranza che avevano votato la delibera di adozione del Comparto non sapevano e non si erano accorti che il Comune era proprietario di tre particelle (di cui due già segnalate dai consiglieri di minoranza nel 2007), ricadenti nel perimetro del comparto, per complessivi 1.445 mq, e che senza i terreni di proprietà del Comune non si raggiungeva l’aliquota del 51% necessaria perché il Consorzio proponente potesse anche solo presentare il Piano di comparto per l’approvazione. Bastava un semplice calcolo iniziale e un po’ di attenzione alla proprietà comunale per evitare lavoro, perdita di tempo e soldi pubblici e privati. Invece, hanno tentato… ! E non si arrendono e ritentano. Inizieranno la procedura daccapo, con il Comune che “parteciperà (…) al consorzio che presenta il Piano e lo farà attraverso un atto deliberativo della giunta Comunale precedente alla seduta del Consiglio Comunale nel quale discutere le osservazioni del P.d.L.”. Il Comune è arbitro della situazione. Ma l’arbitro si schiera dalla parte di chi vuole il comparto (47,93%). Con la sua scelta fa raggiungere al Consorzio il 51% e si pone contro un’altra metà di proprietari dello stesso consorzio che non lo vuole e che sarà costretto a subire gli oneri del provvedimento. E non si capisce con quali motivazioni discriminano i cittadini e in nome di chi agiscono, sindaco e compagni, che non rappresentano più nessuno e sono a tutti gli effetti delegittimati. Per non parlare, poi, dei due pesi e delle due misure: basta confrontare gli iter paralleli del comparto c1-12, approvato in via definitiva lo scorso mese, e del comparto c1-18, che dopo tre anni è ancora al punto di partenza. Come è possibile amministrare senza imparzialità e con modalità così disparate? A pensare male non si pecca. Anche perché il tecnico che ha istruito le pratiche ed espresso parere di legittimità nel 2007, il segretario generale garante della legittimità degli atti, l’assessore al ramo, che è anche sindaco, rimangono al loro posto, con nessuna conseguenza, e il tutto continua come se nulla fosse…. In questi giorni i cittadini di Veglie ne vedranno un’altra troppo grossa: il Comune di Veglie ha un debito di € 600 mila nei confronti della Monteco per maggiore conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani negli anni passati, che l’attuale amministrazione non si è preoccupata di far pagare ai cittadini anno per anno, come impone la legge. Per approvare gli equilibri di bilancio nel prossimo consiglio avranno inventato certamente un altro escamotage. Ma il debito rimane. A giugno scorso l’amministrazione ha spedito avvisi di pagamento per il recupero di questa somma. Una vibrata protesta popolare ha spinto il Direttore Generale a sospendere il pagamento, con un atto strano, fino a nuovo avviso. Ora, sembra, l’avviso sta per arrivare. L’amministrazione ha trovato la soluzione per non farsi più brutta di quanto già lo è. Sembra che voglia affidare la riscossione di queste somme ad una ditta esterna, che ne incamera una grossa parte per sé, che non guarda in faccia nessuno e che non ha problemi di consenso elettorale per il prossimo marzo. Ancora una volta i cittadini saranno ingannati da furberie e rinvii.
Veglie 25 settembre 2009
** Punto 4 di "Messaggi vegliesi del 25 ottobre 2007" riguardanti il Consiglio Comunale del 24 ottobre 2007:
4) Piano di lottizzazione Comparto C1-18 – Adozione. Ampia discussione sulla bozza di delibera. La minoranza ha chiesto di sapere: con quale atto il Comune di Veglie, risultato proprietario di mq 1385 (in due particelle), ha deliberato di partecipare al Piano di Lottizzazione e con quale atto amministrativo il progettista è stato autorizzato a stralciare dal P.d.L. mq 2.927, 45 e se su questi mq l’amministrazione comunale ha fatto una verifica documentata (cfr. relazione al progetto che recita: “il tutto salvo verifica da parte della pubblica amministrazione”). A questi quesiti preliminari né la parte politica né la parte tecnica hanno saputo dare una risposta, anzi: l’impressione di molti è stata che non sapessero di che cosa stavamo parlando. Inoltre, anche dall’esame della Relazione Generale del progetto si può dedurre che il progetto non può essere approvato, in quanto non vi è conformità tra la superficie territoriale indicata nella Tav. 4 del P.R.G. (mq 27.936) e quella indicata dal progetto (mq 28.808,02); che non può essere approvato perché seguendo le procedure della Legge Regionale 56/80 (secondo quanto indicato dal progettista e dalla bozza di delibera) occorre che sia la totalità dei proprietari a presentare il progetto e non soltanto 10 proprietari su 30. E comunque, anche volendo seguire la nuova normativa, la superficie catastale dei proprietari che presentano il piano di comparto (13.389,96) non raggiunge il 51% di 27.936 mq, ovviamente senza lo stralcio dei mq 2.927,45 dalla superficie totale del comparto, per nulla motivato e verificato dalla pubblica amministrazione. E’ stato chiesto un rinvio dell’argomento ma è stato respinto dalla maggioranza. Il Sindaco, senza rispondere nel merito sulle questioni sollevate, si è trincerato dietro la motivazione che in seguito all’adozione della delibera potevano essere fatte osservazioni e ha chiesto il voto favorevole della sua maggioranza che ha approvato, nonostante fosse consapevole delle tante illegittimità, la delibera con 11 voti a favore. (torna su)
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