Seduta consiliare del 21 maggio 2009
La seduta è stata aperta alle ore 18 ed è stata chiusa alle ore 19. Presenti 21 consiglieri.
Prima dell’esame dell’ordine del giorno, è stata letta la seguente dichiarazione di Antonio Greco al Consiglio comunale: DICHIARAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE 21 MAGGIO 2009
E’ da più di un anno che le istituzioni comunali (Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale) sono all’attenzione negativa dei cittadini vegliesi e, per mezzo della stampa e televisioni locali, anche dell’intero Salento. Parlano e sparlano di noi per i servizi pubblici che, mal gestiti, fanno chiasso: penso ai rifiuti solidi urbani (gara chiacchierata, raccolta differenziata al di sotto del 10% e anche dopo l’impennata al 15% del mese di marzo, ad aprile siamo di nuovo appena al di sopra del 10%, netturbini non pagati da tre mesi), penso alla pubblica illuminazione (gara contestata e servizio ancora molto carente), ai progetti per le energie da fonti rinnovabili, al progetto del megasansificio, alla finanza locale con i derivati (due contratti nulli con la ex OPI Banca come quelli di Taranto annullati con sentenza del Tribunale di Taranto del 20.4.09) e con le discutibili modalità di recupero dell’evasione fiscale, all’appalto per la mensa scolastica…Penso a tutta la gestione del territorio ed urbanistica (è stato pubblicato un bando elettorale per le aree PIP appena approvate senza aspettare l’inserimento del progetto nel piano delle opere pubbliche 2009 e senza aspettare che siano trascorsi i tempi tecnici per eventuali ricorsi, che pure possono esserci). Senza parlare delle omissioni e di ciò che si poteva fare e non è stato fatto. Mi basta citare lo scandalo del Convento dei Francescani, restaurato, ma dopo quattro anni di questa amministrazione ancora chiuso. Vi accingete ad approvare un bilancio di previsione che aumenta le tasse, non migliora i servizi e vende un bene immobile, gioiello di famiglia, per far quadrare i conti. A questo fallimento amministrativo ora si è aggiunta la questione morale e penale. Due osservazioni a riguardo di quest’ultima questione: una amministrativa e una politica. Ricordo che agli inizi di maggio del 1993 ero molto incerto se firmare o meno per la candidatura a Sindaco. Mani Pulite era in pieno svolgimento. A Brindisi, su un muro diroccato del rione Paradiso, quartiere allora considerato malfamato, una mano ignota aveva scritto: “Borrelli facci sognare”. Quella scritta mi inquietava. Avevo paura a firmare, nonostante la passione per la politica e la voglia di dimostrare che la politica non è una cosa sporca. Chiesi aiuto a un amico-padre, un giudice, ora in pensione, che mi è sempre stato punto di riferimento e di sostegno. Non dimentico mai le sue parole: “Se sarai eletto sindaco devi mettere in conto anche “un avviso di garanzia”. In questo caso, oltre alla valutazione del merito, devi tenere presente una sola cosa: la tua dignità personale e quella dell’ufficio che rappresenti. Se ti senti schiacciato dal peso di un compito grave e soggetto ad errori, sappi che la via d’uscita dignitosa ed apprezzata è quella di riconoscere di non farcela. Nessuno è tenuto a portare pesi insopportabili”. Grazie a Dio nei sette anni di Sindaco queste parole mi sono state sempre presenti ma non le ho mai utilizzate. Dopo quattro anni nei quali ho svolto il compito di consigliere di opposizione affidatomi dai cittadini, sento di poter dire, con tutta serenità, che tutti, in questa amministrazione, siamo stati e siamo inadeguati. Sia pure con responsabilità diverse. E non basta a spiegare ciò il logoramento di quattro anni. Sin dall’inizio c’è stata molta impreparazione. Ma determinante è stata una certa concezione della vita amministrativa, prevalente in questa maggioranza, per cui occorre pensare a fare e a fare, ma in particolare per il consenso elettorale e il potere fine a se stesso, e non per il bene futuro di un paese. Ora, tutto il fallimento ricade sulle spalle del Sindaco. E una squadra che perde ha sempre un capro espiatorio che paga: l’allenatore. Caro sindaco, i proprietari della squadra, i cittadini, non hanno gli strumenti per alleggerirti di questo peso. Tu Sindaco, però, con coraggio e umiltà, sai come fare per ridarti dignità e libertà dopo che di fatto sei stato esonerato. Come fare a non dare ragione ai tanti che in queste ore sostengono che il commissariamento per un anno del Comune servirebbe non solo a mettere ordine ma anche a risparmiare? Basta non pagare le indennità a Sindaco, assessori e consiglieri per eliminare l’aumento delle tasse ai cittadini per un anno. E poi sai bene che ormai sei solo e senza alcuna autorevolezza. So che proprio da me non accogli nessun consiglio. Ma questo non è un consiglio, sono solo osservazioni dettate da franchezza e libertà.
Ma c’è un peccato originale da cui nasce
questo sfascio. Un peccato di natura politica che diventa evidente in
questi giorni e in queste ore che ci preparano alle votazioni
amministrative provinciali. Nel centro-destra vi sono due candidati di
questo consiglio di cui uno in maggioranza e l’altro all’opposizione.
Nel centro-sinistra, in cui tu sindaco hai affermato sulla stampa di
militare ancora, vi sono candidati che hanno abbandonato questa
maggioranza e candidati esterni a questo consiglio che la combattono
tenacemente. E’ vero che sotto l’attuale cielo della politica,
provinciale e non solo, c’è grande confusione, ma soprattutto qui a
Veglie gli elettori sono confusi, non capiscono più nulla. Sulla
transumananza, sul salto della quaglia, sul prendere in affitto un
diverso partito al mese da parte di alcuni consiglieri dell’attuale
maggioranza c’è da scrivere un libro. E quando c’è confusione, non vi
sono mai buoni frutti. Nel 2005 qualcuno teorizzava che la rovina non
solo del centro-sinistra ma della politica a Veglie era dovuta a Greco.
Non ho mai smentito queste calunnie, anche se mi hanno fatto male,
perché bastava aspettare per vedere chi fossero gli artefici veri dello
sfascio. Ora sono chiari a tutti il perché di certi schieramenti, di
certe forzature e di certe scelte di allora. Il sindaco, in questa situazione, anche se frastornato, il giorno dopo il 6 maggio 2009 avrebbe dovuto subito presentarsi al Consiglio comunale e chiederne la fiducia, sapendo che ha il sostegno di solo 10 consiglieri su 20 e che amministra solo con il suo voto determinante. Ma non lo ha fatto. Chiedo che, anche per la nostra e sua dignità, sia lo stesso sindaco a promuovere un dibattito consiliare monotematico, quanto prima e senza aspettare il 6-7 giugno, sull’attuale situazione amministrativa e politica. Non possiamo perdere altro tempo in queste condizioni per il piccio orgoglioso di finire un mandato.
Non ho soluzioni preconcette. Ma se anche
su questa richiesta dovesse prevalere il muro di gomma o il silenzio,
preannuncio che valuterò se prendere le distanze fisiche da questa
istituzione consiliare, svolgendo un controllo esterno a questa
amministrazione e informando i cittadini di questa mia scelta. Con la
motivazione che mi vergogno di far parte di una istituzione così
dequalificata.
Seduta consiliare del 21 maggio 2009 ORDINE DEL GIORNO
Approvazione con 12 voti a favore, 8 astenuti e uno non votante.
E’ stata presentata e firmata da dieci consiglieri: Aprile, Armonico, Rollo, Carlà, Capoccia, Vetrano, Stefanizzi, Paladini, Spagnolo Cosimo e Greco una “questione sospensiva” (cioè una richiesta di rinvio dell’argomento). Con essa sono stati sollevati sette motivi di illegittimità presenti nella numerosissima documentazione all’esame del Consiglio. La maggioranza non ha risposto a nessuno dei problemi sollevati, ha preferito trincerarsi nel più squallido silenzio e, con il voto di 11 consiglieri contrari e 10 favorevoli, ha respinto la richiesta di rinvio. Per questo atteggiamento della maggioranza che disdegna il confronto e punta solo sui numeri per giunta risicati, tutta la minoranza ha abbandonato l’aula. Si allegano, per chi fosse interessato, i motivi della “questione sospensiva”. Il consiglio comunale è proseguito con l’esame dei primi due emendamenti al bilancio votati da soli dieci consiglieri della maggioranza perché uno di essi nel frattempo ha abbandonato l’aula. Con grande imbarazzo la stessa maggioranza ha sospeso per cinque minuti il consiglio comunale per portare in aula, di peso, l’undicesimo consigliere assentatosi. Senza alcuna discussione, anche perché il numeroso pubblico presente ha abbandonato l’aula all’uscita dei consiglieri di minoranza, il bilancio di previsione 2009 è stato votato con il voto determinante del Sindaco Fai (che secondo recenti notizie di stampa è indagato per corruzione). Con l’approvazione del bilancio preventivo del 2009 Fai, Spagnolo Maurizio, Cascione, Albano Mario, Albano Tonio, Vadacca, Ruberti, Maggiore, D’Elia, De Bartolomeo e Mangia hanno deliberato di:
Non bastava l’introduzione nel 2007 dell’Addizionale IRPEF comunale. Fai si è superato. Non gli è bastato continuare ad aumentare le tasse, ora è passato pure a vendere i beni immobili di proprietà del Comune. Nonostante i trasferimenti statali e regionali nel 2009 siano superiori rispetto al 2008 (€ 2.981.511,76 contro € 2.814.795,07 del 2008 – Titolo II delle entrate). I cittadini e tutta la minoranza hanno chiesto, invece, di ridurre gli sprechi e di tagliare le spese. E ad amministratori che hanno fallito hanno chiesto di rinunciare, sino alla fine del mandato, alle loro indennità (pari ad € 130.000,00 per il 2009). Bastava la rinuncia ad un terzo di questa indennità per evitare aumenti scandalosi sul trasporto e sui pasti scolastici. Il sindaco Fai, infine, in questa situazione di totale fallimento, anche per la questione morale e penale, avrebbe dovuto avere la dignità di dimettersi, ma non ha sentito nemmeno il dovere politico di presentarsi al Consiglio comunale e chiederne la fiducia, sapendo che ha il sostegno di solo 10 consiglieri su 20 e che amministra solo con il suo voto determinante. In una crisi economica, politica ed etica drammatica per Veglie, dopo quattro anni di un’amministrazione sanguisuga e posta sotto la lente di ingrandimento della magistratura, il coro è unanime: BASTA!
Gli altri punti all’ordine del giorno non sono stati trattati perché è stata sciolta la seduta.
ALLEGATO: "Questione Sospensiva"
-Al Presidente del Consiglio Comune di Veglie
-Al Sindaco Comune di Veglie
-Alla Corte dei Conti sezione Puglia Bari
Oggetto: questione sospensiva al punto n. 2 dell’ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio Comunale avente per oggetto: “Bilancio di previsione 2009 – relazione revisionale e programmatica 2009/2011. Bilancio pluriennale 2009/2011 ed allegati. Approvazione” – art. 19 Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.
I sottoscritti consiglieri comunali, visto l’art. 19 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale,
pongono la questione sospensiva al punto dell’ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio Comunale avente per oggetto: “Bilancio di previsione 2009 – relazione revisionale e programmatica 2009/2011, bilancio pluriennale 2009/2011 ed allegati. Approvazione”
per i seguenti sette motivi:
Con osservanza.
Veglie 21 maggio 2009
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