Nel consiglio comunale di ieri 10 marzo
2009 è stata discussa la mozione di sfiducia al Sindaco Fai presentata
da 8 consiglieri in data 7 febbraio 2009.
La mozione di sfiducia era stata così
motivata:
-
in quasi quattro anni il governo
della città non è stato capace di dare a Veglie ed ai vegliesi le
risposte di cui v’era bisogno nell’interesse collettivo ma la quasi
totalità della vita amministrativa si è consumata nell’interesse di
pochi e di parte. Solo a mo’ di esempio si indicano i fallimenti di
questa amministrazione: l’intesa con Nardò per l’area industriale,
la piscina, la finanza creativa (swap), i comparti C1-12, C1-18 e
tutti gli altri presentati e mai portati in Consiglio, il PIRP di
via San Francesco, l’apertura del Convento dei Francescani,
l’apertura del Mercato coperto e dell’ipogeo di Largo San Vito,
l’allargamento della strada Veglie-Torre Lapillo, il Piano
Urbanistico Generale, il recapito del Bacino Sud di via Leverano, il
Piano regolatore per impianti eolici…;
-
il Sindaco ha omesso di coinvolgere
gli organi istituzionali che avevano l’obbligo di intervenire
adeguatamente, sia come indirizzo che come responsabilità loro
assegnate dalla norma, in merito al problema del sansificio; queste
omissioni sono state confermate dalle sopravvenute sentenze del TAR
di Lecce che ha annullato i provvedimenti di autorizzazione del
sansificio per violazione della norma in tema di “giusto”
procedimento e perché l’amministrazione non ha messo nella
condizione di partecipare al procedimento amministrativo i soggetti
pubblici e privati “gravitanti” nell’area;
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queste vicende, aggravate da gravi
contrasti fra dichiarazioni del Sindaco-assessore al ramo e atti e
iniziative del funzionario del settore urbanistica, hanno inferto,
per due volte (l’11 agosto 2008 il sindaco, a suo dire, non sapeva
nulla delle autorizzazioni al sansificio e anche il 15 gennaio 2009
non sapeva che il funzionario aveva espresso parere negativo alla
Provincia di Lecce sulla assoggettabilità a Via del progetto) un
colpo grave all’immagine del paese ed una ferita insanabile al
rapporto fra cittadini ed istituzioni.
Il dibattito è stato molto ampio. Erano
presenti tutti i consiglieri, eccetto un consigliere della minoranza e
un assessore. Sono intervenuti sei consiglieri firmatari della mozione
di sfiducia che, con argomenti documentati, hanno dimostrato che il
Sindaco, isolato dal suo stesso partito e anche da tantissimi che
l’hanno votato, è il primo responsabile dello sfascio in cui versa il
Comune di Veglie.
Per la maggioranza è stato letto un
documento di fiducia al Sindaco firmato soltanto da 10 consiglieri.
L’esito della votazione è stato di enorme rilevanza politica: 10 voti
contro la mozione, 8 voti a favore e 1 astenuto.
Considerato che un consigliere della
minoranza era assente giustificato e che l’assenza di Pompilio Rollo,
assessore allo sport, per il fatto che non ha firmato il documento di
fiducia al Sindaco, non è altrimenti giustificata se non come una presa
di distanza dall’attuale maggioranza, il risultato politico della
mozione di sfiducia di ieri è molto rilevante: il Sindaco Fai ha 10
consiglieri a favore e 10 consiglieri contro. Ora tocca a lui, se ha
dignità e onore politici, trarre le conseguenze.
I consiglieri di minoranza, in attesa
rispettosa di conoscere come si tradurrà il travaglio politico di presa
di distanza dal Sindaco Fai di Pompilio Rollo, sono convinti che nella
vita amministrativa non si può continuare a “tirare a campare”.
Un altro anno ci separa dal rinnovo del
governo del paese: meglio un commissario prefettizio che un governo che
già per quattro anni ha prodotto disastri e che nell’ultimo anno ne
potrebbe produrre ancora di più.
Veglie 11.03.2009
I consiglieri di minoranza
di centrosinistra e di
centrodestra |