Comunicato stampa Circolo cittadino di
Veglie del "Partito Democratico"
La sentenza del TAR di Lecce, a cui aveva fatto ricorso la maggioranza dei consiglieri, che si erano dimessi per porre fine ad una penosa esperienza amministrativa, ha dato torto a Fai che aveva cercato di proseguire il suo mandato surrogando i dimissionari. Fai, sostiene il TAR, ha calpestato le regole democratiche utilizzando in maniera illegittima il suo ruolo di Sindaco, quando afferma: “Oltre alla prospettata violazione di legge sussiste dunque un evidente vizio di disparità di trattamento tra i consiglieri dimissionari, i quali per esprimere la propria volontà hanno dovuto attendere la riapertura dell’ufficio di protocollo, ed altri soggetti istituzionali rilevanti del medesimo ente che, al fine di scongiurare il disegno che la maggioranza dei consiglieri si proponeva di perseguire (lo scioglimento dell’organo), hanno invece avuto (illegittimo) accesso al sistema informatico nell’orario di chiusura del protocollo stesso. Il Partito Democratico di Veglie ha più volte invitato Fai a rassegnare le dimissioni, poiché la sua gestione amministrativa creava serie difficoltà alla credibilità del Circolo e al gruppo dirigente nell’elaborazione di percorsi in grado di costruire future alleanze all’interno di un centrosinistra allargato. Fai ha rifiutato le indicazioni emerse dall’assemblea organizzativa del Partito e ha continuato ad impegnare risorse pubbliche per difendere una squadra di governo non interamente legittimata dal suffragio elettorale. Ora benché l’esperienza amministrativa debba ritenersi conclusa, poiché il TAR: “Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa” la triste telenovela continua, per insipienza dell’autorità amministrativa e per un volgare attaccamento alla poltrona. Utilizzare il denaro dei cittadini vegliesi per ricorrere al Consiglio di Stato è scandaloso, poiché si continua a dissanguare un Paese già martoriato dai debiti, solo per rimanere in carica altri tre mesi. Sarebbe, pertanto, il caso che la vicepresidente regionale Loredana Capone prenda visione della sentenza del TAR affinché abbia tutti gli elementi di valutazione prima d’inserire tra i fondatori del sua neoformazione correntizia il sindaco Fai, dal quale il Circolo di Veglie ha preso le debite distanze, considerandolo fuori dal Partito.
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