Così parlò Politano
Ripropongo nei punti salienti la lettera di Totò Politano che qualche settimana fa inviava sui siti locali di pronte accuse al segretario del PD. Forse un ripensamento il suo o semplicemente giochi di potere che si vanno a delineare?
Cosi scriveva Totò Politano il 7/02/2010:
«Condivido quello che dice (eccetto le accuse che muove a Greco che sono false) soprattutto “ricomporre quello che altri hanno lacerato”, ma essendo lei responsabile del PD vegliese ha guardato bene in casa propria? E’ sicura che lì non ci sono lacerazioni? E’ a conoscenza delle operazioni disgreganti che alcuni suoi compagni stanno conducendo in casa propria e altrui? E’ a conoscenza delle trattative che i suoi compagni stanno conducendo e che si basano sulla mera spartizione delle poltrone senza nessun programma e senza nessun obiettivo? Sappiamo bene tutti, quanti problemi ha questo comune e che per tentare di risolverli è necessario un sindaco capace e a “tempo pieno” e nel panorama attuale non si intravedono personaggi con queste caratteristiche soprattutto medici dato che questa professione è inconciliabile col tempo pieno. Ha dimenticato che l’obiettivo principale è quello di mandare a casa definitivamente l’amministrazione uscente e che ci eravamo proposto di costruire una lista trasversale intorno al gruppo di opposizione storico sacrificando anche l’identità di partito e di appartenenza politica? Ha dimenticato che vicino a lei nel PD ci sono soggetti (parenti e bancari d’assalto che ora si credono strateghi politici) che hanno sostenuto, anzi, sono stati parte integrante dell’amm. uscente e il pentimento dell’ultima ora non giustifica e non cancella 4 anni di connivenza e di sostegno (rifletta il professore) ad una giunta con il più basso profilo culturale degli ultimi 30 anni. E poi che “ci azzecca” lei e il PD con Carlà? Certe conversioni improvvise che si verificano quando cambia il governo regionale e vengono banditi i concorsi nelle ASL sono quantomeno sospette. Infine sono 40 anni che i Carlà “lacerano” mi è difficile immaginare che nel PD “ricompongono”. Verifichi, quindi, tutto ciò e poi cerchi di aggregare giovani di buona volontà come lei che si impegnino a costruire una nuova classe dirigente.»
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