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  Cecilia Capoccia - 2 Marzo 2010

 

Elezioni Amministrative a Veglie

 

Sabato 28 febbraio si sono consegnate e rese ufficiali le 5 liste che concorreranno al rinnovo del Consiglio Comunale e all’elezione del nuovo sindaco a Veglie.

Si assiste durante questi appuntamenti ad un risveglio improvviso rispetto al letargo in cui il paese aveva vissuto fino a poco prima.

A sentire gli umori in giro, la popolazione è alquanto sconcertata per la trasversalità nella composizione delle liste: ognuna ha nel suo interno esponenti di chiara appartenenza politica di destra, sinistra e pezzi di società civile. La giustificazione a tutto ciò da parte loro è che non esiste più ideologia e appartenenza, ma si lavora su di un “progetto” (ma quale?) per il paese e con le persone che ne condividono lo stesso.

Se così fosse, quale posizione si potrebbe prendere in vista di appuntamenti regionali e nazionali se i componenti all’interno sono così eterogenei? Da sempre sensibilità e priorità delineano una identità culturale e politica molto distante tra destra e sinistra.

 

Anch’io sono stata contattata da alcuni candidati sindaci per scendere in campo, ma mi sono astenuta perché non ne ho condiviso il “principio” che non ha niente di politico ma solo di occupazione di potere e poltrone.

Chi andrà a vincere in questa competizione, mi auguro che vorrà lavorare nell’interesse effettivo della collettività. Dovrà emergere trasparenza, legalità: informazione e diffusione del Bilancio Comunale , possibilità di accesso agli atti amministrativi, maggiore partecipazione attiva cittadina con il ripristino delle Consulte e il coinvolgimento del tessuto sociale del nostro paese; associazioni laiche e religiose, circoli sociali, culturali, sindacati, per avere una radiografia del nostro paese e attuare una programmazione vera e reale dei bisogni della popolazione. Porre un’attenzione sulla salvaguardia dell’ambiente e combattere l’inquinamento di qualsiasi natura che ha incrementato un notevole aumento delle patologie tumorali nel nostro paese.

 

Per il futuro “progetto politico” a Veglie, io nutro ancora un sogno: costruire una sinistra unita e riformatrice con l’aggregazione di forze politiche, movimenti, uomini, donne e giovani, una casa comune dove dialogare, confrontarsi su di un progetto di Bene Comune per Veglie.

Da parte mia un imperativo che mi do è quello di mantenere viva la speranza e spero che non prevalga la delusione di chi questa speranza l’ha seminata e con i suoi comportamenti l’ha uccisa definitivamente.

Un faro di luce si intravede in questo paese: la nascita della “Fabbrica di Nichi Vendola” in vista delle elezioni regionali. A questi giovani (mica tanto ormai!) do il mio forte appoggio perché il Presidente della Puglia continui ad adoperarsi per il bene della nostra Regione e continui a farci continuare a sognare e sperare che c’è un altro modo di fare politica in Italia.

 

Cecilia Capoccia