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 Mino Rollo - Sabato 18 Dicembre 2010

 

Lettera a Babbo Natale

 

Caro Babbo Natale,
hai ragione ad arrabbiarti con me. Non ti scrivo più da oltre 50 anni. Ma, come tutti i saggi, sono sicuro che mi perdonerai. Lo faccio ora per un’occasione, diciamo, particolare.

Dunque, conoscendomi, sai bene che fin da piccolo ho creduto in quei valori che tu stesso, con il tuo faticoso impegno annuale, cerchi di donare a tutti i bambini del mondo. La solidarietà, l’onestà, il lavoro come impegno e riscatto umano e sociale.

Tutti questi valori li ho poi ritrovati in un bel libro, letto da tanti, scritto da pochi e tenuto in conto da pochissimi. La Costituzione Italiana.

Successivamente ho smesso di credere in te ed ho creduto in tante persone che, proprio in nome di quei valori, mi hanno rappresentato nelle più alte cariche politiche ed istituzionali della nostra Nazione.

Come me, milioni di altre persone, divenuti pure loro adulti, hanno condiviso, insieme a quei valori, anche le speranze, nonostante i tanti, troppi, ostacoli e le sconfitte.

Tuttavia, da tenaci (o cocciuti), tali speranze le abbiamo sempre custodite nelle nostre piccole valigie dei sogni e lì ci sono rimaste proprio perché uomini come Enrico Berlinguer, Sandro Pertini somigliavano tanto a te.

Da allora, nessuno, nonostante i tanti tentativi, è riuscito più a dare a quei valori e a quei sogni una degna rappresentazione politica.

Forse uno, ora, è apparso. Ma dicono che ha l’orecchino e che, proprio come quei pochi del passato, sa restituire gli ultimi brandelli di entusiasmo che animavano, una volta, tanti di noi.

A lui preferiscono le cosiddette alleanze strategiche. Non importa con chi. Non importa i passati e i presenti fin troppo diversi per essere almeno un pochino uguali. Non importa nulla. Ciò che serve è eliminare in un colpo solo il mago cattivo e Babbo Natale con l’orecchino. E poi?

Ecco ciò che ti chiedo non è un regalo come quelli di tanti anni fa. E’ solo una risposta. Ma non è poco, probabilmente anche per te….

Una caro abbraccio.

Mino ROLLO


(P.S. Ora che non sono più bambino, ma un Dirigente Scolastico, sono obbligato a dire ai miei bambini che esisti ancora. Ma vista l’esperienza dei loro papà e dei loro nonni, non sono sicuro che il mio impegno vada a buon fine…)