Comunicato stampa Le ultime sulla vicenda Sansificio
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che annullava definitivamente i titoli edilizi rilasciati dal Comune di Veglie in favore della Oil Salento, con ordinanza n.6 del 29.3.2010, il responsabile del settore Urbanistica del comune di Veglie, anche in seguito a diffida presentata dallo stesso Comitato, aveva ingiunto alla ditta di provvedere alla demolizione delle opere realizzate in virtù dei provvedimenti rilasciati e annullati dalla pronuncia, entro e non oltre 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza stessa. In data 23 marzo 2010, la Ditta OIL Salento protocollava al Comune di Veglie atto di diffida, indirizzato sempre al responsabile del settore urbanistica, a procedere “senza ulteriore indugio” all’attivazione del procedimento ex art.5 DPR 447/98 sul progetto per come protocollato in data 14.12.2007. Com’è noto la richiamata disposizione prevede che qualora il progetto presentato “…….sia conforme alle norme vigenti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza del lavoro, ma lo strumento urbanistico non individui aree destinate all'insediamento di impianti produttivi ovvero queste siano insufficienti in relazione al progetto presentato, il responsabile del procedimento può, motivatamente, convocare una conferenza di servizi, disciplinata dall'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, come modificato dall'articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n.127, per le conseguenti decisioni, dandone contestualmente pubblico avviso. Alla conferenza può intervenire qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, individuali o collettivi nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dalla realizzazione del progetto dell'impianto industriale.” In altri termini, la Ditta ha richiesto che la zona agricola, in cui è insediato l’impianto, venga trasformata in zona industriale, si dà poter ottenere le relative autorizzazioni per un insediamento che il Consiglio di Stato ha definito come industriale e non connesso all’agricoltura. In forza di tale richiesta, il Comune di Veglie ha richiesto un parere all’ANCI (associazione nazionale comuni italiani) in ordine alla ricevibilità della domanda ed alla sanabilità dell’opera nel caso in cui dovesse essere attivata la procedura in questione. L’associazione ha prontamente risposto fissando due criteri fondamentali:
1. che la variante al PRG vigente “non può essere utilizzata quale forma di “sanatoria” per un opera già realizzata e da ritenersi abusiva”;
2. In ogni caso il procedimento costituisce il frutto dell’esercizio di un potere discrezionale” tendente ad “..evitare la compromissione di valori paesaggistici, urbanistici o comunque inerenti la tutela dell’assetto del territorio”.
Ad oggi, il responsabile del settore urbanistica del comune di veglie non ha ancora adottato alcuna determinazione sulla vicenda. È evidente che la richiesta di un privato, seppur astrattamente legittima, di attivazione della procedura di variante urbanistica per una zona che è “assolutamente” agricola (vedi parco del negramaro, vedi strutture agrituristiche) non può prescindere da una valutazione attenta di tutti gli interessi in gioco, ma anche da una valutazione di tipo politico in ordine alla “direzione” da imprimere al nostro territorio. Nel frattempo il Comitato Ambiente Sano che si è appena rinnovato nell’organico. Viene introdotto un nuovo organo all’interno del Comitato, di tipo scientifico, composto da Lorenzo Vetrano (perito agrario), Dott.Cosimo vetrano (biologo) e Dott. Lino Rollo (Chimico). Tanto al fine di offrire un vero e proprio supporto tecnico alle problematiche di cui si occuperà il Comitato e, soprattutto, per offrire dei “consigli” validi e concreti da poter utilizzare nella vita di tutti i giorni ponendo al centro quale principio fondamentale: Il rispetto dell’ambiente. Riviste anche le cariche di coordinatori attribuite all’Arch.Caterina De Benedittis e a Dario Ciccarese. La rappresentanza legale del Comitato, invece, è stata attribuita all’avv.Serena Saponaro.
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