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  Serena Saponaro   -  Mercoledì 3 Febbraio 2010

 

Esame di coscienza

 

In questi giorni, in cui va ormai delineandosi il quadro politico – elettorale delle amministrative 2010, si infrange la speranza di chi sino alla fine ha pensato che qualcosa potesse cambiare a Veglie.

Ebbene sì, per mesi si è parlato di una forza che potesse svegliare il paese che ormai da molti anni mi ricordo così, privo di stimoli, statico, intriso nella logica della “sistemazione”.

Chi leggerà quest’articolo forse penserà, “ecco, la scoperta dell’acqua calda” oppure “tutti lo sanno”.

Ovviamente questi ipotetici, ma certi, pensieri di risposta non fanno altro che peggiorare la situazione perché non solo il panorama vegliese è noto e ben risaputo a tutti, ma per di più nessuno, forse per prima anche io, agisce concretamente per superare questa condizione.

Ed allora la domanda è: “cosa si può fare?’”, “è possibile che non ci sia una via d’uscita?”.

Ad Adriano De Prezzo che qualche giorno fa ha pubblicato un articolo sui siti vegliesi chiedo: “Basta l’amore per il paese?”.

Questo pensiero forse basta per i giovani come noi speranzosi, con molta voglia di fare e ricchi di entusiasmo, quella stessa voglia di fare che si perde quando i soliti personaggi della politica decidono le sorti del paese o addirittura si ergono a “critici positivi” e poi non agiscono concretamente per poter giungere all’obbiettivo posto a base dalla loro stessa critica.

Per dirlo con semplicità: “PRATICANO BENE E RAZZOLANO MALE”, o meglio ancora conoscono la soluzione al male ma non trovano la via d’uscita per questioni “di principio” inutili e vetuste che certamente non aiutano.

Ma queste persone si sono mai chieste cosa vogliono i cittadini vegliesi? Hanno mai pensato per il bene del paese di mettersi da parte e di lasciare spazio a chi ci crede veramente?

Ognuno di noi nel suo piccolo ad un certo punto della sua vita è costretto a fare un bilancio: “il mio impegno è servito a qualcosa?

Mi scuso per la mia presunzione, se credo di poter conoscere la risposta che riguarda i signori della politica, ma se queste persone non hanno il coraggio di fare un bilancio, allora voglio darla io una risposta per loro.

La risposta purtroppo è negativa, “il mio impegno, i miei principi, la mia testardaggine, non solo non ha dato buoni frutti ma hanno permesso che tutto procedesse sempre nello stesso modo per anni.

Adesso, per onore della par conditio devo fare un bilancio a me stessa: “io che cosa ho fatto per il bene del mio paese?” e che cosa posso fare?”

Io purtroppo ho solo sperato che qualcosa potesse cambiare quando ad esempio sono scesi in piazza circa 2.000 cittadini per esprimere il loro pensiero, quando mi sono accorta che con l’impegno si raggiungano i risultati, quando più di qualche cittadino mi ha detto che le cose potevano cambiare con un impegno sano che fosse estraneo alle solite logiche della politica; purtroppo però, questa speranza si sta lentamente spegnendo e sempre per le scelte dei signori della politica.

Dimenticavo, mi sono anche chiesta se fosse più giusto inserirsi nelle logiche politiche che ormai da tempo esistono nel nostro paese o se invece, pur rinunciando ad un occasione personale, fosse più giusto rimanere “incontaminati” dalle scorie politiche e credere fino in fondo alla necessità di cambiamento!

Rispondere alla seconda domanda: “che cosa posso fare?” è più difficile e per questo chiedo aiuto ai cittadini vegliesi, che spero possano intervenire con una risposta forte e chiara.

In ogni caso credo che il punto di partenza sia esprimere il proprio dissenso e la propria delusione per questa situazione e poi, sicuramente, unire tante persone che hanno entusiasmo e voglia di fare, questo sono certa che porti sempre ad un buon risultato.

In ultimo chiedo ai signori della politica di farsi un esame di coscienza e di cercare di rispondere anche loro all’interrogativo posto, chissà forse questa volta troveranno una risposta giusta!

 

Serena Saponaro