Speriamo che il referendum non si faccia
Alcuni anni fa i cittadini vegliesi furono chiamati a votare per un referendum con il quale dovevano scegliere se mantenere la festa del patrono San Giovanni ad Agosto o se spostarla a Giugno.
I vegliesi scelsero di spostarla a giugno e, anche se per molti vegliesi sembrò una scelta giusta per il contesto di allora, con il passare degli anni e con il mutare del fenomeno turistico salentino, ci si sta rendendo conto che non fu affatto una scelta azzeccata e che non si tenne conto del lungo periodo. Quanti vegliesi oggi vorrebbero ripristinare la festa patronale ad Agosto? Presumo proprio tantissimi.
Per fortuna la scelta fatta tanti anni fa non è drastica e si può sempre rimediare rimettendo le cose come erano prima. Si tratta solo di una questione burocratica e religiosa che non tocca né l’edilizia né tanto meno la finanza comunale.
Quando ai cittadini si fanno fare delle scelte per tutta la comunità, facendole dettare solo al “cuore” e senza dare loro la possibilità di conoscere e di valutarne le conseguenze sul lungo periodo, si rischia di farli sbagliare.
A maggior ragione, una scelta così delicata quale può essere la localizzazione di un polo sanitario a Veglie, non può essere demandata al “cuore” dei cittadini, né al “fegato” dei politici, né tanto meno alle “tasche” dei commercianti o dei professionisti del paese.
Occorre innanzitutto convincersi che questa “Casa della Salute” DEVE ESSERE FATTA A VEGLIE COMUNQUE SIA. Veglie non deve perdere ancora una volta un treno per il futuro come tanti altri ne ha persi nel corso della sua storia.
Se gli amministratori SONO (e spero proprio che lo siano) convinti che il progetto deve essere fatto a Veglie, allora dovrebbero affidare il prima possibile un incarico a dei TECNICI PROFESSIONISTI che possano valutare TECNICAMENTE (e non politicamente) il luogo migliore su cui deve orientarsi la scelta. I tecnici dei vari settori (viabilità, edilizia, finanza, salute, e di ogni altro settore interessato) dovrebbero redigere uno studio di fattibilità a lungo termine che possa dare tutte le indicazioni per una scelta giusta e oculata che soddisfi per oggi e per il futuro le esigenze di Veglie e dei suoi cittadini TUTTI (e non solo di alcune categorie).
Al giorno d’oggi questo tipo di studi si realizzano anche per trovare la giusta ubicazione di un qualunque tipo di esercizio commerciale affinché possa funzionare e produrre al meglio delle sue capacità. Non vedo perché non si possa fare la stessa cosa per la scelta di una struttura così importante come il CPT di cui tanto si parla in questi giorni.
Che si lascino stare i cittadini, le
associazioni di categoria e tutti quelli che in questi giorni propongono la
situazione migliore a seconda del proprio punto di vista.
Forse manca il tempo per questa soluzione, ma
per favore, non si faccia scegliere al “cuore” dei cittadini. Se sbagliano,
fra 20 anni non si può più tornare indietro come si potrebbe fare con la
festa di San Giovanni….
A conferma dell'urgenza di prendere una decisione circa la designazione del luogo da destinare a Centro Polifunzionale Territoriale si allega di seguito la risposta del Direttore Generale della ASL alla lettera inviata il 3 maggio 2010 dal Sindaco di Veglie:
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