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  Dania Freguia - Giovedì 13 Settembre 2012  (Lettera tratta da veglieonline.it)

 

Lettera aperta al Signor Sindaco ALESSANDRO APRILE

 

Egregio Signor Sindaco Alessandro Aprile;

Sono Daniela Freguia, - Dania, cittadina virtuale, mi piace precisare - reduce dal soggiorno di una settimana a Veglie.

Al mio arrivo ho subito attraversato il paese per recarmi fino in fondo a via Convento per rendere omaggio alle persone che ci hanno lasciato e qui riposano in pace. Commovente muoversi tra i vialetti che separano le cappelle e, recitando qualche parola di commiato e un requiem eterna, vedere che tutto è mantenuto in ordine, per il grande rispetto dedicato ai cari estinti. Encomiabile.

Ma anche i vivi meritano rispetto. Circolando per il centro storico mi son chiesta se viene loro ugualmente assicurato.

Mi sarebbe piaciuto incontrarla, Signor Sindaco, così, per caso, tra le vie che ho percorso più volte a piedi, oppure vederla sostare in Piazza Umberto I vicino alla fontana, o seduto in una panchina della adiacente piazza XXIV  maggio, ma queste casualità non si sono verificate. Peccato, per me... Fortuna sua, forse, perchè avrei iniziato a subissarla di domande e di osservazioni su un’infinità di piccole cose che, secondo me, sarebbero bisognose di attenzione.

L’ho detto sopra: sono Dania, cittadina virtuale. Un’affermazione su cui qualcuno potrebbe sorridere, ma io la pronuncio con orgoglio, perchè a questa cittadina che ho conosciuto da lontano, sono realmente affezionata e ci soffro quando qualcuno mi fa notare le magagne, delle quali non posso negare l’esistenza, e ci gira dentro il dito.

Meravigliosa gente la sua, Signor Sindaco. Tutti disposti a scambiare un saluto quando gli si passa accanto. Non è cosa da tutti i luoghi; non è cosa da tutti i giorni. Bello davvero. Gradevole ed esemplare per il turista che non si accontenta della visione di un soggetto artistico-culturale e poi scappa via, ma si sofferma ad osservare come scorre sul luogo la vita di tutti i giorni.

Ma passare sui marciapiedi diventa un’impresa perchè sono irti di ostacoli e di trabocchetti. Impossibile passeggiare distogliendo lo sguardo da dove si posano i piedi e nello stesso tempo dal davanti, per evitare l’impatto con qualche palo.

Signor Sindaco, da quanto tempo non compie una passeggiata nel centro storico? Accolgo l’ipotetica obiezione che i marciapiedi qui si dovrebbero chiamare diversamente perchè non sono nati per essere tali, essendo piuttosto un’estenzione delle case, dove trovano posto i gradini, gli scivoli, i serramenti metallici chiusi da lucchetti, atti, presumo, allo scarico delle olive o di altre merci. E concordo che sarebbe impossibile rifare tutto daccapo.

Allora, va bene, il turista potrà passeggiare in fila indiana, “rubando” un pochino di suolo stradale. Ahia! Impossibile. Perchè qui si parcheggia a spina di pesce: lo si fa anche a Milano per guadagnare un parcheggio in più, solo che quando il lastricato è stretto, un parcheggio in tale maniera non agevola, ma piuttosto impedisce la libera circolazione delle auto in movimento e metterci un pedone fra l’una e l’altra cosa, diventa terribilmente pericoloso.

Dove sono i vigili? Mica per fioccare multe, ci mancherebbe! quelle servirebbero solo a creare malcontento fra la popolazione, ma per educare a manovre di parcheggio meno frettolose, quindi più regolari. Nel corso di una settimana ho visto passare una sola volta una vettura dei vigili e una pattuglia di carabinieri accorrere sul luogo di un incidente.

Mi sarebbe piaciuto vederla seduto su una panchina della piazza XXIV maggio, sa perchè? Perchè da quell’osservatorio si sarebbe potuto documentare personalmente sul fatto che tra tutte le auto che vi transitano, rilasciando nuvole di fumi di scarico, si possono contare sulle dita le cinture allacciate. Quelle di sicurezza, non quelle dei pantaloni! è necessario spiegarlo? Che non sono inutili optional, ma meccanismi che possono salvare la vita. Una volta abituati, allacciarle diventa cosa automatica, per nulla faticosa. Ma bisogna cominciare a farlo!

Ha mai visto in Veglie scenette come questa, Signor Sindaco? Un’auto in curva, l’autista, senza cintura naturalmente, è una mamma intenta ad una concitata conversazione telefonica, una sola mano sul volante perchè l’altra è occupata col cellulare, un bimbo sul sedile posteriore, in piedi, senza cintura o altra protezione. Succedesse, Dio non voglia, un incidente, s’invocherebbe la fatalità?

Ho visto, ci sono dei bei giardini a Veglie, puliti e ordinati. Vale lo stesso anche per Piazza Ferrari, della quale, in passato, è stata lamentata l’incuria. Ma delle viuzze che da Largo San Vito portano alle piazze principali chi se ne occupa? Da quanto quella col sottopasso non vede una ramazza? Ogni chianca potrebbe parlare di anni di storia vegliese, ma la sua voce resta soffocata se le fessure che avvicinano l’una all’altra sono colme di moderne cicche di sigarette e, fra altre cose, di molteplici piume di volatili, che paiono essere stati macellati sul posto. Certo sarebbe provvidenziale la collaborazione della pioggia che quest’anno si fa desiderare, ma bisogna pur sopperire in qualche maniera!

Tutta negativa allora la mia vacanza? Assolutamente no. Ci mancherebbe! Anzi, tutt’altro! Accoglienza più che perfetta da amici, negozianti e anonimi cittadini; ottimi e convenienti i prodotti del posto; generosità senza pari; saluti, sorrisi e gentilezze da tutti, senza riserve.

Ci tornerò, per il mio solito affetto verso Veglie ed i suoi abitanti che, grazie al matrimonio di mio figlio con una giovane del posto, s’è ulteriormente rafforzato. E parlerò di voi e della vostra meravigliosa terra ai miei concittadini del Nord, mentre, sono sicura, voi farete il vostro meglio per renderla ancora più attraente.

S’indigni, Signor Sindaco, Lei che è sicuramente amato dalla sua Gente, e mi risponda per le rime: sono consapevole che lo potrebbe fare, perchè, chi sono io per essermi permessa tanto? La prego, faccia tutto quello che possa creare discussione, perchè da cosa nasca cosa. Il silenzio non serve a nessuno.

 

La saluto, mi creda, con grande rispetto.

 

Dania (Daniela Freguia), cittadina virtuale vegliese.

 

Milano, 13 settembre 2012