Omelia di S.E. Mons. Rocco
TALUCCI alle esequie di Melissa Bassi
Nella Chiesa di Dio saluto la Famiglia di Melissa immersa nel dolore, il Presidente del Consiglio, le autorità, voi fedeli cristiani e in particolare Dirigenti, Docenti e alunni della "Morvillo Falcone". Siamo al terzo giorno di un cammino pesante e fiducioso. Dal raduno di piazza a Brindisi, che ha suggerito pensieri di socialità e di legalità e sostegno dei diritti delle persone, e dei giovani in particolare, a partire dal rispetto alla vita, siamo passati alla giornata domenicale, che ci ha visti riflettere nel silenzio e nella preghiera in tutte le parrocchie della diocesi, confortati dal pensiero del Santo Padre, insieme a tanti Vescovi e sacerdoti, il quale al "Regina coeli" ha rivolto alla nostra città e al nostro territorio parole di paternità e di giustizia, assicurando la preghiera per i feriti e specialmente per la giovane Melissa. La domenica si è conclusa con una veglia di preghiera nel piazzale di questa Chiesa matrice, che ha visto protagonisti i giovani nella luce della Parola di Dio la cui presenza si avverte forte nella esperienza dell'amore. Oggi siamo in questa chiesa e nella città di Mesagne, intorno ai resti mortali di Melissa, vittima innocente di un attentato che aveva la consapevolezza di uccidere, causando uno sconforto e una tristezza che toccano l'animo di tutti. Eleviamo anche una preghiera per i feriti perché abbiano tutti a superare questa tragica condizione. Ci stringiamo attorno alla famiglia. Sono nel dolore, ma anche nella speranza cristiana. La vicinanza di Dio e la nostra sono oggi l'unico conforto possibile. Siamo nel tempo liturgico che va dal mistero dell'ascensione a quello della pentecoste. Gesù risorto ascende al cielo per prepararci un posto e dona lo Spirito Santo che ci sostiene nel cammino. Gesù, che è venuto a condividere la vita con noi, vuole che noi, quando ci chiama, siamo con Lui nella sua gloria, nella sua gioia, quella piena che ha preparato per noi. In questa gioia è entrata la nostra Melissa, pur così in anticipo e non per chiamata divina e in un modo così drammatico e inquietante. Ma questa è la nostra speranza. La vita non muore. L'uomo può uccidere il corpo, ma l'anima, la persona, in attesa della resurrezione totale, vive in Dio. E Melissa oggi vive, diviene l'Angelo della sua famiglia, come i suoi genitori sono stati i suoi angeli. La preghiera di suffragio è per Melissa. La riflessione è per noi, che continuiamo ad essere i pellegrini su questa terra, invitati come siamo a tenere in considerazione la nostra vocazione, la nostra chiamata che viene da Dio. La chiamata di fede è quella di uscire dal buio del peccato e del male verso la luce della grazia e del bene: questa si chiama vocazione alla santità ed investe tutti noi. Chi risponde di sì a questa chiamata costruisce un mondo nuovo, giusto, vero, buono, bello, degno dell'uomo, secondo il progetto di Dio. Invito tutti noi adulti a considerare la nostra vocazione e a comportarci in maniera degna di essa: siamo modelli e testimoni di vita nuova per essere credibili e affidabili con il nostro esempio. Di noi hanno bisogno i giovani.
Questa è la vera chiamata che può liberare tutti dalla paura verso la speranza, dai soprusi verso la legalità, dall'egoismo verso la fraternità, dalla dipendenza verso la libertà interiore e vera, da un passato angosciante e precario verso un futuro garantito, da un cammino scolastico come apprendimento ad una competenza che vi rende protagonisti. Anche per voi fratelli omicidi c'è una chiamata a vita nuova. Nella vita di peccato non appartenete a pieno titolo né alla società degli uomini né alla comunità dei cristiani. Siete chiamati ad una conversione sincera per recuperare una dignità a cui non potete rinunziare per sempre. Costituitevi: meglio una punizione della giustizia umana che rimanere in una falsa libertà, che diventa presto una autocondanna e una autodistruzione, e così aprirvi alla Misericordia di Dio. Tu cara Melissa sei volata in cielo: è stata la tua anticipata "ascensione". Tu sei accolta da Dio Padre dopo aver conosciuto Gesù e il suo Vangelo nell'amore dello spirito. I tuoi ideali umani sono scomparsi, ma tu sei nella luce, per la quale noi tutti preghiamo. Prega tu per i tuoi genitori e per i tuoi amici di scuola, bisognosi di riprendere con sicurezza, superando definitivamente ogni paura. La Vergine santa del Monte Carmelo, qui tanto venerata, ti accompagni nel regno di Dio. E noi sulla terra rinnoviamoci nel nostro sì quotidiano alla Parola di Dio. Il Vangelo ci guida, ci sostiene, ci salva, ci educa alla vita buona. Nel Vangelo che abbiamo proclamato oggi Gesù parla apertamente e non in modo velato. Dice: "Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo". Avvenga così per tutti noi.
Brindisi, 21 maggio 20122.
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