Lettera aperta del Presidente del Consiglio Comunale di Veglie Fabrizio Stefanizzi
Con non poca amarezza, ma con grande convinzione mi appresto a fare questa dichiarazione. Sono passati 37 mesi dalle elezioni del 28/29 marzo del 2010 quando la lista veglie futura uscì vincitrice dalle urne con una larga maggioranza. Da appena eletto, ricopro la carica di presidente del consiglio. Grazie all'ufficio abbiamo preparato fino ad oggi 26 consigli comunali con 178 atti deliberati. Ho presieduto 14 commissioni redigenti in cui si sono discussi i vari regolamenti che sono stati approvati in questa amministrazione. Oltre a questo incarico ho seguito vari progetti: L'ambiente dal 2010 al 2012, lavorando sull'aumento della raccolta differenziata, portandola dal 14.5% dell'aprile 2010 al 22% del dicembre 2012 quindi in termini di crescita un aumento del 50%. Questo grazie a due progetti specifici:
Oltre a questi due importanti progetti, è stata fatta una campagna di coinvolgimento nei confronti degli esercenti, in special modo quelli nel campo della ristorazione, affinché differenziassero in modo corretto. Tutto questo portò, e purtroppo devo dire portò, come ho già detto ad una differenziata pari al 22%. Poi a gennaio del 2012 il sindaco decide di togliermi questo obiettivo in seno a una ridistribuzione degli stessi affidati ai vari consiglieri. Ora, dai dati ufficiali della differenziata di dicembre 2012, questa è tornata al 14.4% meno di quanto l'avessi ereditata. Ho seguito un altro importante progetto per la comunità, il progetto tetti fotovoltaici, insieme ai consiglieri Cutrino, Carlà Giovanni e Aprile Alessandro con i quali abbiamo raggiunto l'obiettivo a novembre 2012 di far risparmiare a tutti noi cittadini vegliesi, affittando le coperture solari degli edifici comunali (progetto unico nei paesi limitrofi), la rilevante somma di 400 mila euro, oltre ad altri progetti partiti ma non ancora realizzati, apertura di strade comunali, numerazione civica, voucher ecc. Forse avrei potuto dare di più? E invece mi trovo a malincuore, a dover prendere atto di una soluzione che non mi sarei mai immaginato, cioè alla formazione della compagine elettiva. All'inizio di questa ho sottoscritto un documento che impegnava i componenti della lista, in caso di vincita, a far parte di un solo gruppo. Purtroppo, con il passare del tempo, questo è stato da parte di alcuni disatteso. Con la formazione prima del gruppo UDC (6 consiglieri) e dopo del gruppo PD (2 consiglieri) si è decretato la morte della lista veglie futura, epilogo avvenuto con il consiglio comunale di novembre 2012. Partiamo proprio da quel consiglio comunale in seno a cui fu votato il conto consuntivo da solo 8 componenti della maggioranza, con la non presenza in prima convocazione e con l'astensione in seconda convocazione di tutti i consiglieri dell'UDC. Da quel momento si è aperta una fase di discussione, in cui si sono susseguite riunioni di gruppo, di maggioranza, dichiarazioni alla stampa da parte del sindaco, ma nella quale al sindaco ho sempre ribadito la mia posizione che esprimo ora pubblicamente. Mi sono sempre battuto sul fatto che, per le cariche di assessore, non bisognasse uscire fuori dal consiglio in quanto ritengo che tra gli eletti ci siano persone competenti. Ho insistito sul fatto che bisognava coinvolgere tutto il consiglio su temi di pubblica utilità, perché Veglie non è solo della maggioranza. Ho chiesto che la squadra rimanesse di numero uguale ai capo settore e di conseguenza uguale a quella con cui eravamo partiti (in forma gratuita, cioè rinunciando alla loro indennità di carica), perché 5 lavorano di più di tre frutto anche di una prerogativa ormai irrinunciabile, visto l'esito di questi tre anni, ho sempre consigliato che ogni capo settore avesse solo un assessore di riferimento, e non come è stato, o come è adesso, che questi devono confrontarsi con due o addirittura con tutti e tre gli assessori. Senza addentrarmi e fare esempi lascio a voi immaginare un capo settore che deve seguire tre assessori i quali nella stessa giornata gli chiedono delle urgenze, a chi deve dare retta? Tutto questo con conseguente rallentamento della macchina amministrativa, che oltre a lavorare per dare risposte all'ispezione ministeriale in questo tempo, ci si è messa pure la politica a confondere e a bloccare, rimodulando e cambiando in questi tre anni le deleghe sia agli assessori, che ai dirigenti. Ora ritornando al concetto di prima dopo tutte queste riunioni, tutti queste incontri fatti, e nonostante si metta ai voti la posizione di un gruppo, il quale risulta non in linea con la posizione prospettata dal capogruppo Il risultato qual è stato? La nomina di tre assessori Uno designato dall'UDC, uno scelto per forza maggiore nel PD, l'altro propostosi da solo. Tutti e tre senza portafoglio. Dico senza portafoglio per far rendere l'idea che deleghe come i tributi che sono il cuore dell'amministrazione è in mano al sindaco, i lavori pubblici sono al sindaco, l'urbanistica è al sindaco, l'igiene è al sindaco, il bilancio è al sindaco,ecc ecc. Tutto questo forse deciso nelle segreterie dei due partiti che compongono l'attuale maggioranza? A questo punto mi pongo tre domande.
Concludo dicendo, che per la mia formazione non ho mai accettato l'idea di un governo monarchico, perché credo e crederò sempre nella democrazia e nel potere diffuso e condiviso. Per questi motivi non sosterrò più l'azione di governo di questa amministrazione, indistintamente. Mi riserverò di votare di volta in volta tutti quei provvedimenti che da una profonda analisi riterrò utili per la cittadinanza come ho sempre fatto.
Con impegno per la cittadinanza
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